Risotto con i bruscandoli, la primavera nei vostri piatti!

Qualche settimana fa è iniziata la primavera, ho festeggiato il suo arrivo, con un abbondante piatto di risotto ai bruscandoli, tra le erbette selvatiche spontanee che rappresentano la bella stagione, soprattutto nei piatti tipici veneti.

Prima di iniziare e farvi venire fame, vi spiego cosa sono queste prelibatezze: si riconoscono dal colore verde, un po’ bruttini da vedere e soprattutto riconoscere,  si trovano nelle rive dei fiumi, in mezzo a rovi o siepi. Vengono chiamati anche asparagi selvatici, perché sono molto simili, sono germogli del luppolo, per questo motivi, si spiega il sapore amarognolo che li contraddistingue, ma si nasconde se usato all’interno di saporiti risotti o frittate, minestre o altri tipi di sugo caserecci.

IMG 1Procediamo con la ricetta, che nonostante la semplicità, vi porterà via del tempo.

Ingredienti per 4 persone:

  • 320 gr. Di riso vialone nano)

  • 300 gr. Di bruscandoli

  • 1 scalogno

  • 1 bicchiere di vino (da cucina)

  • Brodo (vegetale)

  • burro q.b. Per mantecare il risotto;

  • sale e pepe q.b.

Procedura:

Lavare (benissimo) i bruscandoli e tagliarli a pezzetti.

Tritare finemente lo scalogno e farla soffriggere in una pentola con l’olio d’oliva. Una volta imbiondito lo scalogno metterci i bruscandoli e salare. Nel frattempo scaldate il brodo, ricordate che per un buon risotto, quest’ultimo deve essere bollente.

Nella stessa pentola, dopo 10 minuti aggiungere il riso e tostarlo a fiamma viva mescolando per alcuni minuti in modo che si insaporisca. Aggiungere il vino per fare sfumare il riso appena tostato. Versare poi un mestolo di brodo, qui comincia il bello, non si smette mai di mescolare. E la procedura rimane tale finché il riso non sarà cotto.

Togliere la pentola dal fuoco, aggiungervi il burro, il formaggio grattugiato, un pizzico di pepe e mescolare ancora per amalgamare il tutto.

Un consiglio, non asciugatelo troppo. Da abbinare con un Cabernet Franc dei nostri Colli Euganei.

Buona primavera, buon appetito!

Silvia Tiberto