Musei Civici agli Eremitani di Padova. Il patrimonio storico ed artistico della città in un museo di grande interesse

Musei Civici agli Eremitani Padova

Il corpo centrale del complesso dei Musei civici di Padova, i Musei Civici agli Eremitani, include il museo archeologico, il museo d’arte medievale e moderna


Tra le cose da fare a Padova, una visita ai Musei Civici agli Eremitani è sempre un ottimo consiglio, in particolare rivolto ai quei turisti e ai residenti interessati a scoprire/riscoprire la città partendo dalla sua storia e dal suo patrimonio artistico.

Il complesso dei Musei civici Padova comprende il Museo Archeologico, il Museo di Arte Medievale e Moderna, i quali si suddividono a loro volta in varie sezioni, oltre alla Cappella degli Scrovegni che merita senz’altro un post a parte. Non solo. Fa parte dei Musei civici agli Eremitani anche Palazzo Zuckermann che ospita il Museo di Arti applicate e decorative e la collezione del Museo Bottacin.

Si tratta del complesso museale più antico del Veneto: appartiene ed è gestito dal Comune di Padova ed è ospitato nei chiostri dell’ ex convento dei Frati Eremitani compresi tra l’area dei resti dell’Arena Romana e la Cappella degli Scrovegni, i cui affreschi, opera di Giotto, sono noti e di livello artistico mondiale e la Chiesa degli Eremitani, al cui interno è visibile la Cappella Ovetari con la ricostruzione parziale (dopo i bombardamenti della II guerra mondiale) degli affreschi di Andrea Mantegna.

I Musei Civici sorgono in un’area a grande densità culturale e sono ben collegati al Centro Culturale Altinate San Gaetano nella zona chiamata Borgo Altinate.

Il museo archeologico di Padova all’interno dei musei civici agli Eremitani

Il busto di Giovanni Belzoni -Musei Civici Padova
Il busto di Giovanni Belzoni -Musei Civici Padova

Iniziando dal Museo Archeologico Padova, a cui si accede dal piano terra dalla sala d’ingresso delle biglietterie, è possibile percorrere senza soluzione di continuità la storia della città e del territorio dalla protostoria all’età romana, dalla civiltà quindi dei Veneti Antichi alla ricca Patavium.

Lungo ben 14 sale è possibile vedere reperti, oggetti di uso quotidiano, cippi funerari e ricostruzioni delle tombe delle antiche necropoli. Numerosi sono i mosaici che si possono ammirare. Ci sono piccole sale dedicate agli etruschi, ai greci e alle altre civiltà italiote a testimonianza della propensione allo scambio e al commercio dei nostri antenati.

Assolutamente da non perdere le Sale Egizie con i reperti donati a Padova da Giovanni Battista Belzoni, l’archeologo, egittologo, ed esploratore del Portello dalla vita così avventurosa degna di un vero Indiana Jones (e a cui la Bonelli ha dato spazio con il fumetto “Il Grande Belzoni”) a cui, l’architetto Jappelli, ha dedicato la Sala Egizia e Moresca al Piano Nobile del Caffè Pedrocchi. Interessante la nuova postazione multimediale dedicata proprio alle scoperte di Belzoni.

Nel sottoportico del chiostro, la ricca collezione lapidaria da colonne, capitelli, fregi architettonici rinvenuti tra Padova e la zona dei Colli Euganei. Altra sezione di rilievo è quella dedicata al progetto sulla via Annia, l’antica strada romana che collegava Adria (o forse Bologna) ad Aquileia passando per Padova. In città la via percorreva l’attuale via Cavazzana, giungeva nell’area del Prato della Valle, proseguiva lunghe le attuali via Umberto I, via Roma, via 8 febbraio 1848 e poi usciva dalla città da ponte Altinate e via in direzione est verso Altino e poi Aquileia.

Musei civici agli Eremitani Padova. Il museo d’arte medievale e moderna

Gli angeli di Guariento - Musei Civici di Padova
Gli angeli di Guariento – Musei Civici di Padova

Il Museo d’Arte Medievale e Moderna si è formato via via dalla fine del ‘700 con la soppressione di vari ordini religiosi e grazie ai lasciti dei privati.

Quella dei musei civici di Padova è una collezione molto ricca visto che le opere sono oltre 3.000 tra cui quadri e tavole di grande valore tra cui Tiziano e Giorgione e vari esempi della pittura veneta dal ‘300 al ‘700, testimonianza di Padova città dell’affresco.

Al primo piano, presso la Pinacoteca, la cui esposizione si sviluppa in modo cronologico a partire dal ‘300 e dall’epoca Carrarese, tra i capolavori da non perdere la croce di Giotto, dipinta nei primi anni del ‘300, e la Sala dedicata agli “angeli” di Guariento, il primo pittore della Corte dei Carraresi, in origine ospitati nella Cappella della Reggia dei Carraresi. Con queste opere i Musei Civici Agli Eremitani di Padova rientrano come complemento dell’insieme dei cicli pittorici del Trecento entrati nella lista del patrimonio dell’umanità Unesco sotto il nome di Padova Urbs Picta.

In seguito l’arte padovana del ‘400 con Francesco Squarcione e la sua bottega presso la quale lavorava il giovane Mantegna. Il Romanino, Paolo Veronese, Jacopo Robusti detto il Tintoretto sono tra i principali esponenti della pittura del ‘500. Poi il ‘600 e ‘700 con opere del Padovanino e Tiepolo.

Musei Civici Eremitani di Padova

La Pinacoteca espone anche oltre 500 opere che la nobile famiglia dei Capodilista lasciò nel 1864 al Comune di Padova tra cui, di grande valore, sono le tavole di Bellini, Giorgione, Tiziano, e alcune di artisti nordici come Quentin Metsys. Sempre in Pinacoteca sono visibili sculture dal Medioevo ad Antonio Canova mentre nel chiostro minore, è allestito anche un lapidario medievale e moderno.

Padova Musei Civici. I musei di Palazzo Zuckermann

Rientrano nei Musei Civici agli Eremitani di Padova anche il Museo di arti applicate e decorative ed il Museo Bottacin ospitati presso la sede di Palazzo Zuckermann, ottocentesco edificio che sorge in via Garibaldi, proprio di fronte ai giardini dell’arena romana, sull’altro lato della strada.

Il Museo di arti applicate e decorative è suggestivo perché raccoglie ed espone moltissimi oggetti appartenenti alla collezione del Museo d’Arte Medievale e Moderna come vetri, intagli, ceramiche, argenti, avori, gioielli, tessili, mobilio. Sono oggetti di uso quotidiano che però hanno il fascino e la capacità di suggerire al visitatore suggestioni ed atmosfere che gli consentono di immergersi nelle varie epoche, dal medioevo alla seconda metà dell’Ottocento.

Il Museo Bottacin comprende la collezione privata che il facoltoso commerciante Nicola Bottacin custodiva nella sua villa di Trieste e che nel 1865 fu donata al comune di Padova. Parliamo di un importante patrimonio d’arte e collezione di monete antiche tra le più importanti al mondo. L’esposizione numismatica di Padova è davvero significativa.

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Per info: https://padovacultura.padovanet.it/it/musei/museo-eremitani

Alberto Botton

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