Crociera con il Burchiello alla scoperta delle ville venete della Riviera del Brenta

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Alla scoperta delle civiltà delle ville venete con il Burchiello, la moderna motonave che prende il nome dalle antiche imbarcazioni utilizzate dai nobili veneziani


In questo post vi parlo della crociera sul Brenta con il Burchiello, esperienza turistica da fare in Veneto da marzo a settembre alla scoperta della civiltà delle ville venete.

Qui vi parlerò della mia esperienza sul Burchiello da Padova a Venezia (sul link la proposta inserita nella piattaforma internazionale di esperienze turistiche “Get your guide”) ma è disponibile anche la crociera sulla riviera del Brenta da Venezia a Padova.

Ho avuto modo di fare questa gita sul Brenta di recente e quindi le emozioni e le immagini della bella giornata trascorsa sono ancora vive nella mia memoria. La navigazione sul Brenta da Padova e Venezia e/o viceversa sono indubbiamente una delle proposte turistiche più particolari che si possano fare nella nostra regione e non solo: il turismo fluviale non è che sia così diffuso e, come in questo caso, il piacere della navigazione può essere amplificato anche dalla scoperta di luoghi di assoluto fascino. Personalmente ho fatto la mia navigazione sul Brenta con il Burchiello, motonave e proposta di Antoniana Viaggi che raccoglie l’eredità dell’antico Burchiello, “mitica” imbarcazione di legno veneziana per trasporto passeggeri con grande cabina in legno e balconi e finemente decorata ed intarsiata.

Il Burchiello collegava Padova e Venezia a servizio dei nobili veneziani, proprietari delle magnifiche ville venete costruite lungo il fiume. Del Burchiello parlano, intellettuali ed artisti, quali Goethe e Goldoni (che scrisse “Il Burchiello di Padova”) ed è raffigurato in molte opere d’arte in particolare in numerosi quadri di Antonio Canal, detto “il Canaletto” e Tiepolo, utilizzato da Montesquieu, Casanova, D’Annunzio e molti personaggi illustri ospiti nelle ville. De il Burchiello nell’arte lascio parlare direttamente le opere!

Il Burchiello di oggi, come quello di allora, svolge un servizio di linea da marzo ad inizio novembre con partenza da Padova i mercoledì, venerdì e domenica e da Venezia nei giorni di martedì, giovedì e sabato. Oggi non è più di legno ma è una moderna motonave di 25 m con una capienza di 110 passeggeri, dotata di terrazza panoramica, servizio bar, toilette, aria condizionata/riscaldamento e dell’antico burchiello mantiene gli alti standard di confort, per l’epoca, ovviamente.

La crociera sul Brenta con il Burchiello è un’opportunità per singole persone e piccoli gruppi di amici mentre per i gruppi e per navigazione del Brenta su prenotazione ci si deve rivolgere a “I Battelli del Brenta“, prodotto turistico sempre di Antoniana Viaggi.

L’itinerario de il Burchiello lungo la Riviera del Brenta

Ed è questa l’esperienza che si può fare trascorrendo una giornata di gita sul Burchiello: immaginarsi nobili veneziani nel Settecento per andare a visitare e ad ammirare le più belle Ville Venete della Riviera del Brenta, godendosi il mutare del paesaggio lungo il corso d’acqua man mano che si attraversano centri abitati e zone rurali fino alla laguna. Il tutto in pieno relax sulla terrazza del Burchiello (a meno che non siate sfortunati e vi capiti una giornata di pioggia) ascoltando le spiegazioni della guida turistica che vi accompagnerà.

Il Naviglio del Brenta, infatti, nel seicento/ settecento, era diventato un prolungamento del Canal Grande e moltissime furono le famiglie che decisero di costruire la propria villa sulle sue sponde. Si tratta di un ramo naturale del fiume Brenta, la Brenta vecchia (così si chiamava prima del fascismo che mascolinizzò persino i nomi dei fiumi) , trasformato in canale con la realizzazione di quattro chiuse che ne facilita(va)no la navigazione.

La partenza dell’escursione in battello da Padova

La crociera sul Brenta lungo la Riviera del Brenta dura una giornata intera e l’orario di partenza è fissato alle 8 di mattina. Il Burchiello salpa da Padova i mercoledì, venerdì e domenica dal molo/scalinata del Portello, all’altezza della cinquecentesca Porta Ognissanti, per secoli porta di ingresso in città per chi giungeva da Venezia lungo le vie d’acqua.

Salito a bordo sono subito salito sulla terrazza per guadagnarmi la posizione migliore per poter osservare meglio da una posizione decisamente insolita. Lasciando la porta Ognissanti alle spalle si naviga lungo il canale Piovego costeggiando le mura rinascimentali di Padova, “antiche” di oltre 500 anni e realizzate dai veneziani per dotare la città di una difesa molto più forte, in grado di sostenere eventuali attacchi nemici anche a colpi di cannone, che mai ci furono, per altro. Le mura di Padova rappresentano il monumento più imponente della città e allo stesso meno conosciuto. Per scoprirle vi suggerisco le passeggiate domenicali con il Comitato Mura. Suggestivo il passaggio davanti al Castelnuovo e al Bastione Portello Vecchio, superati i quali ci si lascia il centro storico di Padova alle spalle per dirigerci verso la zona industriale. Passato il ponte dei Graissi, all’orizzonte si staglia la silhouette dell’inceneritore. Insomma, arte, natura ma il paesaggio è anche il risultato dell’opera dell’uomo e di come il territorio sia stato plasmato per le esigenze della comunità locale.

Il Canale Piovego è per altro un canale artificiale realizzato dai padovani nel 1200 per poter, attraverso l’intersezione con il Brenta, poter avere il proprio sbocco sulla laguna e sul mare. Superata la zona industriale di Padova si giunge a Noventa Padovana, comune della cintura urbana che fa da cerniera tra Padova e la Riviera del Brenta che inizia con il comune di Stra, in provincia di Venezia. Ed è a Noventa Padovana che ci si imbatte nella prima delle ville venete, la splendida Villa Giovanelli Colonna.
Passata la villa si si imbatte anche nella prima chiusa, la chiusa di Noventa Padovana che permette ai battelli di proseguire la navigazione in un tratto di canale leggermente più basso. Le “chiuse” e conche di navigazione sono delle opere idrauliche dal funzionamento molto semplice: l’imbarcazione viene chiusa all’interno di un invaso formato da due paratie all’interno del quale si toglie o si aggiunge acqua a seconda che si voglia raggiungere un livello altimetrico minore o maggiore per proseguire la navigazione. Successivamente e più evidente sarà il funzionamento della conca di navigazione di Stra, tra le più antiche (1481). Si raggiunge la chiusa di Stra dopo che il canale Piovego avrà incrociato il corso del fiume Brenta che proseguirà il suo cammino sfociando nella parte meridionale della laguna di Venezia, tra Sottomarina e l’Isola verde.

Da Stra a Fusina. Navigazione lungo il Brenta tra arte, storia, paesaggio

Superata la chiusa di Stra ed iniziata la navigazione sul Naviglio del Brenta inizia la Riviera del Brenta propriamente detta e da qui sarà tutto un susseguirsi di Ville Venete, alcune purtroppo in stato di degrado e di abbandono, altre restaurate nel corso dei secoli e divenute alberghi, altre utilizzate per matrimoni ed eventi. Con la minicrociera del Burchiello è possibile visitare le più belle e significative: in primis Villa Pisani, la “Nazionale” di Stra, Villa Widmann a Mira e Villa Foscari “la Malcontenta”.

Giunti a Stra la prima villa che possiamo scorgere rimanendo sul Burchiello è Villa Foscarini Rossi, importante anche perché sede del Museo della Calzatura Rossimoda in un territorio in cui la produzione delle scarpe e della calzatura artigianale è un elemento identitario fondamentale dell’economia locale. In quello che è ancora il distretto della calzatura di lusso per eccellenza si producono scarpe per i marchi internazionali più prestigiosi e calzature su misura.

Giunti a Stra, come previsto, scendiamo dal Burchiello per visitare Villa Pisani, la Nazionale mentre a Mira visiteremo Villa Widmann. Delle ville venete vi parlerò però di seguito. Qui mi preme sottolineare sopratutto l’atmosfera rilassata del viaggio. Siamo infatti sempre troppo concentrati sulla meta, penso che un viaggio lento in barca invece riporti il viaggiatore a riconsiderare e a godersi il viaggio finchè questo avviene, “finchè la barca va”, insomma…

Oggi navighiamo su una motonave moderna, confortevole, a motore così come era confortevole il Burchiello del sei-settecento, confortevole per l’epoca. I nobili veneziani per raggiungere da Venezia le loro ville ci impiegavano molto più tempo, infatti e quando navigava da Venezia a Padova il burchiello veniva trainato dai cavalli sulle sponde del canale, i cosiddetti “cavallanti”. Lungo il tragitto a Dolo noterete la “Locanda alla posta”, oggi ristorante e pizzeria, ma in passato luogo di sosta dei viaggiatori con la possibilità di far riposare i cavalli nelle stalle.

Stra, Dolo, Mira, Oriago sono tutti paesi attraversati dal Naviglio del Brenta la cui storia da secoli è caratterizzata dalla presenza di questa arteria di traffico fluviale molto importante. Questo tratto naturale del Brenta divenuto canale con la realizzazione delle chiuse si trasformò in un prolungamento del Canal Grande ed in un luogo prestigioso scelto dalle famiglie più influenti di Venezia per far erigere la loro dimora per la “villeggiatura”.

Nel tratto da Oriago fino a Malcontenta prima e a Fusina poi il paesaggio si fa più bucolico e la visuale dalla terrazza del Burchiello si apre alla campagna e ad un ambiente naturale in cui i colori predominanti sono il verde della vegetazione ed il marrone della terra.. Visitata la splendida palladiana Villa Foscari “la Malcontenta” la navigazione poi si avvia verso la laguna veneta ed avvicinandoci a Fusina, l’ultimo paese della terraferma si notano vari depositi di imbarcazioni prima di giungere al “terminal” di Fusina da dove partono i vaporetti diretti a Venezia.

La laguna veneta e l’arrivo a Venezia

Giunti al terminal di Fusina il Naviglio del Brenta sfocia nella laguna veneta, di fronte abbiamo Venezia e la questa romantica crociera sta per giungere al termine e all’apice della sua romanticheria poichè le ultime decine di minuti di navigazione sono decisamente spettacolari e da godersi fino all’ultimo. La bellezza di Venezia è nota ma giungervi in barca gustandosi la vista dalla terrazza del Burchiello è a dir poco emozionante e l’impatto è forte. Per me è stato un po’ come trovarmi in un luogo irreale perché razionalmente parlando è difficile immaginare una città che sorge dalle sue acque. Il mito di Venezia nasce da qui, secondo me, è una città che si presta a suggestioni “oniriche”.
Perdonatemi il delirio…dicevo lungo il Canale della Giudecca prima di giungere al bacino di San Marco sulla sinistra si scorge la Punta della Dogana, oggi imperdibile luogo da visitare per gli appassionati di arte in quanto sede permanente delle opere dalla collezione di François Pinault.

E poi sulla sinistra la Basilica di San Marco con il suo campanile è la meravigliosa conclusione di questa minicrociera lungo il Brenta sul Burchiello! Portatevi una bottiglia di vino (meglio se vino veneto, ancora meglio se è vino dei Colli Euganei) ed apritela: è il momento di un brindisi da fare con chi vi accompagna!
Poi una volta a Venezia godetevela. Potreste fermarvi a cena, fare un tour di bacari, bar ed osterie tradizionali dove bere un’ombra (in Veneto ombra equivale a bicchiere di vino perchè un tempo a Venezia i venditori di vino si posizionavo all’ombra del campanile di San Marco) ed assaggiare piccoli piatti tradizionali, i cosidetti “cicheti” o spunci, spuncioni. Se invece partite da Venezia ed arrivate a Padova visitate un po’ il blog per conoscere la città prima di andare magari a farvi l’aperitivo nelle “piazze” del centro storico!

Una crociera con il Burchiello per scoprire le più belle ville venete della Riviera del Brenta

Un servizio di linea, quello del Burchiello di oggi, come lo era nei secoli passati. Da marzo ad inizio novembre tutti i giorni il Burchiello collega via fiume Padova a Venezia e viceversa, tuttavia se un tempo si trattava di un servizio di trasporto, sebbene  a beneficio dei più facoltosi, oggi si tratta di una bellissimo prodotto turistico: una crociera fluviale alla scoperta di un territorio, la Riviera del Brenta, impreziosito dalla presenza delle ville venete.

Ville venete che, tra il XV ed il XVI originarono il fenomeno della villeggiatura. Se in precedenza erano ville agrarie utili alla gestione delle campagne, poi furono realizzate o restaurate per divenire lussuose dimore di villeggiatura e navigare lungo la Brenta permetteva di passarle in rassegna una dopo l’altra. Si calcola ci fossero più di 2000 ville venete, molte andate distrutte, restaurate nel corso dei secoli per usi al passo con i tempi, destinate ad alberghi, ristoranti etc etc ma le cui architetture si possono ancora apprezzare lungo questa crociera sul Brenta. Quelle delle Ville Venete è un patrimonio culturale, artistico, architettonico inestimabile ed ad occuparsi della sua tutela e valorizzazione è l’Istituto Regionale delle Ville Venete (IRVV)

Villa Pisani la Nazionale a Stra

“per la Brenta, un fiume trasformato in canale mediante quattro chiuse; così un solo cavallo tira una barca assai grande e si fanno venticinque miglia in otto ore. Lungo la Brenta si vedono belle dimore patrizie. Il Nobile Pisani ne ha iniziata una che sarà straordinariamente superba …” Montesquieu (settembre 1728)

Scesi dal Burchiello e salite le scale di legno del molo ci si trova davanti a Villa Pisani in tutta la sua monumentalità. Si tratta senz’altro di una tra le più famose delle ville venete ed attrazione tra le più importanti della regione Venete in grado di attirare ogni anno più di 150.000 visitatori.

Fu realizzata in più fasi a partire dal 1721 quando fu commissionata dalla potente famiglia patrizia veneziana dei Pisani all’architetto padovano Gerolamo Frigimelica che realizzò i primi padiglioni del giardino ma dopo la sua morte nel 1732 l’incarico fu affidato al nobile architetto Francesco Maria Preti di Castelfranco Veneto.

Dalle dimensioni imponenti contiene 168 stanze in una proprietà di 15.000 metri quadrati comprendenti il parco, le scuderie, utilizzate dal Goldoni come scenografia teatrale per molti spettacoli estivi. In origine le stanze erano 104 in onore del 104° doge veneziano, Alvise Pisani Fu utilizzata come villa di rappresentanza dai Pisani ma vista la monumentalità, valore e prestigio fu acquisita via via anche dai governi che si succedettero alla Serenissima, in primis dal Governo Napoleonico, da quello Austriaco del Lombardo Veneto fino al Regno d’Italia.

Tra le stanze di maggior valore la stanza di Napoleone con un letto a baldacchino dorato, e bagno con vasca in camera, un vero lusso per l’epoca, la stanza di Vittorio Emanuele II che vi ospitò la moglie morganatica Rosa Vercelliana ma furono moltissime le autorità di tutta Europa che vi soggiornarono. Villa Pisani fu anche il luogo del primo incontro tra Mussolini ed Hitler in Italia. Villa Pisani fu frequentata anche da artisti ed intellettuali tra cui Gabriele D’Annunzio che ne parlò nel suo romanzo “Il fuoco” mentre Pasolini ci girò parti del suo film “Il porcile”.

Sono varie le stanze che si potranno ammirare la Sala del trionfo delle arti, la Sala del trionfo di bacco etc etc fino al più importante Salone delle Feste, immenso e splendido salone affrescato da Gianbattista Tiepolo e decorate da Pietro Visconti.

Oggi è museo nazionale che conserva opere d’arti ed arredi del Settecento e Ottocento.

Per approfondire: http://www.ilburchiello.it/it/villa-pisani-reale-di-stra

Villa Widmann a Mira

A Mira è prevista la visita alla seconda villa: Villa Widmann, nota anche come Villa Seriman o Villa Wildmann Rezzonico Foscari in base ai vari proprietari che si sono succeduti nel tempo. Oggi la proprietà appartiene alla Provincia di Venezia e viene utilizzata come sede di mostre ed eventi.

Fu realizzata nel 1719 dal progettista veneziano Andrea Tirali per conto della famiglia Seriman, nobile famiglia veneziana di origine persiana. La villa è a pianta quadrata come da tradizione per le ville venete ma appena costruita non appare come la vediamo oggi. Dopo la seconda metà del settecento la villa passò ai Wildmann che provvedettero all’ampliamento e alla ristrutturazione secondo il gusto rococò che andava allora e alla costruzione del timpano curvilineo che ne caratterizza la forma.

Ovviamente le dimensioni non hanno nulla a che vedere con Villa Pisani ma Villa Wildmann piace per l’eleganza delle sua forma, per il parco con le molte statue raffiguranti il mondo classico dell’Arcadia, la barchessa con la collezione di carrozze e soprattutto per lo splendido Salone delle feste affrescato da Giuseppe Angeli attorno al 1765. Sebbene di dimensioni contenuti il salone delle feste di Villa Wildmann ha una ricchezza decorativa tra le più sorprendenti di tutte le ville venete della Riviera del Brenta.

Tra gli ospiti più illustri che frequentarono Villa Wildmann Carlo Goldoni, i musicisti Malipiero, Igor Stravinski e Gabriele d’Annunzio, amico dei Foscari. Personalmente mi ha molto incuriosito anche la Sala della musica dove si possono leggere informazioni relative agli strumenti musicali dell’epoca dove è ovviamente citato il clavicembalista padovano Bartolomeo Cristofori, inventore del pianoforte.

Per approfondire: http://www.ilburchiello.it/it/villa-widmann-di-mira

Villa Foscari la Malcontenta

Continuando a navigare lungo il Naviglio del Brenta dopo Mira si raggiunge la località Malcontenta ed è qui che si trova l’unica villa progettata in prima persona da Andrea Palladio, Villa Foscari detta “la Malcontenta”, all’interno della quale non è possibile fare fotografie. Villa Foscari fu progettata nel 1559 su commissione di Niccolò Foscari, proprietario della Ca’ Foscari sul Canal Grande, prestigiosa sede dell’Università di Venezia. Nicolò Foscari morì nel 1560 ed il fratello Alvise si preoccupò di portare a compimento l’opera che fu terminata attorno al 1566 quando fu visitata da Giorgio Vasari. Gli affreschi sono opera di Gianbattista Zelotti, artista prediletto da Palladio, e Battista Franco, morto nel 1561 prima di completare la sua “Caduta dei giganti”.

Villa Foscari “La malcontenta” è uno splendido esempio di come il Palladio fosse in grado di ottenere grandi risultati anche con materiali “poveri” quali mattoni, intonaco. L’effetto monumentale, degno di una famiglia potente come i Foscari, è garantito al punto che la villa sembra quasi un tempio greco, con possenti colonne ed il basamento rialzato (a protezione delle piene del fiume) e terreno umido e le grandi scalinate simmetriche ai due lati dell’ingresso.

Villa Foscari è forse una delle prima ville che nasce senza contemplare l’esigenza di una gestione agraria dei terreni circostanti visto che attorno alla villa il terreno era incolto e la vegetazione era fitta e spontanea ma come residenza suburbana raggiungibile rapidamente in barca dal centro di Venezia.

La villa è poi celebre per la leggenda. La “Malcontenta” pare fosse una dama di famiglia Foscari relegata in solitudine all’interno della villa punita per una condotta licenziosa e che non fu mai vista, neppure attraverso le finestre, da nessuno al punto che mistero, leggende ed aneddoti si sono diffusi nel corso del secoli.

Per approfondire: http://www.ilburchiello.it/it/villa-foscari-la-malcontenta

Pausa pranzo de Il Burchiello. L’enogastronomia della Riviera del Brenta.

Scoprire un territorio senza approfondire la sua cultura gastronomica è a mio avviso un “fare le cose a metà”. Per me quando vado in vacanza o mi faccio qualche viaggio il desiderio e la curiosità di assaggiare i piatti ed i prodotti tipici del luogo vale tanto quanto una visita ad un museo o ad un monumento perché il cibo comunica molto della storia di un territorio e delle culture che lo hanno abitato.

Grazie alla navigazione sul Brenta con il Burchiello è possibile anche prendere confidenza con la gastronomia della Riviera del Brenta, basata principalmente ed inevitabilmente sulla cucina di pesce vista la vicinanza alla laguna e al mare e la storia collegata alla Serenissima Repubblica di Venezia. Piatti di pesce e crostacei  della laguna e del Mar Adriatico la fanno quindi da padrone e sono molti i ristoranti e le trattorie di pesce lungo tutta la Riviera del Brenta. Per chi non ama il pesce non mancano i piatti di carne e tutti i prodotti della terra e delle campagne circostanti.

Il Burchiello ferma la sua navigazione per la pausa pranzo ad Oriago proprio al pontile dell’omonimo “Il Burchiello”, rinomato ristorante di pesce del circuito del Buon Ricordo, che offre la scelta di due menu fissi convenzionati. Si scende dalla motonave e percorsi 4 o 5 metri ci si trova già con le gambe sotto alla tavola. La giornata iniziata presto, la navigazione, la visita alle ville personalmente mi aveva messo una fame inaudita sicché ho scelto il menu completo da 29€ bottiglia di vino inclusa.

Il pranzo infatti non è incluso nella quota della crociera in Burchiello, è facoltativo e si può scegliere anche un bar in paese ad Oriago per la pausa pranzo, tuttavia lo consiglio proprio per godersi appieno la giornata, anche sul piano enogastronomico.

Se qualcuno di voi ha vissuto l’esperienza di questa gita sul Burchiello me ne racconti pure nello spazio commenti!

Per info e prenotazioni visitate la pagina ufficiale de “Il Burchiello“: http://www.ilburchiello.it/

Se siete un gruppo e siete interessati a prenotare una gita visitate il sito ufficiale de “I Battelli del Brenta“: http://www.battellidelbrenta.it/

Alberto Botton

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2 commenti

  1. Bellissimo…itinerario e commento diAlberto Botton. Grazie, ci andrò anche io questa Estate.

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