Terme da 2000 anni. Aquae patavinae, il Parco archeologico delle Terme Euganee!


Con il post di oggi mi sposto appena fuori città, nella località che in età romana era nota come “aquae patavinae”, le “acque di Padova”, per parlare del Parco archeologico delle Terme Euganee.

A Montegrotto Terme, dove l’11 luglio è stata aperta al pubblico la villa romana di via Neroniana, una lussuosa residenza del I secolo d.C., scavata tra il 2001 e il 2012 dagli archeologici dell’Università di Padova. La villa si estendeva su una superficie di un ettaro e mezzo, in un alternarsi di giardini porticati e quartieri residenziali, ambienti di lusso e vani di servizio. Il progetto architettonico, la qualità e la raffinatezza dei resti dei pavimenti, rivestiti da lastre di marmo e mosaici, l’eleganza delle migliaia di frammenti di affreschi e stucchi colorati, rivelano che la villa venne realizzata per una committenza di altissimo rango, forse addirittura imperiale (nell’immagine a sinistra la ricostruzione).

Ricostruzione villa romana

Nonostante lo scarso interro, le arature e la spoliazione delle strutture antiche ne abbiano irrimediabilmente compromesso gli alzati e parte delle pavimentazioni, il restauro attuato dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto permette al visitatore di immaginare l’articolazione degli spazi e la grandiosità della villa, anche grazie alle innovative coperture, realizzate in legno, acciaio e lastre di policarbonato, del settore residenziale principale, che evocano volumi e proporzioni originali. La pannellistica informativa con i suoi bellissimi disegni e le ricostruzioni in 3D consente inoltre di apprezzarne forme, colori, dettagli.

scavi di via Stazione
Scavi di via Stazione

Il complesso residenziale di via Neroniana è solo l’ultima delle aree archeologiche di età romana aperte al pubblico a Montegrotto, dopo l’area di viale Stazione/via Scavi, dove si può visitare un grande complesso termale con piscine ed edifici destinati a uso ricreativo, tra cui un piccolo teatro, e del ristorante dell’Hotel Terme Neroniane, sotto il quale, anche grazie a un sapiente gioco di luci, è possibile ammirare i resti di un’altra vasta struttura termale.

Non deve stupire. La Montegrotto di età romana era così: un alternarsi di edifici termali e complessi residenziali immersi nel verde, un luogo di svago e di cura conosciuto e apprezzato per le proprietà terapeutiche delle sue acque ben al di là dei confini di Patavium, come ci raccontano le fonti letterarie latine di età romana imperiale, che annoverano le “aquae patavinae” tra le più celebri località termali del mondo classico.

Non solo età romana comunque. Un contesto archeologico unico nel suo genere che dal 2005 è al centro di un ambizioso progetto di valorizzazione che ha visto lavorare fianco a fianco Università degli Studi di Padova, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e Comune di Montegrotto, grazie ai contributi di Arcus S.p.A., Regione del Veneto, Fondazione Cariparo, MIUR. Obiettivo finale del progetto è la realizzazione di un parco archeologico “a rete”, che collegherà attraverso un percorso di visita strutturato, scandito da pannelli informativi multilingue, le aree archeologiche visitabili, quelle non più visibili, e il Museo del Termalismo di Montegrotto ai piedi del colli dove sorge l’ottocentesca Villa Draghi.

Ne volete un assaggio? Collegatevi al sito web www.aquaepatavinae.it, di qui potrete iniziare la visita virtuale del comprensorio termale euganeo navigando in modo interattivo nelle tre aree archeologiche oppure visionare la galleria di immagini che ripercorrono la fase di studio e interpretazione dei resti antichi fino alla loro ricostruzione virtuale definitiva.

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Senzanome

Ma nel sito troverete molto di più: esso raccoglie tutte le informazioni e la documentazione relativa al parco archeologico dalla preistoria ai nostri giorni ed è possibile scaricare brochure e schede sulle singole aree archeologiche. In particolare vorrei segnalarvi la bellissima sezione cartografica con le  mappe che rappresentano il territorio termale euganeo attraverso i secoli (guarda qui) e la sezione dedicata alle fonti letterarie con versi e racconti che i letterati latini hanno dedicato a questi luoghi (leggi qui).

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Giardini del Montirone

Vi è venuta voglia di visitarlo ? Vi consiglio la bicicletta (da Montegrotto passa l’Anello Ciclabile dei Colli Euganei !), che vi consentirà non solo di spostarvi da un’area archeologica all’altra, ma di seguire l’intero percorso delle “Aquae patavinae”, soffermandovi presso i 10 pannelli informativi disposti in corrispondenza delle aree archeologiche e presso Villa Draghi.

Non solo, i più curiosi potranno così raggiungere facilmente Abano Terme, dove altri 4 pannelli, raccontano l’altro volto del comprensorio euganeo: la storia delle divinità e dei culti legati al potere salutifero delle acque termali.

Per informazioni su tutti i siti archeologici, sulle aperture e gli orari di visita il sito ufficiale di Aquae Patavinae.

Simonetta Pirredda

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