Ai ruderi del monastero degli Olivetani. Un’escursione sul “tetto” dei Colli Euganei!

ruderi del monastero degli Olivetani sul Monte Venda Colli Euganei
I ruderi del monastero degli Olivetani sul Monte Venda

Salire sulla vetta del Monte Venda, il più alto dei Colli Euganei, tra le rovine di un antico monastero, ve lo consiglio proprio.


Era da tempo che avevo in mente di andare a camminare lungo uno dei sentieri dei Colli Euganei e domenica scorsa mi sono deciso a raggiungere i piedi del Monte Venda per poi salire a piedi lungo il sentiero Lorenzoni e raggiungere così i ruderi dell’antico monastero degli Olivetani
Questa escursione è tra quelle che le cose da fare sui Colli Euganei che suggerisco per il fascino del posto e per la vista panoramica di cui si può godere da quassù. Nelle giornate più limpide il vostro sguardo potrà raggiungere la laguna di Venezia e notare il campanile di San Marco.

Sono molti i sentieri che attraversano il Parco Regionale dei Colli Euganei e questa escursione è senza dubbio una delle più belle e suggestive per l’interesse naturalistico, storico e anche letterario oltre che sito di interesse per quanto riguarda la crescente domanda di turismo religioso.

Casa Marina Parco Colli Euganei
Casa Marina

I Colli Euganei non sono l’Himalaya e il Monte Venda alto 601 m non è di certo l’Everest ma per una persona piuttosto fuori allenamento come il sottoscritto un po’ di sforzo nella salita bisogna metterlo in preventivo, tuttavia è assolutamente fattibile e soprattutto ne vale la pena!

Partenza da Casa Marina

Per raggiungere l’antico monastero degli Olivetani ci sono più possibilità. Personalmente ho scelto di parcheggiare nei pressi del centro naturalistico e di educazione ambientale “Casa Marina” (attenzione che il parcheggio del centro prevede una discesa su una strada piuttosto dissestata…clicca qui per trovare Casa Marina sulla mappa) e di seguire il sentiero n.4 Lorenzoni segnato sui numerosi pannelli informativi che troverete lungo il percorso e relativo alla fauna, alla flora e all’interesse geologico dei Colli Euganei, dalla conformazione di origine vulcanica. Se avete paura di perdervi e per una guida completa del territorio vi segnaliamo il portale ColliEuganei.it.

sentiero Lorenzoni sul Monte Venda Colli Euganei

Una bella passeggiata nel bosco tra castagni, carpini, ontani e varie specie è possibile proprio grazie a questo sentiero, piuttosto recente come recente è la possibilità di fare questa escursione, visto che sulla sommità del Monte Venda, per tutta la Guerra Fredda ed oltre, dal 1955 al 1998 era attiva un’importante e strategica base militare Nato, la 1° Roc, in grado di controllare le comunicazioni e tutto lo spazio aereo del Nord Italia ed oltre. Negli anni scorsi emerse anche uno scandalo dopo l’apertura di un’inchiesta che evidenziava morti sospette causate dalla presenza di radon ed amianto nelle gallerie. Salendo lungo il sentiero si notano infatti le recinzioni e poi anche le strutture abbandonate della base, oltre che le antenne, un po’ di degrado a fare da contrasto alla bellezza del luogo.

Natura e (è) poesia

Salendo poi, di tanto in tanto, e a maggior ragione giunti in cima, si può godere di una fantastica vista sul versante meridionale dei Colli Euganei, grazie alla quale si può apprezzare la loro forma e comprendere la loro origine vulcanica. Se invece salite, come nel mio caso, in una giornata invernale con un po’ di foschia, potrete apprezzare invece la definizione poetica del poeta romantico inglese P.B Shelley secondo il quale i Colli Euganei che lui immagina di vedere dal Lido di Venezia erano “isole senza mar“. E’ infatti poprio così che appaiono i colli dall’alto del Venda, isole che emergono da una mare di nebbia, specialmente nelle giornate invernali quando, grazie al fenomeno dell’inversione termica, si può godere di un vero e proprio spettacolo della natura!

“Isole in fiore si, si trovano/ nel mare della vasta Angoscia./ Fu ad una d’esse che stamane/ giunse la mia barca/ da delicati venti pilotata./ Fra i monti Euganei mi trovai, / e ascoltavo il peana /che legioni di cornacchie alzavano al maestoso sorgere del sole” (P.B. Shelley, Versi scritti fra i Colli Euganei (ottobre 1818).

Shelley, colpito da poco da una tragedia quale la morte della figlioletta, dopo un’escursione ai ruderi del monastero degli Olivetani nell’ottobre 1818 all’alba definì i Colli Euganei “isole fiorite” in grado di confortare l’animo umano “nel mare della vasta angoscia”. Opinione, per altro, comune a molti poeti e letterati, e non solo a Francesco Petrarca, che scelsero di soggiornare tra queste colline per trovare l’ispirazione ed immergersi nella bellezza del paesaggio, da pochi anni Parco Letterario dei Colli Euganei “Francesco Petrarca.

Ruderi monastero degli Olivetani sul Monte Venda Colli Euganei

Finalmente, dopo un ulteriore breve salita ed una strada di servizio all’interno dell’ex base Nato ecco i ruderi dell’antico monastero degli Olivetani che, ancor di più rispetto alla vista di alcune fotografie, mi hanno fatto pensare al fascino romantico di castelli ed abbazie in rovina in Scozia o Irlanda. Nude pietre in simbiosi con la natura circostante che lasciano però intravedere l’edificio, quella che era la Chiesa, i chiostri, il refettorio, le celle dei monaci.

Guardatevi ora un po’ attorno.  Tra i ruderi del monastero, grazie ai recenti lavori di restauro e conservazione, è infatti possibile distinguere il perimetro della chiesa con la torre campanaria e della struttura stessa con i due chiostri e, osservando bene la disposizione delle pietre e delle malte, il refettorio con la spazio per la mensa ed i focolare, le finestrelle delle varie celle, ed il piano superiore. Dalla Chiesa è possibile scorgere le scale per scendere alla cripta, visitabile solitamente la domenica mattina, un tempo, frequentata anche da sette sataniche per i loro riti, il che aggiunge un po’ di inquietudine alla situazione. Ma non rimettetevi in cammino per scendere senza aver fatto come Shelley ed ammirate la splendida vista circostante dal tetto dei Colli Euganei!

Storia del Monastero degli Olivetani sul Monte Venda

L’origine del Monastero degli Olivetani è molto antica e risale alla seconda metà del 1100 quando nel 1197 il monaco Adamo da Torreglia fondò una comunità eremitica seguito poi da monaci provenienti dal convento benedettino di Santa Giustina di Padova. La presenza dei benedettini a Padova e nelle campagne fu molto importante per la grande opera di bonifica che furono in grado di svolgere come ho avuto modo di apprendere nel corso del blogtour #Tourivers14 visitando, tra le altre cose, la Corte Benedettina di Correzzola (leggi qui).

Siamo nel medioevo, un periodo storico molto affascinante e che appassiona molte persone e pensando a monaci ed eremiti non si può non pensare a storie come “Il nome della rosa”, giusto per evocare un’atmosfera… Fin dai tempi antichi monti e colline erano considerati il luogo dell’incontro tra terra e cielo, tra gli uomini e Dio e quindi anche sulle alture dei Colli Euganei come in tutta Europa si stabilirono comunità religiose in cerca di isolamento per condurre una vita eremitica pensiamo al convento di Monte Rua, la comunità benedettina femminile sul Monte Gemola poi divenuta Villa Beatrice d’Este dove, tra le altre viveva Lucrezia, la monaca che partorì la Beata Eustochio, la monaca che sconfisse il demonio.

Sulla sommità del Monte Venda c’erano ben due Chiese, una intitolata a San Michele, poi scomparsa, ed un’altra dedicata a San Giovanni Battista fondata da due monaci benedettini di Padova, Stefano ex priore di Santa Giustina e frate Alberico. In seguito il monastero divenne sempre più importante grazie anche alle sovvenzioni dei nobili Maltraversi di Castelnuovo di Teolo, famiglia che secoli prima fondò l’Abbazia di Praglia, ai piedi del versante settentrionale dei Colli Euganei.

Nel Trecento il Monastero soffrì di una crisi tale che nel 1380 il Vescovo di Padova decise di accorpare la comunità del Venda con quella dei monaci olivetani, congregazione benedettina aristocratica, unione che ridiede slancio all’attività del monastero il quale acquisì anche altri terreni.

La storia del Monastero degli Olivetani terminò nel 1771 quando venne soppresso per decreto della Repubblica di Venezia. I monaci furono trasferiti e dopo un’asta le proprietà trasferite alla famiglia Erizzo che le destinò a riparo per pastori e caddero quindi rapidamente in rovina.

Alberto Botton

5 commenti

  1. A partire dal XIII secolo, per oltre cinquecento anni, nel giorno della nascita del Battista i fedeli padovani, che avevano costituito una “fraglia” dedicata al santo e costruito una loro casa a fianco della chiesa, accorrevano numerosi in cima al Venda. La festa esercitava un particolare richiamo spirituale perché nel monastero era conservata un’importante reliquia: “il dito del Battista”. che per l’occasione è stata riportata sul Venda dopo essere stata a lungo dimenticata nel Tesoro del duomo di Padova.
    Tratto da: ” Sulle antiche orme della civiltà collinare” degli ” Amici dei colli” Saluti, Angelo

  2. Salve,
    sono l’autore del post e gestore del blog.
    Il Monte Venda appartiene al comune di Vo Euganeo mentre il punto di partenza del sentiero indicato, il centro naturalistico di Casa Marina rientra nel confinante comune di Galzignano.
    Saluti

  3. Gentilissimi sono un collezionista di Cartoline d’Italia. Ne possiedo una dove sono rappresentate le Rovine del Convento di Venda. Sapreste indicarmi a quale dei comuni dei Colli Euganei appartengono? Grazie

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