Padova sale al 13° posto della graduatoria dell’Italia Smart City Index

Italia Smart city index Padova soft city

E’ stato presentato lo studio Italia Smart – Smart City Index realizzato dalla Ernst & Young in collaborazione con Ericsson, Tim e Indra, e con il patrocinio dell’Agenzia per l’Italia digitale. Lo studio ha prodotto la graduatoria delle città “smart” d’Italia guidata da Bologna, Milano, Torino, all’interno della quale, rispetto al 18° posto del 2014, Padova è al 13° posto (foto del Ponte Darwin in alto di Filippo Leonardi, fotografo), il che mi da l’occasione per aggiungere questo post alla rubrica “Padova smart“.

Sono ormai diversi anni che anche in Italia, seppure in ritardo da altri paesi del mondo, si parla del concetto di smart city con la quale si vuole identificare un nuovo modello di sviluppo urbano fondato su innovazione tecnologica e sostenibilità. A volte certe classifiche di città lasciano un po’ il tempo che trovano ma leggendo lo SMI traspare la profondità ed il rigore di questa analisi per la quale sono stati utilizzati ben 470 indicatori diversi.

Anche a Padova da qualche anno si parla di smart city e alcune iniziative sono state avviate come il progetto “Padova soft city” che interessa l’area compresa tra la stazione ferroviaria e la direttrice verso Padova est e la prima zona industriale, sulla quale sono presenti molte aziende e realtà che operano nel settore dell’innovazione e del digitale. Osservando il ranking nazionale, Padova  risulta classificata in prima fascia per quanto riguarda “Infrastrutture e reti”, “Service delivery platform”, applicazioni e servizi, come “vision e strategia”mentre di seconda fascia (su tre) per quanto riguarda “sensoristica” e “smart citizen e vivibilità della città”. Padova è inoltre al secondo posto dopo Gorizia per banda larga “mobile” immagino per via degli hotspot di wi-fi in centro storico… Eccovi qui sotto gli indicatori così che potremmo farci un’idea su quali aspetti migliorare nei prossimi due anni: secondo me anche solo ampliando il servizio di bike sharing con nuove stazioni nei quartieri si farebbe un bel servizio ai cittadini!

In materia di turismo, il tema che forse ci sta maggiormente a cuore, dall’ Italia smart city index è emersa la necessità di innovazione attraverso i big data, strumento finora sfruttato da grandi player quali Tripadvisor, Airbnb, Google, etc. Le città sembrano puntare meno sulle “card” (a Padova c’è la card provinciale che ha più senso di quella comunale e la dimensione del comune di Padova è fuorviante non solo nel turismo…) mentre aumenta il presidio sui social network ed importanti si sono confermati i grandi eventi come motivazione a visitare un’altra città. Si diffondono i servizi di sharing economy (uber, blablacar, gnammo, airbnb) offrendo nuove opportunità ai turisti e sparigliando le regole creando malumori tra operatori tradizionali disintermediati.

Scarica qui l’Italia Smart City Index 2016

L’obiettivo del Smart City index è quello di dare un riferimento alle amministrazioni sull’efficacia delle azioni messe in campo ma anche a suggerire ad imprese di forniture di servizi idee aree di intervento in cui sviluppare iniziative ad alto potenziale. Lo studio stesso suggerisce un nuovo approccio di lettura e progettazione delle smart city passando da interventi “verticali” e dai singoli progetti (efficienza energetica degli edifici, mobilità sostenibile, etc etc) ad un approccio sistemico ed integrato che parta dal dialogo tra amministratori e decisori pubblici e i vari attori del territorio che offrono tecnologia e servizi. Ad un analisi per strati in merito alle infrastrutture di rete, sensori che rilevano le informazioni nelle città (pensiamo alle centraline che misurano pm10 o il traffico…), alla “delivery platform” che elabora le informazioni tramite i Big data, alle applicazioni e servizi per i cittadini, si è affiancata l’analisi anche di due ambiti trasversali, “vision e strategia” per verificare la capacità delle città di pianificazione strategica e condivisa e “smart citizen e vivibilità delle città” e le iniziative in cui è richiesta la partecipazione dei cittadini (es. raccolta dei rifiuti porta a porta).

Considerando le diverse caratteristiche delle città metropolitane (a cui è richiesta una maggiore capacità di programmazione e gestione di un territorio più ampio), delle città medie (che riescono più spesso a sperimentare producendo anche “best practice”) e dei piccoli centri (tra cui sorprende Mantova al 4° posto) sono per lo più le città medio grandi del Nord Italia a registrare le migliori “performance”, in particolare Lombardia ed Emilia Romagna appaiono le regioni in cui la tecnologia è maggiormente valorizzata per migliorare la vita dei cittadini.

Alberto Botton

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