Oasi Ca’ di Mezzo. Dall’intervento dell’uomo una meraviglia della natura

Ca' di Mezzo

In Saccisica, tra la campagna padovana e la laguna di Venezia, dove terra ed acque convivono in un equilibrio “dinamico”


Tra le sorprese del territorio della Saccisica, dove la campagna padovana incontra la laguna veneta, c’è l’Oasi di Ca’ di Mezzo nel territorio del Comune di Codevigo, una splendida oasi naturalistica divenuta un perfetto habitat naturale per molte forme di vita.

Della Saccisica come territorio tra terra e acque vi ho parlato in diversi articoli, in particolare in quello dedicato alla Valle Millecampi, un piccolo affaccio della provincia di Padova sulla laguna veneta. Ora vi parlo di una situazione diversa ma testimonia che la relazione tra terra ed acque è vivissima tutt’oggi.
Grazie al valore ambientale dell’area di Ca’ di Mezzo è stato possibile il ripopolamento e l’insediamento della fauna autoctona e di quella migratoria. Qui vengono a nidificare a svezzarsi l’airone bianco maggiore, il cavaliere d’Italia, il cormorano ed altri uccelli migratori attirati dagli specchi d’acqua. L’oasi naturalistica di Ca’ di mezzo è un bellissimo ambiente naturale che può essere visitato in autonomia tutti i giorni ma il cui centro visite gestito dai volontari di Legambiente di Piove di Sacco è aperto di domenica per proporre visite guidate e didattica per i più piccoli.

Tuttavia, potrà sembrare strano a sentirsi, questa meraviglia della natura è opera dell’uomo. Ca’ di mezzo è infatti un’area umida realizzata artificialmente allagando un terreno di oltre 30 ettari con l’obiettivo di farne un’area di fitodepurazione delle acque reflue. Come dice il termine, la fitodepurazione consiste nella depurazione delle acque per mezzo delle piante ed è stato fatto qui, evitando che la metà dell’azoto, del fosforo e dei solidi sospesi ed inquinanti vari del canale Altipiano raggiungano la laguna di Venezia.

Il progetto condotto dal Consorzio di bonifica Adige Bacchiglione, in collaborazione con l’Università di Padova, è partito nei primi anni 2000 come una sperimentazione rivelatasi decisamente vincente.

In realtà, a pensarci bene, che questa sia un’opera dell’uomo non è poco così strano. Ci troviamo infatti, in un territorio, la Saccisica, che dall’alba dei tempi ha visto l’uomo cercare di plasmare per renderlo più confortevole. Vi ho parlato all’interno del post dedicato alla Corte Benedettina di Correzzola di come già nel medioevo i monaci benedettini furono i primi a darsi da fare per bonificare una terra paludosa ed insana, poi proseguita dai veneziani e nei tempi successiva. La Saccisica è attraversata da fiumi importanti e naturali come il Brenta ed il Bacchiglione ed una miriade di canali di bonifica, regolati da manufatti idraulici, chiuse, idrovore la più importante delle quali l’idrovora di Santa Margherita.

Ca’ di mezzo, un depuratore naturale delle acque inquinate dei fiumi

Nei primi anni 2000 infatti il Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione in sinergia con l’Università di Padova avviò questo progetto di fitodepurazione delle acque del canale Altipiano, un canale artificiale che corre da Bovolenta a Codevigo.

L’area umida che possiamo ammirare oggi è stato ottenuta allagando un terreno di oltre 30 ettari tra il fiume Bacchiglione ed il canale Altipiano e creando così un complesso sistema di bacini, canali e isolette. In questo modo le acque del canale Altipiano una volta confluite nell’area sono costrette a rallentare la loro velocità e a compiere un percorso tortuoso che le mette in relazione con l’intricata vegetazione palustre e delle piante introdotte appositamente per le loro qualità filtranti. E’ così che è possibile favorire il processo di fitodepurazione, sfruttando la naturale capacità autodepurativa dei fiumi. Per fitodepurazione si intende la depurazione delle acque attraverso quel trattamento biologico svolto dalle piante e dalle alghe che hanno la capacità di depurare attraverso i batteri che si trovano sulle loro radici.

Questo intervento si inserisce in una serie di progetti pensati per salvaguardare la laguna veneta, un ecosistema fragile e complesso minacciato da vari fenomeni: l’inquinamento di sostanze di origine industriale, agricola e civile portate dai fiumi e altri come la subsidenza, l’abbassamento del livello del terreno, tra i responsabili anche del fenomeno dell’acqua alta.

Oasi di Ca’ di Mezzo, un ambiente naturale da scoprire

Insomma, grazie a questo intervento umano, si è venuta a creare una splendida area naturale con le caratteristiche e la biodiversità di una palude o aria umida come ce ne ne erano molte nel territorio della Saccisica prima delle bonifiche nelle pianure in generale fino ad inizio Novecento. Possiamo quindi percepire il valore dell’oasi naturalistica di Ca’ di Mezzo anche dal punto di vista paesaggistico (sul paesaggio ho dedicato un post al paesaggio veneto)

L’area di Ca’ di Mezzo ha una superficie di circa 30 ettari ed è attraversata da sentieri lungo i quali troverete pannelli didattici dedicati alla flora e alla fauna, oltre che alla nascita di questa area umida. Qui nidificano e vengono a svezzare i loro piccoletti l’airone bianco maggiore, il cavaliere d’Italia, il cormorano, il falco di palude, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, il germano reale, il martin pescatore, lo svasso maggiore.
Gli alberi, i cespugli, le varie piante arboree ed il canneto che cresce in acque poco profonde offrono infatti rifugio e cibo ad un gran numero di specie animali

Lungo il percorso troverete alcuni capanni, punti di osservazione da cui potrete ammirare questa splendida creature della natura. Il consiglio è quello di portarvi via la macchina fotografica, se amate la fotografia, o quantomeno un cannocchiale per poter da vicino questi uccelli e fare del “birdwatching”.

Visite guidate, attività didattiche ed un itinerario in bicicletta

Per visite guidate all’oasi di Ca’ di Mezzo ed organizzare attività didattiche nell’area si consiglia di contattare il circolo di Legambiente di Piove di Sacco via mail: il contribuito richiesto è di 2,50€ per gruppi di 25-30 persone.

Il centro visite è aperto tutte le domeniche e i giorni festivi tranne nei mesi di gennaio e di agosto, durante le festività natalizie e nel giorno di Pasqua.

Nei mesi invernali solo al pomeriggio ( 1430-1730) da Aprile ad Ottobre sia la mattino (9.30-12.30) che pomeriggio (15.00-18.00)

Per info e contatti: https://www.legambientepiove.it/

Per chi ama la bici vi suggerisco un bell’itinerario alla scoperta della Saccisica in bicicletta: “Saccisica Umida”. Questo itinerario vi consentirà di raggiungere ed ammirare la bellezza della natura a Ca’ di Mezzo ma anche il paesaggio lagunare di valle e barene con i casoni veneti della Saccisica e della Valle Millecampi e la spiaggia della Boschettona, i canali e le idrovore e gli impianti idraulici più significativi.

Alberto Botton

4 commenti

  1. I pontili sono malandati e non accessibili da tempo, per il resto, mi era sembrato bello e curato quando c’ero stato un paio di anni fa.
    Non abito in zona quindi non riesco a visitarlo di frequente…Riguardo alla tua domanda immagino si possa chiedere informazioni alle associazioni locali che gestiscono il centro visite

  2. purtroppo questo bellissimo posto non è curato. l’accesso ai pontili impossibile…evidentemente la manutenzione è sospesa. chi rimedierà?

  3. Buongiorno, mi riferivo alle visite guidate. Durante la settimana non ci sono visite guidate ma l’accesso è libero e sempre visitabile se vuole andare da solo per fare foto.

  4. Buon giorno, ho letto che le visite sono solo festive
    e possibile prenotare una vista infrasettimanale per fare delle foto . grazie

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