Il loro chioschetto di pesce è ormai un’istituzione, molto apprezzati e conosciuti da ogni padovano che si ritenga tale, la Folperia Padova è sempre più un “must” da consigliare a turisti e a chiunque si trovi a passeggio per il centro storico della nostra città e rientra nella mia personale Top 3 dello street food Padova.
Con questo post quindi vi segnalo la Folperia, attività gestita da Max e Barbara Schiavon, fratello e sorella (foto a sinistra di I.Rossi) che ormai da molti anni hanno ereditato l’attività del padre Guido e della madre Dobrilla e cioè quella degli ultimi “folpari” del centro storico di Padova. Quella dei “folpari” è un’attività della tradizione veneta e padovana in passato molto diffusa visti gli scambi commerciali con la laguna di Venezia. Max e Barbara acquistano ogni mattina pesce fresco al mercato di Chioggia e dopo averlo lavorato nel laboratorio di casa nella zona di Legnaro, arrivano in centro e città e da dietro il bancone di un piccolo chiosco, sempre sorridenti e cordiali con tutti, servono appetitosi e sfiziosi piatti di “folpi” caldi (moscardini pescati sui fondali sabbiosi della laguna) e un ampia varietà di molluschi e pescetti a seconda della stagione da asporto o più frequentemente da consumare sul posto, in piedi, magari bevendo un’ “ombra” di vino presa dal bar dei Osei, proprio di fianco sulle cui sedie è possibile sedersi e mangiare.
Nel cuore del centro storico di Padova, la Folperia Padova in Piazza della Frutta, a due passi dallo storico Caffè Pedrocchi e dal Palazzo del Bo’, sede dell’Università di Padova, nei pressi del Palazzo della Ragione, in angolo chiamato “Canton de le busie” (era l’area dove i commercianti nell’epoca dei Comuni discutevano di affari) c’è questo chioschetto che in tutte le stagioni, con il caldo e con il freddo, apre nel tardo pomeriggio e mantiene in vita una tradizione che merita di continuare ad esistere e che, deve essere tutelata e promossa, tanto quanto le attrazioni culturali ed artistiche della città.
L’enogastronomia e le tradizioni culinarie hanno di per sè un valore culturale enorme, a maggior ragione in un centro storico italiano che vuole proporsi anche a turisti per la sua autenticità, allo stesso modo dei venditori di caldarroste il cui fuoco e fumo non danno fastidio ma valorizzano la storicità del luogo. Del resto, la rete premia la Folperia già anche senza il contributo del Blog di Padova e, nel più famoso sito di recensioni quale è Tripadvisor, la Folperia si guadagna 4 palline e 1\2 su 5 (vedi qui). Per chi viene in città è assolutamente da provare, dopodichè, una volta provato, è inevitabile tornarci. Inutile sottolineare come gli stranieri ma anche i turisti italiani vadano letteralmente matti per queste tradizioni, tra cui anche il cibo di strada, che differenziano città da città le donano vivacità, colore, personalità.
Dino e Dobrilla, genitori di Max e Barbara, soddisfatti del premio “Street Food” de “Il Gambero Rosso” dall’attività da loro avviata molti anni fa.
Per usare un termine inglese alla moda, oggi si parla di “street food” e il chioschetto di Max e Barbara è ormai un pluripremiato locale di street food, inserito di diritto nella Guida “street Food” del Gambero Rosso. “La Folperia” era comunque già presente anche in altre guide come ad esempio quella delle Osterie d’Italia!
L’importante riconoscimento è stato motivo di grande soddisfazione e di orgoglio per il lavoro di una vita, iniziato dai genitori e portato avanti con passione. Molti i complimenti ricevuti da parte dei clienti più affezionati e molti anche gli articoli sui giornali. Sacrifici che però pagano visto che noi padovani non avevamo certo bisogno di queste consacrazioni ufficiali per riconoscere tutto il valore del lavoro dei due fratelli Schiavon e dei loro familiari che spesso accorrono a dar loro una mano.
Ricoprono talmente un ruolo importante nelle piazze che il loro chiosco è stato ritratto anche in uno dei coloratissimi quadri del pittore padovano Tino Brugnotto che vedete qui sotto a sinistra. Chissà quante ne hanno viste da sotto quella tenda rossa e quante persone hanno incontrato!
Padova è bella tutto l’anno ma d’autunno ha un fascino speciale, il clima umido, i primi freddi, passeggiare nel tardo pomeriggio sotto i porteghi, attraversare le piazze conosciute per rilassarsi un po’ prima di rientrare a casa dopo lavoro o dopo una giornata di studio, prendersi uno “scartoseto” di castagne da Duilio per scaldarsi le mani bevendosi uno spritz per mandare giù meglio e poi tornare alla carica alla “Folperia Padova” .
Folpi caldi, bovoetti (lumache di terra), moeche (granchi), peoci (cozze) e d’autunno le “masenette”, le femmine dei granchi piene di uova e chi più ne ha più ne metta! Uno spuntino da veri gourmet! Pesce freschissimo consegnato sempre con quel sorriso e quella simpatia che lo rendono ancora più buono! Guardateli nella foto a fondo pagina di Sandy K. Yeung E di fianco, allo storico Bar dei Osei, potete scegliere il vostro bicchiere di vino.
Ottobre è il mese principale dei “folpari” veneti e, ogni anno, a Noventa Padovana, comune dell’area metropolitana padovana, sulla strada che prosegue nella Riviera del Brenta, nota per le sue Ville Venete, si tiene la storica “Fiera d’autunno”, denominata “Sagra del Folpo” (quest’anno dal 21 al 25 ottobre 2016). Si tratta di una fiera di tradizione seicentesca, come dimostrano i documenti storici del periodo, in occasione della quale si radunano moltissimi folpari con i loro chioschetti, tra cui non possono mancare i “nostri” due. Per info: http://www.sagradelfolpo.it/
Di tanto in tanto, guardatevi intorno, la magnifica piazza, il via vai della gente perchè anche l’occhio vuole la sua parte e questo luogo è sempre una meraviglia. 4 chiacchere in compagnia e anche se arrivate da soli, al bancone del chiosco non avrete difficoltà a “tacar boton” (che detto da uno che fa Botton di cognome…) con chi vi sta vicino e magari avviare una conversazione sulla vecchia Padova e sui tempi andati…eheh, ma anche sui tempi moderni perchè le tradizioni non hanno tempo, semplicemente sono!

Alberto Botton