BlogTour: Perlage Wines, alla scoperta del Prosecco DOCG

Colline del prosecco di Valdobbiadene

Sabato 18 luglio il Blog di Padova ha partecipato al Blog Tour “Perlage Wines, alla scoperta delle terre del Prosecco DOCG”.

Ecco la mappa con le nostre tappe, nel caso voleste fare anche voi un giro a Conegliano e dintorni e vi servisse qualche idea.

1° tappa: Conegliano

Il ritrovo era a Conegliano, nella centralissima Piazza Cima che si raggiunge dalla Scalinata degli Alpini. Arrivando in macchina subito si nota il Castello sul colle di Giano, che visto il caldo e i tempi stretti per questa volta abbiamo guardato solo da lontano.
Dopo le presentazioni e un’introduzione di Jessica sui vini Perlage abbiamo fatto una breve passeggiata in via XX Settembre, anticamente chiamata Contrada Granda, il cuore di Conegliano.
In questa elegante via c’è il Duomo la cui facciata affrescata (la più grande del Veneto) spunta tra i palazzi settecenteschi.
Arrivati alla fine di via XX Settembre (Porta Dante), abbiamo girato a sinistra per dare un’occhiata a un altro simbolo di Conegliano: la Fontana dei Cavalli o del Nettuno, una volta collocata in cima alla scalinata degli alpini.
Dopo questo breve giretto e una sosta caffè obbligatoria, siamo tornati al parcheggio a prendere le auto e ci siamo diretti verso la nostra seconda tappa: la Pieve di San Pietro di Feletto.

2° tappa: La Pieve di San Pietro di Feletto

Forse non tutti sanno che…

La pieve è una chiesa rurale con annesso battistero che nel medioevo era al centro di una circoscrizione.
Feletto deriva da felce, la zona infatti era un tempo ricoperta da boschi ricchi di felci e di piante d’alto fusto.

Questa chiesa, eretta intorno all’anno mille, è caratterizzata da un alto numero di affreschi che ne decorano interno ed esterno.
Tra questi i più caratteristici sono la “Madonna con Bambino” o “Madonna del Latte” in cui Gesù bambino succhia il latte da una vescica come solitamente si usava fare nelle famiglie contadine della zona, e il “Cristo della Domenica”, un dipinto molto particolare in cui Cristo soffre colpito da alcuni attrezzi da lavoro tipici delle colline felettane. Il messaggio è semplice: la domenica non si deve lavorare perché è il giorno dedicato al riposo e alla preghiera.
Al nostro arrivo la chiesa era addobbata per un matrimonio e gli invitati stavano iniziando a riempire le navate: di sicuro un luogo molto pittoresco dove sposarsi e l’evento ha arricchito le nostre foto e i nostri ricordi di bellissime orchidee.

3° tappa: Il Molinetto della Croda

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Continuiamo il nostro percorso sulla Strada del vino e del prosecco (per maggiori informazioni e la mappa potete vedere il sito).
Tutti molti preoccupati degli sbalzi termici che continuiamo a infliggerci per godere di un po’ di aria condizionata tra un posto e l’altro, arriviamo a un parcheggio di ciottoli, non vediamo subito il mulino e non possiamo immaginare quanto rimarremo estasiati.
E’ veramente un piccolo angolo di paradiso, sembra un quadro dipinto ad acquerelli. Ci mettiamo a fare un po’ di foto e ci godiamo questo luogo magico, bello e fresco, che con una giornata così ci voleva proprio!
Su un pannello leggiamo la storia del mulino: è una costruzione rurale del XVII secolo che fu costruito a più riprese. Nel 1991 il Comune di Refrontolo lo acquista e inizia i lavori di restauro, attualmente la macina è di nuovo funzionante. Per informazioni: www.molinettodellacroda.it

4° tappa: Perlage Wines

Ed eccoci arrivare, verso mezzogiorno, alla cantina Perlage Wines di Farra di Soligo. Questa cantina e i suoi vini biologici ci hanno incuriosito fin da subito. Non vediamo l’ora di scoprire di più sul vino vegano (lo sapevate che il vino solitamente non è vegano?) e sul significato di biodinamico.
All’entrata ci aspetta Ivo Nardi, il titolare, che ci accompagnerà per tutto il tour, spiegandoci la storia e il funzionamento della cantina.
Scopriamo così che Perlage nasce nel 1985 quando la famiglia Nardi inizia l’avventura della produzione biologica, in tempi in cui in Italia ancora non c’era ancora molta attenzione per l’argomento. Dal racconto emerge la passione infusa in questa attività e l’amore per la propria terra che ha accompagnato le scelte fatte, come ad esempio quella di iniziare a produrre vini biodinamici nel 2004.
La natura non va sfruttata, è invece necessario rispettarne l’equilibrio e l’armonia, adattandosi ad essi e rinunciando ad alcune soluzioni comode come i pesticidi per avere invece un prodotto naturale e genuino.

Vi riassumo quello che abbiamo scoperto:
Il vino biologico viene prodotto senza l’utilizzo di sostanze chimiche.
Il concetto di biodinamico va ancora oltre, ci si affida alle forze della natura e al loro equilibrio. Ciò che si può fare è cercare di favorirne la rigenerazione tramite l’utilizzo di alcune soluzioni a base acquosa con cui si vanno a stimolare i meccanismi naturali della pianta da un lato e la funzione organica del terreno dall’altro.
Il vino vegano che non contiene componenti di origine animale. Normalmente nel processo di chiarifica vengono usate albumina o caseina, nei vini vegani si utilizzano invece proteine di origine vegetale (estratte dal pisello e dal vinacciolo).

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Finita la visita alla cantina è arrivato il momento di degustare, abbiamo assaggiato 4 prosecchi molto diversi tra loro:

Canah – Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut
Quorum – Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry
Zarpì – Prosecco DOC Treviso Brut Vegano
Animae – Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG senza solfiti

Non sono un’esperta ma mi sono piaciuti molto: al primo posto della mia classifica metto il Quorum, e voi? (Provateli tutti e fatemi sapere com’è lo Sgajo che non abbiamo potuto provare perché i troppi estimatori se l’erano finito tutto!)
Il più particolare dei 4 è senza dubbio lo Zarpì e il motivo è semplice: l’utilizzo delle proteine vegetali è solo all’inizio della sperimentazione e per questo motivo il gusto del vino varia di annata in annata. L’utilizzo di proteine animali, rodato e utilizzato da tempo, spesso aggiusta anche alcune criticità (il gusto del vino viene migliorato), mentre il mondo dei processi vegani è tutto da sperimentare. La stima è che in 2 anni si possa arrivare a stabilizzare i nuovi processi, rendendo i risultati più omogenei.

Informazioni: www.perlagewines.com

La cantina Perlage Wine è aperta al pubblico:
• da lunedì a venerdì 8.00 – 12.00 e 14.00 – 18.00
• sabato: 8.30 – 12.00 e 14.00 – 17.30
Si possono effettuare visite guidate e degustazioni in cantina (minimo 8 persone) previa prenotazione.

5° tappa – Locanda Ai Archi

Locanda Ai Archi

Se volete mangiare in zona, un posticino veramente carino è questo dove siamo stati noi, Locanda Ai Archi a Col San Martino.

E’ indicativo che non ho foto dei piatti…abbiamo mangiato tutto (e bevuto ovviamente!) con gusto, piatti sia di carne sia vegani, seguiti con simpatia e attenzione dal titolare. Se volete fare un giro nei dintorni direi che la tappa è obbligata, avendo anche camere può essere un ottimo punto di partenza per scoprire la Marca Trevigiana.

Vi lascio il link al sito: www.aiarchi.it

6° Tappa – Osteria senz’Oste

Sotto il caldo cocente ci siamo fatti forza per raggiungere la nostra ultima meta: la famosa Osteria senz’Oste, la cui popolarità è senza dubbio esplosa quando nel 2014 il titolare è stato multato per evasione fiscale. Ma Cesare De Stefani, l’Oste che per noi c’è, ci racconta una storia che va oltre le regole, una storia di amicizia, fiducia e immaginazione.

Il vecchio casolare inizialmente era ad uso privato della famiglia e poi è diventato un luogo di ritrovo con gli amici, e gli amici degli amici. A volte qualcuno andava lassù a cercare Cesare ma lui non c’era, e perché non bersi un bicchiere di vino e mangiarsi un panino osservando il paesaggio?

“Insomma Cesare lasciaci una bottiglia de vin così se non ci sei ci consoliamo!”

E così Cesare inizia a lasciare qualche bottiglia, un po’ di pane e salame, la voce si sparge e il luogo diventa un vero e proprio ritrovo.

Cosa fare allora? Lasciare una cassetta delle offerte, permettendo a chi vuole di servirsi e pagare in libertà. E così i curiosi aumentano, iniziano ad attaccare biglietti da visita sui muri, il proprietario segue la corrente, aggiunge pannelli per mettere altri bigliettini, accoglie le richieste, modifica, cerca di rendere il luogo più fruibile. Decide di costruire un bagno come quelli di una volta visto che il casolare non ce l’ha e l’aumento esponenziale dei visitatori lo rende necessario, ma scatta di nuovo la multa. Eppure lui continua per la sua strada, in perenne lotta contro la burocrazia, e chi è stato all’Osteria senz’Oste non può che ammirare tanta determinazione e godersi il panorama mozzafiato delle colline ricoperte dai vigneti sorseggiando un sorso di buon prosecco!

E così finisce il nostro blogtour, speriamo di avervi dato qualche spunto per passare una bella giornata tra Conegliano e Valdobbiadene. E per chi vuol andare alla scoperta di queste splendide zone vi segnaliamo in partenza da Padova i tour enogastronomici del nostro partner DMR Autonoleggio, tra i quali è incluso il tour del prosecco! Alla prossima!

Lisa Zattarin

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