Mostra Dissolvenze. L’arte contemporanea al Museo Diocesano di Padova (fino al 30/11)

mostra Dissolvenze

Fino al 30 novembre una “collettiva” di 47 artisti nazionali ed internazionali per esplorare il concetto di “dissolvenza”.


Seppure in ritardo rispetto all’apertura e alla mia visita la scorsa settimana arrivo a parlarvi della Mostra Dissolvenze che avevo comunque già segnalato sul post dedicato alle mostre da non perdere in Veneto e sui canali social del blog.

Come detto, seppur in ritardo, e dopo averla visitata ho pensato di dedicare questo post alla mostra Dissolvenze, poiché ne vale proprio la pena! Allestita nel bellissimo spazio per le esposizioni temporanee del Museo Diocesano di Padova è curata da quel team di MV Eventi che gli appassionati di arte contemporanea di Padova e del Veneto hanno imparato a conoscere: mi riferisco ai curatori Enrica Feltracco, Maxi Sabbion e Matteo Vanzan coadiuvati da Giulia Granzotto.

Le opere in mostra spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla video art e alle installazioni ed è attraverso questa pluralità di linguaggi che gli artisti che hanno accolto la sfida dei tre curatori hanno voluto partecipare. La maggioranza degli artisti, infatti, ha realizzato un’opera appositamente per questa esposizione padovana e trovato una sintesi per esprimere il concetto di dissolvenza nell’arte. Passando da un’opera all’altra, infatti, in una mescolanza di forme espressive si intraprende un viaggio fatto di forme e colori cangianti che trasmettono un senso di “provvisorietà”, di transizione, di trasformazione continua che certifica la caducità delle cose. “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” mi verrebbe da dire, citando Ungaretti.

https://www.facebook.com/enrica.feltracco.3/videos/1672050526263401/?__tn__=%2CdCH-R-R&eid=ARC19Blxi-GziIR0XYVbL9XDLcJkCT9atGj-JnuckFEwkySKy_5aoe4dtLz1Ma1PDHg0QzbRDklYOq35&hc_ref=ARSYxA3rIPkM6LfxXHdVw7_XoWlh2ui05cFxnc1LLwFXBMdagxdYN5u4kuqm5Zkz6Ew&fref=nf

Finché scrivo sfoglio il catalogo della mostra, visitata la scorsa settimana, accompagnato dalla curatrice Enrica Feltracco e rivedo le opere ammirate. Non sono un esperto di arte, tanto meno di arte contemporanea, ma credo che l’arte sia per tutti se trasmette qualcosa e, mi perdoneranno gli artisti se non ricordo e conosco tutti i loro nomi. Tuttavia, questo si è doveroso, parliamo di artisti di grande livello che stanno ottenendo riconoscimenti a livello nazionale ed anche internazionale.
Personalmente mi sono piaciute molto le fotografie in grande formato di Nicola Vinci, in apertura della mostra, così come il ritratto di Ioan Pilat, la video-art di Gianluca Bonomo, i ritratti di Pierluca Cetera, che ricordano, almeno a me, il fumetto, l’opera di Cristiano De Matteis “The Boy and the swing”, la scultura di Ettore Greco, il “rimorso postumo” di Giuliano Macca, l'”amore gravitazionale” di Davide Puma, e ancora la video installazone di Michele Sambin “water painting loop” e la “zoologia fantastica” di Giordano Rizzardi, la “dissolvenze della carne” di Riccardo Cavallini e molti altri ancora come il profondo rosso di Chiara Coltro e l’installazione di Marco Chiurato che già conoscevo. Sorprendente il “poetic hotel” dell’artista padovano Simone Berno che ha utilizzato una stanza di un hotel dismesso ed in disuso da 25 anni, credo quasi pericolante e per questo chiuso al pubblico, per ospitare installazioni, opere di street art, fotografia e scultura, un’arte di cui si può fruire esclusivamente tramite web i profili social.

Ma a chi vuol saperne di più e, magari dopo aver visitato la mostra, vuol avere maggiori informazioni ed una chiave di lettura per interpretare le opere in modo più qualificato, vi segnalo il blog di Massimiliano Sabbion, uno dei curatori della mostra, alias Maxi Art suggerendovi anche di iscrivervi alla newsletter, anzi, richiedetegli magari una copia in pdf (qualora il cartaceo fosse esaurita) dello “speciale Dissolvenze” del suo magazine Maxi Art, tratto, per l’appunto dal suo blog Maxi Art, le improbabili avventure di uno storico e critico d’arte.

Per chiudere vi consiglio quindi di visitare questa esposizione perché la ritengo un generoso regalo alla città di Padova ma a due settimane dalla chiusura non mi sforzo più di tanto visto che la mostra Dissolvenze sta già ottenendo un grande successo e sono moltissimi i visitatori che sono già passati. Evidentemente c’è grande sete in città di arte contemporanea e Dissolvenze sta dissetando già tutti!


Mostra Dissolvenze è visitabile ad ingresso libero presso il Museo Diocesano di Padova, in piazza Duomo con i seguenti orari: dal giovedì al sabato 14-18 e la domenica (10-18)

Alberto Botton

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