La Pop Art arriva a Piove di Sacco con una mostra di respiro nazionale!

"Una vita a cento all'ora" pop art in Italia

Il prossimo 30 Ottobre verrà inaugurata al Centro di Arte e Cultura di Piove di Sacco la mostra “Una vita a 100 all’ora” la Pop Art in Italia visitabile ad ingresso libero fino al 22 novembre. Il Comune di Piove di Sacco insieme a Matteo Vanzan di MV Eventi e Enrica Feltracco presenteranno una retrospettiva sulla Pop Art italiana; la mostra racconterà attraverso un’esposizione mirata dei più importanti artisti della famosa scuola di Piazza del Popolo a Roma, come dagli anni Sessanta in poi ci sia stata una vera e propria rivoluzione in campo artistico in Italia, contemporaneamente all’Inghilterra e all’America. Saranno esposte le opere di Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa, Mimmo Rotella, Renato Mambor, Giosetta Fioroni (foto copertina in alto), Mario Ceroli, Concetto Pozzati, solo per citarne alcuni dei più importanti.

Angeli_Franco
                                      Franco Angeli

Nell’immaginario comune, molto spesso, identifichiamo la Pop Art solo con la famosa immagine del barattolo rosso e bianco della Campbell’s Soup, opera iconica che Andy Warhol realizzò nel 1962 per la sua prima mostra a Los Angeles. Ma in che cosa consiste e soprattutto dove si è sviluppato questo movimento artistico? La Pop Art è emersa a metà degli anni ’50 in Gran Bretagna e all’inizio degli anni ’60 negli Stati Uniti. Sfidando la tradizione artistica, questa corrente rivolge la propria attenzione alla cultura popolare intesa come quell’insieme di oggetti, miti e linguaggi della società dei consumi. Una società che nel secondo dopoguerra vede la televisione entrare per la prima volta nelle case e nuovi look, canzoni, film, prodotti ed elettrodomestici diventano l’oggetto del desiderio.

Maselli Titina
                                     Maselli Titina

Anche in Italia, ed è questo lo spirito che anima la mostra a Piove di Sacco, non esisteva un’unica lingua pop, ma differenti linguaggi prodotti da diversi atteggiamenti di fronte alla realtà e dalle diverse esperienze dei singoli artisti. Tutto questo viene espresso, tra gli altri artisti in mostra, da quelli che furono gli esponenti di spicco della Pop Art italiana, Schifano Angeli e Festa. Tre personaggi autonomi nelle loro intuizioni e accomunati da un’unica energia rivoluzionaria.

Roma, dal ’56 sino al ’65 circa, è una delle capitali culturali d’Europa l’unica però che abbia avuto seri contatti con l’America “ponendosi per il panorama artistico come città realmente internazionale” (Cesare Vivaldi). In questo clima di forti stimoli culturali il “trio” Schifano Angeli e Festa esponeva presso la Galleria Tartaruga di Plinio De Martiis, che dal ’63 si trasferisce in Piazza del Popolo a Roma. Da qui il nome di scuola di Piazza del Popolo.

In questo stesso periodo anche Ileana Sonnabend, famosa gallerista americana e moglie dell’altrettanto importante Leo Castelli, in visita a Roma è interessata al gruppo dei giovani artisti italiani che oltre a Schifano Angeli e Festa annovera la presenza di Scarpetta, Lo Savio, Kounellis e Pascali.

Tra gli sponsor che hanno reso possibile la realizzazione di questa mostra, oltre a Comune di Piove di Sacco, il Credito Cooperativo, l’Upa e lo Studio 83 Creative Lab della famosa fotografa Barbara Pigazzi, il Molino Rossetto ha sin da subito mostrato grande interesse al progetto. La tradizione di questa azienda si tramanda dal 1760; una famiglia di mugnai che nel tempo si è sempre innovata e che ha altresì trovato in progetti al di fuori del settore di appartenenza, un impegno costante. Un esempio è l’impegno del Molino con Oxfam, per la valorizzazione del lavoro delle donne.

Grazie a queste menti illuminate, pronte ad accogliere un progetto ambizioso, oggi è possibile fare una mostra di respiro nazionale.

Giulia Granzotto

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