Salute e lavoro sedentario. I consigli del medico a chi lavora ore seduto davanti ad un pc

salute e lavoro sedentario i consigli del medico

Il lavoro sedentario, quello di chi sta molte ore seduto ad una scrivania davanti ad un pc, non fa affatto bene alla salute. Ne ho parlato con il dott. Umberto Schiavo, specializzato in Medicina del lavoro a Padova


Grazie ad una recente opportunità che questo blog mi ha regalato ho avuto modo di incontrare un medico, il dott. Umberto Schiavo, specializzato in Medicina del Lavoro a Padova.

Ho pensato quindi di approfittarne e di porgli qualche domanda per la rubrica del blog “Benessere a 360°” che potesse essere interessante anche per voi che seguite il blog, soprattutto a chi svolge un lavoro sedentario e passa molte ore davanti seduto ad una scrivania davanti ad un computer.

Ormai la sensibilità e l’attenzione alla salute, credo, e al benessere in generale è sempre più crescente e sappiamo tutti che il lavoro sedentario non fa bene e che è necessario porvi rimedio facendo attività fisica ed adottando uno stile di vita adeguato. Lo sappiamo ma il problema è passare dalla teoria all’azione e cambiare abitudini.

Personalmente ho un lavoro part-time che non è affatto sedentario, anzi, è piuttosto fisico e mi obbliga a muovermi molto durante il turno di lavoro. Ma poi quando passo ad occuparmi del blog, che non è solo scrivere articoli come questo, ma anche curare i social network e talvolta occuparmi di altri siti ed iniziative con cui collaboro, ecco che un tot di ore davanti al pc le trascorro anch’io.
A volte il tempo non basta, altre volte sono alle prese con qualche dolore muscolare, ma da qualche tempo mi sono deciso ad andare in palestra.

Ma veniamo alle mie domande ma soprattutto alle risposte ed ai consigli del dott. Umberto Schiavo a chi svolge un lavoro sedentario.

1. Quali sono i rischi di un lavoro sedentario?

I rischi di un lavoro sedentario sono molteplici; prima di tutto ricorderei il rischio cardiovascolare, da intendersi come il rischio di avere eventi molto pericolosi come l’infarto cardiaco e l’ictus; il lavoro sedentario poi aumenta la probabilità di soffrire di patologie osteomuscolari. Una scorretta postura quando utilizziamo il videoterminale può portare a disequilibri della colonna vertebrali a carico del tratto cervicale ma anche lombosacrale.

2.Cosa consiglia ai lavoratori che incontra e che svolgono lavoro sedentario?

Nel corso della visita medica raccolgo sempre un’accurata anamnesi sulle abitudini di vita dei lavoratori e mi concentro in particolare sullo svolgimento di attività fisica fuori dall’ambiente di lavoro; cerco di trasmettere l’importanza della pratica sportiva come una modalità cruciale per prevenire le conseguenze di un lavoro sedentario. Un altro aspetto fondamentale è il rispetto di alcune regole ergonomiche, cioè le posture che assumiamo quando lavoriamo seduti di fronte al videoterminale. Piccole accortezze seguite quotidianamente possono prevenire disturbi osteomuscolari, che eventualmente diventano cronici e molto fastidiosi e difficili da risolvere.

3.L’alimentazione può aiutare ed essere di supporto a chi deve trascorrere molte ore seduto ad una scrivania? Ad esempio. Spesso la mattina si corre e si esce di casa trafelati dopo aver bevuto un caffè e magari si passa al bar per una brioche…è meglio una colazione più abbondante?

L’alimentazione dovrebbe essere sempre bilanciata e proporzionata all’attività fisica che svolgiamo. Suggerisco di inserire nella prima colazione alimenti ricchi di acqua e sali minerali, come una porzione di frutta o dello yogurt magro, in modo da andare a soddisfare le esigenze del nostro apparato muscolare, senza appesantire inutilmente il nostro stomaco. Sarebbe raccomandabile dedicare qualche minuto in più la mattina per una adeguata colazione per affrontare la giornata in modo sano ed equilibrato.

4. Ha qualche suggerimento da dare a chi vorrebbe avere uno stile di vita salutare e sano ma fatica a cambiare abitudini?

Quando parlo con i miei pazienti raccomando sempre di essere graduali nel cambiamento e se possibile fare qualcosa che ci diverta e ci dia le giuste motivazioni perché le buone abitudini diventino strutturate all’interno della nostra giornata. Quindi si può iniziare anche con una camminata veloce di circa 30 minuti tre volte alla settimana, per poi aumentare progressivamente la durata e la frequenza. Questo abbinato a una sana alimentazione permette non solo di controllare il peso, ma anche di ridurre il rischio cardiovascolare e l’insorgenza di malattie metaboliche, come il diabete. Ripeto, i principi di gradualità e di costanza sono le regole fondamentali per vedere dei risultati a lungo termine.

5. Dal lavoratore all’azienda. Cosa può fare l’azienda o un datore di lavoro per agevolare una modalità di lavoro sedentario meno pesante e contribuire così a tutelare la salute del lavoratore?

La promozione della salute nei luoghi di lavoro è qualcosa di cui parlo costantemente con i datori di lavoro; suggerisco loro di partire con delle campagne informative, mirate a dare al lavoratore tutte le informazioni necessarie per prendere consapevolezza dei rischi correlati alla loro attività e apprendere le tecniche per correggere eventuali comportamenti errati. Oltre all’informazione si possono attivare incontri individualizzati che vede il coinvolgimento del medico del lavoro, che può concentrarsi sulle esigenze specifiche di quel lavoratore, motivandolo per innescare un processo virtuoso. Il medico del lavoro può raccogliere la storia clinica e rilevare i parametri fisici del lavoratore, in modo da calcolare il suo rischio cardiovascolare. Questo può essere il punto di partenza per successive rivalutazioni, dopo che il lavoratore ha modificato le proprie abitudini alimentari e aumentato l’attività fisica. Per quanto riguarda invece le problematiche osteomuscolari il Datore di lavoro dovrebbe fare in modo che le postazioni di lavoro siano il più confortevoli possibili e rispettose delle regole fondamentali dell’ergonomia.

Bene, ringrazio il Dott. Schiavo per questi preziosi consigli, anzi lo ringrazio anche a nome di chi legge sperando che possiate tranne spunto per correggere, se necessario, il vostro modo di stare al lavoro.

Buon lavoro in salute a tutti!

Alberto Botton

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