“Lei”, il romanzo di Nicolò Targhetta celebra le fragilità umane

Lei romanzo Nicolò Targhetta

Quest’oggi, per il Tag “Letteratura, libri e fumetti“, vi parlo di “Lei“, il primo romanzo del padovano Nicolò Targhetta, divenuto una star del web grazie ai suoi racconti quotidiani sulla pagina facebook “Non è successo niente” seguita da quasi 120.000 followers, raccolti in un libro.

“Lei”, edito da Becco Giallo, (256 pagine, 17€) nota per essere una casa editrice specializzata in graphic novel, è una delle protagoniste, seppur marginale, dei racconti di Targhetta che ha deciso di dedicarle un romanzo intero.

Così, sulla sua pagina facebook presenta il romanzo lo stesso autore:

https://www.facebook.com/nonesuccessoniente/posts/2992758394143131?__tn__=K-R

Inizio a parlarvi di questo romanzo riportandovi le prime tre pagine, faccio presto sono solo 4 parole: pag 1: “Brutta… pag.2. testa pag.3 di cazzo”. Inizia così quello che è una sorta di “stream of consciousness”, in cui “Lei”, la protagonista si racconta. Con chi ce l’ha? Con il suo futuro “ex ragazzo” e questo è solo l’inizio di una discesa negli inferi da cui però…no, non vi dirò se ci sarà un lieto fine…

Lei è una giovane donna di 30 anni, indipendente, con un lavoro, una casa, un ragazzo ma che nel giro di una settimana si trova a perdere tutte queste sue sicurezze costretta a cercare un nuovo inizio.

“Lei” è una lettura molto piacevole e divertente perché divertente sono le situazioni ma è anche uno spaccato sui trentenni di oggi, come li vede l’autore, e offre spunti di riflessione ed argomenti di discussione tra coetanei, ma non solo. La suddivisione del romanzo in un capitoli brevi, ognuno dedicato a situazioni diverse, da ritmo alla lettura sostenuto dallo stile di scrittura di Nicolò Traghetta.

Visualizzando davanti ai propri occhi le situazioni surreali vissute dalla protagonista, grazie ad ironia e sarcasmo a pacchi con cui di cui sono imbevuti dialoghi veloci il lettore si addentra nella vita di questa ragazza e di fronte alla fragilità e alle sfighe della protagonista è portato a simpatizzare per lei a cui sembra capitarne di tutti i colori.

Ad un certo punto “Lei” sembra perdere il contatto con la realtà ed inizia un dialogo improbabile con gli oggetti che gli capitano di fronte, il poster di Kurt Cobain, il libro di Agatha Christie che la prende in giro per i suoi appuntamenti su Tinder, la fototessera di Lei stessa sedicenne, un Buddha di plastica, la doccia e molti altri.
All’interno del romanzo citazioni di film e serie tv creano un contesto ed un aggancio ad uno degli argomenti preferiti del popolo social, uno dei vari espedienti narrativi che donano frizzantezza alla storia.

E un po’ alla volta alla paura e all’incertezza e alla preoccupazione per il futuro e per una vita da ricostruire si fa spazio una leggerezza che non è superficialità ma piuttosto maturità con cui affrontare le difficoltà della vita, il rapporto con i genitori, la morte etc etc. In questo il romanzo “Lei” di Nicolò Targhetta è anche un romanzo di formazione.

In un’intervista sul Corriere del Veneto la giornalista Francesca Visentin parla di stile dissacrante, corrosivo e cinematografico e sottolinea come Targhetta sia stato paragonato a scrittori del calibro di Joe Lansdale, ma anche Monty Phiton e Woody Allen. Sono senz’altro d’accordo, mi permetto di aggiungere che leggendo “Lei” ho trovato anche dei “sentori” di Nick Hornby. Insomma nomi che sono delle garanzie di storie con cui non ci si annoia mai.

Insomma, per concludere, una lettura che consiglio anche in vista del tour di reading animati che Nicolò Targhetta porterà in giro per l’Italia assieme a Stivalaccio Teatro e che vi segnalerò a tempo debito.

Per ulteriori info vai alla scheda di “Lei” di Nicolò Targetta, sul sito di Becco Giallo editore

Buona lettura!!

https://www.instagram.com/p/CB0VFVWFZhs/

Alberto Botton

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