Elena Lucrezia Cornaro: a Padova si laureò la prima donna del mondo!

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia Università di Padova

Tra i personaggi illustri nati o comunque che hanno legato la propria vita a Padova non poteva mancare Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, o Corner, la prima donna laureata del mondo, ovviamente all’Università degli Studi di Padova!

Elena Cornaro nacque a Venezia il 5 giugno 1646, quinta di sette figli di Giovan Battista Cornaro, nobile veneziano e Zanetta Boni, donna di umili origini. Il padre stimolò e favorì la sua educazione poiché aveva notato le sue straordinarie doti e, anche attraverso il successo della figlia, voleva dare lustro alla famiglia. Elena aveva compreso l’intento di vanità del padre e, pur non essendo interessata a sfoggiare le conoscenze derivanti dai suoi studi in salotti ed accademie, non volle deludere il padre. Il suo era un carattere umile e riservato tanto è vero che nel 1665 si fece oblata benedettina, un compromesso con la sua vocazione religiosa poichè in questo modo, pur osservando le regole dell’Ordine poteva continuare gli studi intrapresi in filosofia, teologia, greco, latino, ebraico, spagnolo per perfezionare i quali il padre la affidò ai più prestigiosi docenti.

Nel 1669 Elena Cornaro era già nota tra gli studiosi italiani per la sua erudizione e fu accolta nell’Accademia dei Rocovrati a Padova,  (l’attuale Accademia Galileiana di Scienze, lettere ed arti) ed altre prestigiose accademie italiane ma anche all’estero.

Dopo una pubblica disputa in filosofia che Elena tenne a Venezia in filosofia, il padre all’Università di Padova le fosse assegnata la laurea in teologia ma Gregorio Barbarigo, il vescovo, si oppose e non concesse l’autorizzazione, vincolante, che doveva dare in quanto cancelliere dell’università poiché ritenevano uno sproposito che una donna potesse diventare “dottore”  e che questo ci avrebbe resi ridicoli davanti a tutto il mondo. Qualche secolo dopo invece, Padova può dirsi orgogliosa di essere stata la prima a dare questo segnale di progresso sociale grazie all’insistenza del padre di Elena che ritenne che la figlia poteva comunque laurearsi in filosofia.

Tenne la sua dissertazione, oggi diremo che discusse la sua tesi su Aristotele e, all’età di 32 anni, si laureò a Padova il 25 giugno 1678 e venne accolta nel Collegio dei medici e dei filosofi dello Studio padovano, anche se, in quanto donna, le era impossibile insegnare.
Se pensiamo che dopo di lei, per vedere un’altra donna laureata in Italia si dovette attendere il 1732 quando si laureò la fisica bolognese Laura Bassi, si può comprendere come la laurea di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia non rappresentò proprio una spinta all’emancipazione femminile ma piuttosto un caso isolato, più unico che raro.

Dopo la laurea si trasferì a Padova nel prestigioso palazzo Corner dove c’è la Loggia ed Odeo Cornaro fatti costruire dal trisnonno Alvise Cornaro, noto umanista e mecenate, per intenderci colui che sostenne l’attività del commediografo Angelo Beolco detto Ruzzante.

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia

Non era di forte costituzione e le fatiche dello studio assieme ai rigori dell’ordine ecclesiastico la indebolì ulteriormente e ancora giovane all’età di 38 anni morì a Padova il 26 luglio 1684. Fu sepolta nella Chiesa di Santa Giustina nella cappella di San Luca dove venivano sepolti i monaci benedettini.

Da alcune delle sue opere letterarie, Discorsi ed elegie, distici, epigrammi, versi in varie lingue  emerge il suo forte spirito religioso e caritatevole ma anche un temperamento vivace in grado di illuminare la sua grande ricchezza intellettuale. 
Camillo Semenzato in L’Università di Padova: il Palazzo del Bo. Arte e storia, Sarmeola di Rubano (Padova), Edizioni Lint, 1979, p. 23-25 sostiene che
Fu in ogni caso una donna straordinariamente superiore, profondamente sensibile e tuttavia semplice, e forse anche, dai ritratti che ci sono stati tramandati, di aspetto avvenente. Fu considerata, per lungo tempo, soprattutto come un fenomeno, e probabilmente l’epoca e l’ambiente in cui visse non le permettevano una diversa collocazione, proprio la meraviglia a cui indulgono i giudizi dei suoi ammiratori sta a dimostrare quanta strada le donne dovessero ancora compiere per uscire dalla sudditanza intellettuale in cui erano relegate. Forse proprio questo finisce col rendere più umana la sua figura, questa solitudine che la circonda e che l’ossequio misto a curiosità e stupore degli ammiratori non può cancellare. Così come ci sembra aggiungere risvolti patetici il tenace impegno paterno che non lesina le grandi fortune finanziarie che ha a disposizione anche per dare la gloria di un monumento a questa figlia eccezionale, ma che forse al suo cuore di padre poteva sembrare infelice“. Un grande esempio di libertà ed autorevolezza femminile in un epoca in cui la donna occupa ancora una posizione subalterna nella società.

Elena Cornaro Piscopia

Al Palazzo del Bo, sede dell’Università di Padova, potete vedere la statua di Elena Lucrezia Cornaro alla base della scalinata che dal cortile antico conduce alle aule del piano superiore. A lei è stato dedicato anche un busto in pietra nella Basilica di Sant’Antonio. A Ca’ Farsetti a Venezia, lato Calle del Carbon c’è una lapide che la ricorda, le è stata dedicata una vetrata a colori nella biblioteca del Vasser College, prima università femminile negli Stati Uniti a Poughkeepsie (NY), il nome della biblioteca comunale di Episkopi a Cipro, oltre che un cratere di 26 km di diametro  su Venere!

Alberto Botton

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