Intervista a Sophie “The Harp”, musica folk a Padova!

Sophie The Harp musica irlandese a Padova

Ciao! Quest’oggi pubblico un’intervista a Sophie (foto Alberto Garavello) ragazza olandese che insegna inglese a Padova, amante della musica popolare irlandese tanto da diventarne una sua grande interprete attraverso il suono della sua arpa e desiderosa di lanciare una nuova proposta musicale in grado di arricchire secondo noi il programma di eventi e concerti a Padova.

Blog: Ciao Sophie, pensando all’arpa mi viene in mente la musica celtica dell’ovest dell’Irlanda, penso ad Enya e ai Clannad, che richiama ad antiche atmosfere e alla suggestione di paesaggi sospesi tra il blu dell’oceano atlantico ed il verde dei prati irlandesi…raccontaci come ti sei avvicinata alla musica irlandese, cosa ti attrae di questo genere musicale (che piace anche a me) come è iniziato il tuo percorso, cosa ti ha spinto ad acquistare un’arpa, a imparare a suonarla?

Sophie:  Si i prati e l’oceano ci sono  di sicuro dentro alla musica ma non solo, c’è molto di più. Però diversamente da Enya e i Clannad preferisco suonare musica meno “eterea”, che ha molto più della terra e meno delle nuvole. Quando penso alla mia musica mi vedo in un bar pieno di gente con tante pinte di Guinness davanti!

Ma iniziando dall’inizio, suono l’arpa da quasi sempre, avevo sei anni, credo. Qualcuno ne aveva portata una a scuola per un progetto per fare conoscere gli strumenti musicali ai bambini o qualcosa del genere. Non me ricordo bene il perché ma mi ricordo che ne volevo una anch’io, subito!

La musica irlandese ho conosciuto un po’ dai i dischi di miei – avevano i Planxty, un gruppo storico della musica irlandese, ma anche altre cose come i Dubliner e gruppi folkrock inglese come i Fairport Convention ed i Steeleye Span. Poi quando mi sono transferita in Inghilterra per l’università ho visto la musica irlandese suonare nei bar di Brighton. Questo per me è assolutamente il modo migliore in cui viverla e per fare un po’ di pratica anche quando sono tornata in Olanda portavo l’arpa in bar.  Non ho più smesso di suonarla e qualche anno dopo mi sono trasferita in Irlanda per approfondire ancora di più.

La bella cose di quella musica, come tante musiche popolare, oltre ad essere una musica bellissima è anche molto socievole, un modo per stare insieme. Poi la musica popolare lascia molto spazio per esprimersi, ognuno suono in modo suo e puo mostrare chi è tramite la musica.

Blog: ti ricordi quando hai suonato per la prima volta davanti al pubblico? eri emozionata?

Sophie:  Ero piccolissima e i bambini non hanno tanto il senso di paura di suonare davanti al pubblico nemmeno un senso che fosse un grande evento.  Poi a me un po’ di attenzione piace, però la musica irlandese in Irlanda non viene vissuta molto come “performance” sul palco, ma piuttosto come un gruppo di gente che si diverte insieme. E’ un po’ una via di mezzo fra concerto e suonare a casa, senza pubblico – l’idea è che i musicisti e chi li ascolta stanno insieme, più che un gruppo sul palco e l’altro davanti sempre zitti. Ovviamente un po’ di rispetto per la musica è ben apprezzato lo stesso, ma un session irlandese non è un concerto.

Comunque ormai anche in Irlanda si fanno i concerti “veri” per dare più opportunità alla gente di ascoltare meglio la musica e per i gruppi magari di fare qualche arrangiamento più raffinato che nel contesto di session informale non riescono.

Blog: Quali sono i musicisti che maggiormente apprezzi?

Sophie: Quanto tempo hai? Allora, la musica irlandese in versione più autentica è magari una cosa di che si deve a allenare ad apprezzare. A me piace ascoltare vecchi registrazioni di musicisti mitici, spesso morti anni fa. Però ci sono anche delle cosa più facile da apprezzare. Un’ispirazione importante per me è stato Charlie Piggott. Adesso suona l’organetto, ma all’epoca suonava il banjo di un gruppo storico delle anni ‘70 chiamato i De Dannan – i loro dischi saranno una bella introduzione per la musica irlandese tradizionale.

Stranamente non ascolto molto musica dell’arpa, però a chi interessa l’arpa in particolare può ascoltare Laoise Kelly chi suona la musica allegra, di ballo oppure Ann Heymann che suona l’arpa bardica che ha corde di metallo e fa musica più antica e lenta.

Blog: …e come mai dall’Olanda sei giunta fino a Padova?

Sophie:  Il percorso è stato – Olanda – Inghilterra – Irlanda – Padova. Storia un po’ complicata, però diciamo che ho un ex da queste parte e che, quando era finita la storia, mi trovava talmente bene che non sono riuscita di partire.

Blog: Sembra proprio che tu possa un po’ rappresentare la cosiddetta Generazione Erasmus ovvero quei (molti) giovani che hanno avuto l’opportunità di viaggiare, conoscere ed apprezzare vari paesi europei. Cosa ti piace di Padova e porteresti in Olanda ad esempio e cosa invece del tuo paese natale importeresti a Padova?

Sophie: Portici! Posso proporli ovunque! Non si bagna quando piove, quando c’è sole hai ombra e poi sono belli. Oltre, magari la stile di vita – a me sembra che in Italia in generale si prende più cura, più attenzione alle cose quotidiane. Dal nord a volte ci comportiamo un po’ come cafoni, tutto pratica, ma senza cura o stile.

Dall’olanda porterei la nostra mentalità aperta. A volte vedo un po’ di paura dello sconosciuto a Padova – non serve! Oh, e piste ciclabile messe con intelligenza e rispettate – a Padova va già molto meglio che altre città in Italia che ho visitato ma si potrebbe fare molto di più. I ciclisti, in ricambio, dovrebbero usare le luci fronte e dietro le loro bici!

Blog: ho saputo che sei anche una grande fan di calcio, e vai spesso allo stadio euganeo, e pure in trasferta, a vedere il Padova!!!

Sophie: Sì, tutto vero. Sono andata un giorno come “turista”, cioè volevo vedere come era una partita di calcio in italia. Una volta intendo. Poi mi sono divertita talmente tanto che sono tornato spesso allo stadio, e si, anche in trasferta. In questo modo ho visto dei posti in italia che altrimenti non sarei mai andata. Mi piace questo cosa, di entrare sciarpata, nel un bar di vecchiotti un po’ sperduto e divertirsi. Anche quello è cultura popolare.  Forza Padova!

Blog: Tornando alla musica, quali progetti hai nel cassetto e su quale stai lavorando oggi?

Sophie: In questo momento sto cercando di far partire una session regolare a Padova, la prima che sappia io. La session, come già detto, non è un concerto, però uno spazio per far suonare tutte le persone che suonano la musica irlandese, una situazione musicale alternativa ma che può essere apprezzata anche da chi solitamente partecipa ai concerti a Padova ed altrove.

irish music session a Padova
Una “session” di musica irlandese al Canevone con Sophie

Per i concerti, invece, suono in un duo con Luca Frasson che suona  basso acustico. Progetto un po’ particolare perché il basso tradizionalmente non c’entra con la musica irlandese, però ne abbiamo lavorato sopra per addattarlo ed è venuta fuori una bella cosa.

Poi un altro duo con Valerio Vettori che suona i Uillean Pipes, la cornamuse irlandese. Uno strumento molto tipico che fa una combinazione bellissima con l’arpa. Questo duo sta anche per divertare un trio, che stiamo lavorando con la cantante Helen Roche in modo di anche avere delle canzone.

Blog: dicci ora quando è il prossimo tuo concerto, così da venirti ad ascoltare e sorseggiare una buona pinta di birra!

Sophie:  Il prossimo evento (ma non concerto) sarà la session, mercoledì 27 presso Il Canevone in Via Umberto I. Cliccate qui per l’evento su facebook!  Slaìnte! (Irlandese per “salutare”)! 

Blog: Slàinte!! 

 

Alberto Botton

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