Gli Amissi del Piovego, voga alla veneta nella Padova città d’acque !

Ambientalismo e recupero dell’identità storica di Padova, quella di città fluviale. Come? Attraverso la voga alla veneta, una piacevole pratica sportiva per i riprendersi i canali cittadini e guardare alla città con occhi nuovi


A Padova difficilmente c’è chi non ha mai sentito parlare degli Amissi del Piovego, una delle associazioni più longeve impegnate in città. La storia degli Amissi del Piovego nasce infatti il 15 dicembre 1980  con il nome Associazione culturale e ambientalista di Voga alla Veneta Amissi del Piovego ,  una storia di passione, di animoso ed animato impegno ambientalista per il recupero dell’identità di Padova città d’acque, identità perduta nel corso del Novecento in seguito al tombinamento di quasi tutti i suoi canali interni su cui viaggiavano persone e merci e lungo le cui sponde scorreva la vita dei padovani.

Amissi del Piovego voga alla veneta a Padova

I primi decenni del Novecento sono stati anni di industrializzazione e di cambiamenti che hanno determinato la trasformazione della Padova di allora fino a farle perdere elementi fondamentali della propria identità. Nel ventennio fascista fu sventrato un intero borgo medievale, il quartiere Santa Lucia, tra anni Cinquanta e Sessanta sono stati abbattuti piccole grandi perle della cultura padovana: l’Albergo Storione, in stile liberty, per far spazio ad una Banca; il Teatro Garibaldi, realizzato da Luigi Duse, capocomico nonno della “divina” Eleonora Duse, per far spazio ad un supermercato; e si è deciso di assecondare il traffico automobilistico, coprendo ed intubando le acque del Naviglio Interno.

Che si fa?, mi chiedo io… Comprendiamo queste scelte perché avvenute in un determinato contesto, perdoniamo i colpevoli? Qui non si tratta di accusare o demonizzare nessuno, a mio avviso, a che pro del resto?! Tuttavia per immaginare e costruire la Padova che sarà bisognerà pur riflettere su queste scelte del passato, ed eventualmente recuperare alcune situazioni…Recuperare una parte della Padova città d’acque penso possa essere un’opzione strategica per il futuro della città nel rispetto della sua storia ma anche nell’ottica di una sua valorizzazione turistica.

Gli Amissi del Piovego, così come altre associazioni, penso al Comitato Mura di Padova, rappresentano, già tra la fine degli Settanta ed i primi anni Ottanta il crescere nella società di una nuova sensibilità.

Mi riferisco alla sensibilità e l’attenzione per la cultura e per l’ambiente intese come patrimonio cittadino da difendere ma non solo. La cura per l’ambiente e per la cultura sottende anche la critica nei confronti di un modello di progresso che in Veneto ha portato benessere economico ma a caro prezzo, quello della devastazione ambientale del suo territorio.

Qualche tempo fa ho avuto modo di parlare con Alessandro Campioni, presidente degli Amissi del Piovego dal 2016. Come? Io seduto su un “puparin”, imbarcazione tradizionale veneta e lui a vogare, con lo stile della voga alla veneta, ovviamente.

Gli Amissi del Piovego, oggi: voga alla veneta e valorizzazione delle acque patavine!

Gli Amissi del Piovego sono un’associazione culturale la cui attività è svolta dai soci a titolo volontario. I soci sono oltre 100 e con passione portano avanti quelli che sono i valori e gli obiettivi dell’associazione che sostanzialmente sono due:

  • la tutela del canale Piovego, delle acque interne cittadine e delle sue sponde dal punto di vista ambientale e la promozione di una sua fruizione compatibile con la storia e la natura dei luoghi anche in ottica di una valorizzazione turistica;
  • la valorizzazione culturale e la pratica della voga alla veneta come modalità tradizionale e sostenibile di vivere le acque cittadine.

Nel raggiungimento di questi obiettivi, gli Amissi del Piovego si dichiarano aperti ad essere coinvolti e a coinvolgere altre realtà cittadine in iniziative culturali, visite guidate, escursioni nelle loro tradizionali imbarcazioni a remi. Tra di queste solido è il legame di collaborazione con il Comitato Mura di Padova, naturale partner degli Amissi del Piovego visto che le acque patavine scorrono lungo le mura cinquecentesche ed i suoi bastioni ma anche con il team di tour ottocenteschi di Padova Gotica.

Importante è il progetto “Padova e i suoi canali” realizzato in partenariato da Amissi del Piovego con Cooperativa Piovego e Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Padova e che prevede la pulizia dei canali e degli argini promuovendo l’inserimento lavorativo di disoccupati e migranti. Un progetto virtuoso che coniuga la sostenibilità ambientale e quella sociale.

Tra le attività degli “Amissi” c’è anche la valorizzazione di feste storiche legate all’identità di Padova città d’acque in primis la Festa di San Giovanni delle Navi, una delle più antiche ricorrenze della città e della regata connessa così come la regata del Folpo collegata all’antica fiera di Noventa Padovana nota come Sagra del Folpo.

Il Canale Piovego e Padova.

Il Canale Piovego di cui sono amici i soci dell’associazione è un antico canale artificiale scavato dai padovani nel 1209 con l’obiettivo di dare alla città uno sbocco sulla laguna e quindi sul mare. Il Canale Piovego infatti, lungo poco più di 10 km, si immette nel Brenta e da qui è possibile raggiungere la laguna attraverso il Naviglio del Brenta o il Brenta vero e proprio.

Il Piovego origina in pieno centro storico di Padova, all’altezza delle Porte Contarine e prosegue lungo le mura cinquecentesche verso il Portello e la Stanga, prosegue verso Noventa Padovana e all’altezza di Stra incrocia il fiume Brenta. Per secoli è stato il principale collegamento via acqua tra Padova e Venezia tant’è vero che i veneziani, al Portello, edificarono forse la più bella delle porte, la monumentale Porta Ognissanti, con il relativo punto di attracco per le imbarcazioni.

Porta Ognissanti al Portello è stata anche omaggiata da un dipinto di Antonio Canal, meglio noto come il Canaletto, il famoso vedutista della Serenissima Repubblica.

Negli anni in cui il “mito del progresso” si misurava in cemento e motori e la sensibilità ambientale era ancora da venire, canali e mura erano diventati spazi da utilizzare come discarica nel vero senso della parola. E’ anche grazie alla lotta degli Amissi del Piovego che abbiamo assistito in un recupero dell’importanza e del valore delle vie d’acqua cittadine.

La sede degli Amissi del Piovego

La sede storica degli Amissi del Piovego si trova in un luogo alquanto suggestivo: la golena San Massimo. Questo spazio è noto a giovani ed universitari perché da tempo ormai vi si svolgono festival studenteschi ed iniziative varie, è uno spazio verde compreso tra il canale Piovego ed il tratto di mura noto come Castelnuovo. Il Castelnuovo di fatto è un’incompiuta rinascimentale: doveva essere la fortezza, il nuovo castello della Padova “veneziana”. Alla fine non se ne fece niente. Informazioni sul Castelnuovo come su tutte le mura le trovate ovviamente sul sito del Comitato Mura di Padova che propone visite guidate lungo il periodo delle mura quasi tutte le domeniche dell’anno (leggi qui).

Tuttavia un altra sede gestita dagli Amissi del Piovego è quella presso il Bastione Alicorno, lungo il Tronco Maestro del Bacchiglione, proprio dove c’era la prima sede di un’altra società sportiva padovana: la Rari Nantes e dove nei primi anni del Novecento, molti padovani venivano a fare il bagno in un tratto di canale allestito come “bagni pubblici”.

La Voga alla veneta tra attività sportiva e cultura

La voga alla Veneta è da sempre l’attività principale degli Amissi del Piovego, una modalità di praticare attività fisica non agonistica all’aria aperta in un contesto ambientale e storico di pregio.  Gli “Amissi”, tuttavia, non sono una società sportiva tipo la Canottieri o la rari Nantes ma un’associazione culturale per cui la voga alla veneta viene vista soprattutto come una modalità di frequentazione del Piovego e dei canali cittadini compatibile con la storia di Padova e rispettosa dell’ambiente.

La voga alla veneta a Padova nella proposta degli Amissi del Piovego può rappresentare inoltre un’opportunità per fare un turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni della città ed in questo senso gli “Amissi” offrono nel corso delle loro iniziative la possibilità di fare qualche escursione a bordo delle loro barche a remi!

Nella cavana degli Amissi del Piovego ci sono tre “mascarete”, una “caorlina”, un “sandalo”, una “sanpierota”, un “puparin”, nomi che non vi diranno molto ma dedicherò un approfondimento sullle barche tradizionali a remi venete e, cosa che forse nessuno si aspetterebbe, gli Amissi del Piovego hanno pure una gondola, una gondola bianca!

In bocca al lupo agli “Amissi” per le loro attività e per la concretizzazione dei loro obiettivi che mi sento di condividere: Padova è sempre stata una città d’acque ed è giusto che in primis i padovani si riapproprino della loro storia per poi valorizzarla attraverso il “racconto” ai turisti!

Iscriversi all’associazione e diventare un “Amigo del Piovego” non è come iscriversi in palestra o ad un club sportivo ma semmai significa condividere dei valori .

Chi si iscrive viene introdotto all’associazione e ai primi rudimenti della voga alla veneta ma poi è tenuto a partecipare alla vita l’associazione anche offrendo un aiuto per la gestione della sede e per i lavori di manutenzione della stessa e delle barche. Insomma gli Amissi ci tengono alla partecipazione e alla condivisione delle attività, di oneri ed onori del resto che “amici” sarebbero se non fosse così.

Per info, contatti ed attività degli Amissi del Piovego visita il sito ufficiale: http://www.amissidelpiovego.it/

Gli “Amissi” sono anche su facebook: https://www.facebook.com/amissipiovego/ ed Instagram: https://www.instagram.com/amissidelpiovego/

Alberto Botton

6 commenti

  1. È possibile portare la nostra barca a remi tradizionale di 10 metri e vararla all’Amissi del Piovego a maggio 2021? Vorremmo remare a Venezia da Padova.

  2. E’ stato un piacere Davide, glli “Amissi del Piovego” meritano questa e ben altra attenzione! Ahah mi sembra un saluto adeguato, fluviali saluti dunque! 😉

  3. Siamo veramente grati a Blog di Padova per la descrizione così esaustiva degli Amissi del Piovego e delle loro attività. Come piace salutare a noi, inviamo: FLUVIALI SALUTI!

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