La Pallavolo nelle scuole di Padova

E’ una giornata di sole in quel di Padova, ma io sono costretta a casa con l’influenza. Tra scatole di kleenex e tachipirine varie penso a come ingannare il tempo per sopperire alla scarsa voglia di studiare … La soluzione è ovvia!  INTERNET! Girovagando un po’ senza una meta precisa leggo un articolo interessante dal titolo: “Raccontando la passione per il volley a 165 bambini” . Incuriosita clicco… mi si apre una foto in cui distinguo chiaramente un volto a me noto. “Chi ha tempo non perda tempo” dicevano gli antichi, così contatto il mio amico presente nella foto e gli chiedo se puo’ rilasciarmi un’intervista in merito a tale iniziativa. L’amico in questione è Marco De Nigris, schiacciatore della B2 maschile del Valsugana Volley il quale acconsente di buon grado a rispondere alle mie domande.

F_ Ciao Marco, innanzitutto spiegaci in cosa consiste tale progetto.

M_ Si tratta del “PROGETTO SCUOLA” organizzato dal Valsugana Volley e dalla Pallavolo Valsugana. È stato un progetto di 2 mesi che ha coinvolto le quarte e quinte elementari delle scuole Mazzini e Petrarca di Padova. Sono stati organizzati 8 incontri con i bambini di queste scuole compresa la festa finale che si è tenuta il 26 novembre 2013 presso la tensostruttura della scuola media Don Minzoni.

F_ Su cosa vertevano di preciso questi incontri?

M_   Innanzitutto ci tengo a precisare che io seguivo la scuola Mazzini,mentre il mio collega Michele Baggio si occupava dei bambini della scuola Petrarca. Ho insegnato ai bambini il palleggio, il bagher e la schiacciata, (fondamentali della pallavolo) ovviamente sotto forma ludica. Hanno giocato semplicemente a pallavolo, cercando di capirne lo spirito e, perché no, incuriosendosi e avvicinandosi a questo sport.

Progetto scuola1F_ Qual è stato l’obiettivo di tale progetto?

M_ L’obiettivo dell’intero progetto, sia degli 8 incontri che della festa finale, era quello di avvicinare sempre più i giovanissimi al mondo dello sport. Oltre a questo volevamo anche far conoscere una realtà diversa dal calcio sempre più diffuso, avviandoli ad uno sport un po’ meno di moda ma pur sempre completo e con sani valori.

F_ La festa finale che si è tenuta il 26 novembre come si è svolta? Chi vi ha partecipato?

M_ La festa finale era un modo per portare degli atleti professionisti dai bambini. Vi hanno partecipato atleti di rilievo nel panorama pallavolistico patavino come i 2 atleti dell’A2 maschile della Pallavolo Padova Andrea Garghella e Sebastiano Groppi e le 2 giocatrici della B1 femminile delle Ali di Padova Marta Bortolotto e Manuela Caponi. Questi atleti oltre a rispondere alle tante domande dei bambini, hanno anche palleggiato e giocato con loro, trasmettendogli così la loro passione per questo sport.

F_ Un’ultima domanda,Marco, che considerazioni finali ti senti di esprimere al termine di tale progetto?

M_ È sicuramente un bel modo per avvicinare i bambini ad uno sport ancora sano e con dei valori che mancano in altri. Inoltre  è sempre bello vedere negli occhi dei bambini la curiosità che suscitano degli atleti che fanno dello sport il proprio lavoro; sono idoli in cui si rispecchiano e soprattutto punti di riferimento. Ci dimentichiamo sempre più spesso di questa cosa..e i messaggi che passa il volley sono sicuramente diversi da quelli che trasmette il calcio.

F_ Ti ringrazio Marco per la disponibilità,a presto

M_ Grazie a te. A Presto

 

influenzaConclusa questa piacevole conversazione con il mio amico Marco rifletto su quello che mi ha detto e comprendo dalle sue parole la passione che è stata messa in tale progetto. Capisco come il mondo dello sport non sia solo negatività, cori razziali, risse negli stadi ecc ecc, ma esistano anche realtà minori che con meno clamore e lontano dalle luci dei riflettori cerchino di trasmettere sani valori alle nuove generazioni. Ci dovrebbero essere più iniziative di questo tipo al fine di incrementare nei giovani lo spirito di gruppo, la passione per lo sport e creare un ambiente sano e pulito in cui farli crescere.

Al termine di questa intervista purtroppo la mia situazione fisica non è migliorata,anzi… i kleenex sono finiti,la febbre è aumentata e… non ho studiato niente per l’università. Ma va bene così, ho imparato altre cose importanti che non si trovano sui libri.

Con la speranza che questo articolo vi sia piaciuto vi saluto e vado a “tachipirinizzarmi”. A presto!

Federica Gallo