Un itinerario per ammirare le meraviglie di Padova città dell’affresco

visitare Padova città dell'affresco

Una delle motivazioni principali che spingono il turista culturale a visitare Padova città dell’affresco è senz’altro il desiderio di ammirare quel capolavoro che è la Cappella degli Scrovegni, con il ciclo di affreschi di Giotto ma questa è solo la punta dell’iceberg per gli appassionati di pittura ed arte figurativa.

Infatti la domanda su cosa visitare a Padova implica una risposta molto ampia. Rimanendo all’arte e alla pittura, possiamo definire “Padova, città dell’affresco” è una definizione che “calza a pennello” (scusate il gioco di parole) alla nostra città, una delle definizione che maggiormente la caratterizza come avevo accennato in questo post.

Iniziamo quindi ad accompagnarvi in un itinerario per mostrarvi cosa visitare a Padova in materia di affreschi avvertendovi che si tratta di una lunga camminata da spezzettare in un paio di giorni o percorsa selezionando i luoghi di maggiore interesse. Questo post può infatti essere utilizzato per selezionare prima cosa andare a vedere. Per gli affreschi e la pittura l’Italia è nota in tutto il mondo ma la nostra città può essere considerata un’importante “culla” di quest’arte, “nursery of art” è Padova per William Shakespeare , a partire dall’epoca d’oro del Trecento quando la raffinata corte dei Carraresi ha voluto circondarsi e connotare i luoghi del potere e religiosi con opere di grandi artisti, e “Padova, città della comunicazione” secondo Philippe Daverio proprio perché gli affreschi e la pittura parietale erano un modo per comunicare a tutti anche a chi non sapeva leggere e scrivere.

E’ un post molto lungo e non esaustivo questo dedicata alla Padova città dell’affresco visto che molti altri sono palazzi privati affrescati o palazzi di enti ed istituzioni dal grande pregio architettonico ed artistico aperti alla visita saltuariamente o in occasioni speciali così come molte altre Chiese e luoghi religiosi.

Una guida alla scoperta di Padova città dell’affresco

Eccovi un indice per facilitarvi la lettura e la ricerca alla fine delle quali trovate anche la relativa mappa:

1°giorno

2°giorno

Visitare Padova città dell’affresco (I giorno)

1. Cappella degli Scrovegni ed il ciclo di affreschi di Giotto. La Padova città dell’affresco ha inizio da qui

La visita alla Cappella degli Scrovegni è ovviamente imperdibile (approfondisci su wikipedia)! Il ciclo pittorico di Giotto realizzato nei primi anni del XIV secolo è considerato uno dei capolavori mondiali dell’arte occidentale per preservare i quali la visita è possibile solo in piccoli gruppi di persone. La prenotazione è obbligatoria e non può essere fatta il giorno stesso della visita ma almeno il giorno prima, se ci sono posti liberi. L’accesso ed il ritiro dei biglietti è presso i Musei Civici agli Eremitani. Per info sulla modalità di visita e per prenotare clicca qui!

2. Chiesa degli Eremitani e Mantegna

A pochi passi dai Musei Civici agli Eremitani e dalla Cappella degli Scrovegni c’è la Chiesa degli Eremitani il cui accesso è libero e potete visitare tranquillamente. La Chiesa, di origine medievale, essendo stata costruita come chiesa dell’ordine degli eremitani di Sant’Agostino a partire dal 1264 è dedicata ai Santi Filippo e Giacomo il minore. La Chiesa ed il convento subirono pesantissimi danni durante i bombardamenti alleati nella seconda guerra mondiale dell’11 marzo 1944 che causarono in primis la distruzione degli affreschi di Andrea Mantegna e Ansuino da Forlì presso la Cappella Ovetari. Possiamo parlare di Padova città dell’affresco non solo per le opere ma anche per interpreti e gli artisti che il territorio ha saputo attrarre ma anche coltivare. Mantegna infatti nacque in provincia di Padova e si formò artisticamente nella bottega di un altro padovano, Francesco Squarcione. Oggi questi affreschi sono stati mirabilmente restaurati, per quanto fosse possibile fare, comunque un “miracolo della scienza”, scusate l’ossimo, e del restauro. All’interno della Chiesa anche gli affreschi di Guariento, primo pittore di corte dei Carraresi. (approfondisci su wikipedia)

3. Oratorio San Rocco

Dalla Chiesa degli Eremitani raggiungete Piazza Garibaldi, quella con la colonna sormontata dalla Madonna dei Noli  e incamminatevi lungo via Santa Lucia. Dopo l’incrocio con via Busonera, sulla destra vi troverete la Chiesa di Santa Lucia e l’Oratorio di San Rocco, usato per esposizioni temporanee, edificio di origini medievali, sede della fraglia (corporazione) di San Rocco. All’interno pareti affrescati con scene della vita di San Rocco realizzate da Domenico Campagnola, Girolamo Tessari, Gualtiero Padovano,Stefano dall’Arzare e Johannes Stephan van Calcar e Pala del 1697 raffigurante “Madonna con i Santi”, opera di Alessandro Maganza. (leggi su wikipedia)

4. Ciclo di affreschi a tema “astrologico” al Palazzo della Ragione

Il Palazzo della Ragione è una delle meraviglie della nostra città che incanta sempre anche tutti i visitatori ed è quindi uno dei luoghi di interesse di Padova città dell’affresco da non perdere assolutamente. L’imponente edificio che separa Piazza delle erbe da Piazza della frutta fu eretto a partire dal 1218 ed era la sede dei tribunali cittadini, un tempo collegato tramite un passaggio pensile anche al carcere, il Palazzo delle Debite. All’interno del Salone, la più grande sala pensile del mondo, potete visitare uno splendido ciclo di affreschi (completati tra il 1425 ed il 1440) ispirato dalle teorie astrologiche di Pietro d’Abano, seguace di Averroè. In precedente le pareti erano state affrescate da Giotto ma il lavoro dell’artista fiorentino andò perduto per sempre a causa dell’incendio del 1420 (approfondisci su wikipedia). E’ chiuso il lunedi, a Natale, Capodanno, I maggio. Per info su orari e biglietti clicca qui.

5. Loggia della Gran Guardia (del Consiglio)

Nella vicina Piazza dei Signori, sulla sinistra rispetto al Palazzo del Capitanio e dalla Torre dell’Orologio, c’è la Loggia del Consiglio, nota più come Loggia della Gran Guardia, un edificio rinascimentale realizzato nel 1496 come sede del Gran Consiglio in sostituzione del Salone del Palazzo della ragione distrutto dall’incendio. La Sala al piano superiore è molto bella ed è sede oggi di mostre temporanee, per lo più ad ingresso gratuito, ed è affrescata dal bolognese Pier Antonio Turri con scene di episodi storici e leggendari di Padova come la fondazione ad opera del guerriero troiano Antenore, la vittoria dei padovani sulla flotta spartana di Re Cleonimo, il suicidio di Trasea Peto. La tela dipinta sulla parete verso est, in fondo alla sala, raffigura Padova tra Giustizia e Sapienza, opera di un pittore del Settecento, Giulio Girello.

6. Battistero del Duomo ed il ciclo degli affreschi di Giusto de Menabuoi. Altro capolavoro della Padova città dell’affresco

Da Piazza dei Signori ci dirigiamo verso piazza Duomo di Padova sulla quale oltre alla Cattedrale si affaccia il Palazzo Vescovile con il Museo Diocesano ed il Palazzo del Monte di Pietà laddove nel Trecento c’era la facciata della Reggia dei Carraresi, i signori di Padova ed oggi sede della Fondazione Cariparo che ogni anno organizza importanti mostre temporanee. Questa era la piazza dove potere spirituale e potere temporale avevano il loro centro ed era da qui che partiva la “Stra maggiore”, oggi via Dante e principale “cardo” della Patavium romana, la strada principale che tagliava la città da nord a sud. Questo per spiegare l’importanza ed il valore simbolico del luogo.

A fianco del Duomo di Padova, c’è il Battistero della Cattedrale, dedicato a San Giovanni Battista, iniziato a costruire nel XII secolo ma diventato mausoleo del principe Francesco il Vecchio da Carrara e della moglie Fina Buzzaccarini e che accoglie al proprio interno un altro capolavoro da non perdere per nessuna ragione per chi ama la pittura e gli affreschi: il ciclo di affreschi di Giusto de Menabuoi. La tomba monumentale del principe fu rimossa e cancellati i simboli carraresi (qualcuno è sfuggito..) dai soldati veneziani dopo la conquista di Padova nel 1405. Questi affreschi sono considerati la massima manifestazione espressiva di Giusto de Menabuoi, di formazione giottesca, e sono stati realizzati tra il 1375-1376. (approfondisci qui) Il Battistero è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18

7. Palazzo Vescovile e Museo Diocesano

Anche lo splendido Palazzo Vescovile all’interno del quale, in occasione del Giubileo del 2000, è stato allestito l’attuale Museo Diocesano di Padova che si estende su una superficie di oltre 2000 mq, è impreziosito da affreschi molto belli. Approfondisci qui. Al prezzo di 7€ potete visitare Museo Diocesano e Battistero del Duomo. Per info su orari e biglietti clicca qui.

8. Sala dei Giganti

Da piazza Duomo passando sotto il monumentale Arco Vallaresso si entra in quella che era la Reggia dei Carraresi per poter visitare quello che rimane dell’antica reggia. Il passaggio conduce in Piazza Capitaniato, quella che era la “Piazza d’Armi” della Signoria, ma poco prima di raggiungere la piazza sulla sinistra troverete una scalinata che conduce alla Sala dei Giganti, aperta solo il sabato mattina con due turni di visite guidate, alle 10,30 e alle 11,30. Come per il vicino “Liviano”, anche la Sala dei Giganti rientra nel patrimonio dell’Università degli Studi di Padova ed è spesso utilizzata per concerti di musica classica e convegni. Per info su orari di visita e biglietti clicca qui.
La Sala dei Giganti è stata pensata e realizzata come sala di rappresentanza della trecentesca Reggia dei Carraresi che il principe Francesco I Da Carrara aveva fatto decorare con un ciclo pittorico  di “Uomini illustri”. L’idea gli venne da Petrarca, chiamato a Padova come poeta di corte, che aveva pensato a questo ciclo pittorico da affiancare ad una sua opera e fu realizzata tra il 1368 ed il 1378, probabilmente dai pittori veronesi Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi. Sotto la dominazione veneziana, Girolamo Corner, figlio del procuratore Giorgio e della regina Caterina, volle mettere mano a questa sala per inserire altri personaggi storici ma approfondisci qui direttamente dal sito ufficiale di Veneto Turismo.

9. Loggia dei Carraresi

Dal fondo di Piazza Capitaniato, si svolta a sinistra in via Accademia. Dopo un centinaio di metri sulla sinistra si nota una cancellata dietro la quale vedrete un bell’edificio con un loggiato su due piani. Si tratta di quel che resta della Reggia dei Carraresi, l’edificio in cui vivevano i principi della Signoria dei Carraresi. Come segnalato con un targa all’esterno, da qui partiva il “traghetto”, un passaggio pensile sopraelevato che collegava la Reggia al Castello dei Carraresi, di cui nei secoli pure i padovani persero memoria poichè dopo la conquista di Padova da parte di Venezia, fu spogliato del suo valore per poi diventare caserma sotto la dominazione austriaca e carcere cittadino fino alla sua dismissione. Da anni è stato avviata una difficile operazione di recupero.

La loggia è stata ultimata nel 1343 impreziosita all’esterno dalle colonne slanciate ed eleganti in marmo rosa veronese mentre ad impreziosire il palazzo all’interno sono gli splendidi affreschi di Guariento, il primo artista di corte dei Carraresi che dipinse nella Cappella scene dell’antico testamento realizzata dopo la morte di Ubertino (1345), il cui sepolcro trovate all’interno della Chiesa degli Eremitani. Gli affreschi sono andati in parte persi per dei lavori di ristrutturazione dell’antica Accademia (da cui il nome della via) dei Ricovrati, oggi denominata “Accademia Galileiana di scienze, lettere ed arti” fondata nel 1599 da illustri letterati e personaggi della cultura e aristocrazia tra cui Galileo Galilei e Cesare Cremonini. Alcuni affreschi, come i famosi “angeli di Guariento” che stavano sul soffitto della Cappella si possono ammirare ai Musei Civici agli Eremitani e sono davvero una meraviglia da non perdere. Gli affreschi del Trecento sono candidati patrimonio dell’umanità Unesco, la “spinta” propulsiva per promuovere Padova città dell’affresco come importante destinazione di turismo culturale.

La Loggia dei Carraresi è visitabile il mercoledi, venerdi, sabato dalle 10 alle 12 grazie ai volontari di Salvalarte-Legambiente Padova. Per info leggi qui.

10. Liviano

Il Palazzo Liviano in piazza Capitaniato è un palazzo del XX secolo costruito laddove in precedenza sorgeva il Palazzo del Capitanio interno alla Reggia dei Carraresi. Il nome è stato scelto in omaggio allo storico Tito Livio. Il Liviano ospita la Scuola di Scienze Umane, Sociali e del Patrimonio culturale ed il Dipartimenti dei Beni Culturali: Archeologia, Storia dell’Arte, del Cinema e della Musica dell’Università di Padova ed il Museo di scienze archeologiche e d’arte.  E’ stato costruito su iniziativa del rettore Carlo Anti che durante il suo mandato (dal 1932 al 1943) ha cercato di restaurare ed ampliare il patrimonio edilizio dell’Università, aprendo nuove facoltà ed ampliando l’offerta formativa.

Il Liviano è stato costruito dall’architetto milanese Gio Ponti, che si occupò anche di diversi dettagli degli arredi interni, mentre gli affreschi che decorano l’ampio atrio sono di Massimo Campigli, realizzati tra il 1937 ed il 1940 e raffigurano l’archeologia, come patrimonio della cultura italiana. La scultura che raffigura Tito Livio in atteggiamento riflessivo è di Arturo Martini del 1942.

Visitare Padova città dell’affresco (II giorno)

11. Palazzo del Bo. Anche la sede storica dell’Università degli Studi protagonista di Padova città dell’affresco

Per quanto riguarda il Palazzo del Bo, sede dell’antica e prestigiosa Università di Padova dagli ultimi anni del Quattrocento, ritengo che la visita guidata meriti. Potrete così visitare la parte antica del Palazzo con Aula Magna caratterizzata da un bell’affresco sul soffitto di Giulio Carlini denominato “La sapienza e le discipline” (1854-56), la Sala dei Quaranta con i dipinti che raffigurano 40 dei più celebri studenti stranieri (Giacomo dal Forno, 1942), il Teatro Anatomico.
Non solo arte del Trecento o del Rinascimento ma anche testimonianze artistiche del Novecento vanno a costruire quest’itinerario su Padova città dell’affresco.
All’ingresso del Cortile Nuovo sulla sinistra vedrete una splendida scalinata affrescata che conduce al Rettorato, la “scala della sapienza” realizzata da Gio Ponti (1941) con la statua di Palinuro di Arturo Martini. Il Rettorato ed altre sale visitabili in alcuni periodi dell’anno sono decorate con altri affreschi novecenteschi di Piero Fornasetti e Fulvio Pendini ed altri.

12. Oratorio Santa Margherita

Uscendo da Palazzo del Bo prendiamo via San Francesco, attraversando le “Riviere” e proseguendo Palazzo Zabarella, il palazzo medievale sede della Fondazione Bano che ogni anno ospita mostre di grande rilevanza. Sul lato destro della via sotto ai portici troverete il Musme, il Museo della Storia della Medicina di Padova (consigliatissimo), mentre sulla sinistra l'”Oratorio Santa Margherita” della parrocchia di San Francesco. L’oratorio o Chiesa di Santa Margherita è un edificio religioso di origina medievale  (leggi qui da wikipedia). E’ visitabile gratuitamente grazie ai volontari di Legambiente-Salvalarte. Per info leggi qui.

13. Scuola della Carità

Proseguendo lungo via San Francesco, di fronte alla Chiesa omonima, sul lato sinistra della strada c’è una piccola perla poco conosciuta ai padovani stessi, la Scuola della Carità, sede della Confraternita della Carità, una delle più antiche della città e che aveva il compito di amministrare lasciti e donazioni a favore dei più poveri e bisognosi (leggi da wikipedia). La Sala capitolare al piano superiore è una meraviglia: risale alla prima metà del Quattrocento ed è decorata con un ciclo di affreschi di Dario Varotari del 1579 in cui sono rappresentate alcune scene di vita della Madonna con pochi accenni a Gesù. E’ visitabile gratuitamente grazie ai volontari di Legambiente-Salvalarte. Per info leggi qui. Anche questa è Padova, città dell’affresco.

14. Loggia ed Odeo Cornaro

Proseguendo ancora su via San Francesco e superata l’intersezione con via Galileo Galilei (in questa via c’era la casa ed il giardino (privato) da cui Galileo studiava il cielo), sulla destra svoltate in via Cesarotti. In lontananza vedrete le cupole della Basilica di Sant’Antonio ma prima sulla destra e sotto ai portici vedrete l’ingresso ad un altro luogo di grande interesse, la Loggia e l’Odeo Cornaro (vedi su wikipedia)

Si tratta di ciò che resta di un complesso molto ampio a ridosso della dimora del mecenate Alvise Cornaro e rappresenta una delle espressioni artistiche più importanti del Rinascimento padovano. La sua corte era il luogo di incontro e di spettacoli della vita intellettuale cittadina, qui si esibiva il Ruzzante e qui d’estate va in scena il festival teatrale a lui dedicato “Il festival Ruzanteo”. La Loggia, edificata nel 1524 è opera dell’architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, amico del Cornaro, entrambi amanti dell’antichità classica e fu realizzata per mettere in scena opere teatrali. L’Odeo costruito nel 1530 era il luogo per la musica e le conversazioni erudite. All’interno si possono ammirare affreschi di Gualtiero Padovano e soprattutto di Lambert Sustris, originario di Amsterdam, che operò a Roma, Venezia, Padova. Suoi i bellissimi affreschi di Villa dei Vescovi, patrimonio Fai sui Colli Euganei.

Orari di visita. Dal 1 febbraio al 31 ottobre. dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00. Sabato e domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00.

Costo del biglietto euro 3,00, ridotto euro 2,00. Chiuso tutti i lunedì non festivi, Natale, S. Stefano, Capodanno, I maggio

15. Basilica del Santo, uno degli edifici simbolo della Cristianità nel mondo

Qui non mi pare il caso di dilungarmi. Parliamo della Basilica di Sant’Antonio, uno degli edifici simbolo di Padova, noto nel mondo per essere uno dei luoghi di culto più significativi del mondo cristiano. Per approfondire cliccate sul link del titolo e leggete il post dedicato.

16. Scoletta del Santo

Dal sagrato della Basilica di Sant’Antonio è possibile accedere a questi altri due luoghi. La scuola del Santo (o Scoletta), leggi qui da wikipedia è la sede storica dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio edificata nel 1427, Qui si può ammirare uno splendido affresco del Padovanino, raffigurante la Madonna con il Bimbo. Scuola del Santo fu sopraelevata con la Sala Priorale nel 1504 dove si possono ammirare diversi affreschi. Tra questi quelli di Tiziano Vecellio dedicati a 3 miracoli di Sant’Antonio,  il Miracolo del neonato, il Miracolo del piede risanato e il Miracolo del marito geloso. Questi affreschi, realizzati in età giovanile, rappresentano il primo lavoro autonomo di Tiziano. Altri artisti hanno lavorato qui tra cui, Gerolamo Tessari, Bartolomeo Montagna, Domenico Campagnola ed altri.

Orari di apertura: 10:00 – 12:00 / 15:00 – 17:00. Costo del biglietto: intero euro 3,00, biglietto ridotto di gruppo oltre 10 pax euro 2,50.

Possibilità di biglietto cumulativo con l’Oratorio di San Giorgio euro 5,00 a persona, biglietto di gruppo cumulativo oltre 10 pax euro 4,00

17. Oratorio San Giorgio

A fianco della Scoletta del Santo c’è l’Oratorio di San Giorgio, (leggi qui da wikipedia) da non perdere! Elegante edificio romanico fu fatto costruire dal marchese di Soragna, Raimondino Lupi, trasferitosi in città nel 1376, come cappella sepolcrale per se stesso e per la famiglia. Lo splendido ciclo di affreschi fu commissionato dopo la morte del marchese ad Altichiero da Zevio e concluso nel 1394 grazie al nipote Bonifacio Lupi di Soragna.

La struttura architettonica interna è molto simile a quella della Cappella degli Scrovegni e gli affreschi sono di Altichiero da Zevio. Il soffitto è dipinto con un cielo stellato attraversato da fasce con motivi floreali, dove sono inseriti busti di santi e cinque tondi per fascia con i simboli degli Evangelisti, dei Profeti e dei Dottori della Chiesa.

Orario di apertura: estivo: 1 aprile – 30 settembre 9:00 – 12:30 /14:30 – 19:00; invernale: 1 ottobre – 31 marzo 9:00 – 12:30 / 14:30 – 17:00. N. telefono 049/8789722. Costo del biglietto: intero euro 3,00; ridotto euro 2,50.

Possibilità di biglietto cumulativo con la Scoletta: intero euro 5,00; ridotto euro 4,00.

18. Oratorio San Michele

Concludo questa carrellata di luoghi della Padova città dell’affresco con l’Oratorio San Michele. Rispetto alla Basilica del Santo, per raggiungere l’Oratorio San Michele è necessario percorrere un tratto di via Belludi e poi girare a destra in Riviera del Businello e seguire il corso d’acqua del Canale Santa Chiara fino al Ponte delle Torricelle, e poi dopo aver percorso via XX settembre attraversare Ponte Barbarigo sulla sinistra e svoltare a destra in direzione della “Specola”, la torre osservatorio che era la torre Torlonga, torre principale del Castello dei Carraresi. Troverete l’Oratorio San Michele sulla sinistra che è quanto rimane della Chiesa di San Michele e dei Santi Arcangeli (leggi qui da wikipedia). All’interno si conservano gli affreschi di Jacopo da Verona (1395), aiuto di Altichiero nell’Oratorio di San Giorgio, ultima opera commissionata dai Carraresi prima della conquista di Padova da parte di Venezia (1405)

Orari di visita: Dal 01.06 al 30.09 dal martedì al venerdì ore 11.00-13.00 sabato e domenica 16.00-19.00. Dal 01/11 al 31.05 dal martedì al venerdì ore 11.00-13.00 sabato e domenica 15.00-18.00. Biglietto intero Euro 2,00
Biglietto ridotto Euro 1,50.

La Padova città dell’affresco, una ricchezza da valorizzare per proporre un turismo culturale di qualità

Buona passeggiata alla scoperta della città d’arte veneta e, se siete turisti, valutate l’idea di visitare Padova acquistando ed utilizzando la PadovaCard che consente molte gratuità, sconti e condizioni vantaggiose per tutta la famiglia.

Alberto Botton

3 commenti

  1. Bella iniziativa, anche se non si tratterebbe proprio di un commento a tema con l’articolo pubblicato…Pur non essendoci mai stato apprezzo l’idea di aprire gli hotel anche a chi non vi soggiorna, a maggior ragione se parliamo di un edificio di interesse storico come il Grand’Italia! (A.B)

  2. Bella iniziativa, anche se non si tratterebbe proprio di un commento a tema con l’articolo pubblicato…Pur non essendoci mai stato apprezzo l’idea di aprire gli hotel anche a chi non vi soggiorna, a maggior ragione se parliamo di un edificio di interesse storico come il Grand’Italia.

  3. Vorrei proporre la visita al Grand’Italia, Palazzo degli anni 20 in style Liberty, Mary Bordin propone un incontro con l’Arte a Padova con Mostre continuative di Artisti Veneti e non, l’Aperitivo con L’Artista in Corso del popolo 31, vede incontri d’arte con vernissage e aperitivo, ora in mostra Roberta Coral con le sue donne.. vi aspettiamo al prossimo Aperitivo il 2 Luglio, prossimo artista Franco Bennato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.