Teatro Maddalene Padova. Un piccolo e prezioso spazio culturale, innovativo e creativo

teatro Maddalene Padova

Il Teatro delle Maddalene, ospitato nell’ex oratorio delle Maddalene, parte di un antico convento medievale, dopo un lungo restauro ed un rinnovamento di pregio torna ad essere spazio di riferimento per la sperimentazione di nuovi linguaggi culturali


Il Teatro Maddalene Padova, gestito dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, rimasto chiuso per diversi anni per via di un lungo restauro e ancora fresco di riapertura, fa un ulteriore salto di qualità grazie ad alcuni interventi di rinnovamento e migliorie tecniche.

Siamo in via Giovanni da Verdara, tra via Savonarola e via Beato Pellegrino, nel cuore di una zona storica della città, residenziale e poco turistica ma non meno affascinante, nelle immediate vicinanze dell’antico cimitero ebraico di via Wiel, di Ponte San Leonardo sul Tronco Maestro del Bacchiglione. Ci troviamo anche a breve distanze da nuovi sedi dell’Università di Padova e quindi con molti studenti universitari che potranno apprezzare ancor di più la zona.

Il Teatro delle Maddalene o semplicemente Teatro Maddalene è ospitato all’interno di quel che era una chiesa, o meglio, un oratorio, l’Oratorio delle Maddalene, parte di un antico convento medievale. Da metà degli anni Novanta per oltre 15 anni è stata la sede degli spettacoli di Tam Teatro Musica, altro punto di riferimento importante per il teatro a Padova e che, nel tempo, ha saputo anche appassionare molti giovani, oggi diventati attori, registi che hanno saputo formare nuove compagnie teatrali e alimentare la scena teatrale.

Parliamo dunque di un teatro sperimentale, di ricerca. Come ha detto l’assessore Andrea Colasio in sede di presentazione “Quando si ragiona di teatro non bisogna pensare solo ai classici e ai grandi palcoscenici: il teatro è per sua natura sperimentazione, ricerca di nuove strade espressive. E Il Teatro Maddalene ha una lunga storia come spazio di innovazione teatrale e culturale“.

Questo post quindi vuol essere un modo per presentare uno spazio culturale aperto alla città e che, proprio in quanto spazio culturale, si apre per definizione alla scoperta, all’incontro, alla sperimentazione, alla contaminazione tra le varie anime che rendono viva Padova.

Gli interventi di restauro e rinnovamento

Ebbene, il teatro delle Maddalene Padova aveva chiuso nel 2012 per via dei danni causati dalle scosse del terremoto di quell’anno e nel 2014 era iniziato un lungo percorso di restauro terminato nel 2019. Grazie al sostegno economico di Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo, il Teatro Stabile del Veneto ha voluto dotare il teatro di un nuovo impianto audio, nuove luci di palcoscenico, monitor per promuovere sponsor e spettacoli, tablet per sottotitoli e proiettori esterni di giochi di luce. Gli interventi realizzati, dal valore di 100.000 € hanno così trasformato la piccola sala in un teatro accogliente in grado di ospitare circa 150 persone. Lo spazio rimane piccolo ma sempre più inclusivo e accessibile. Non solo. Entro il 2023 è previsto un ulteriore finanziamento PNRR vinto dal Comune di Padova di 199.000 grazie al quale il teatro Maddalene sarà dotato anche di impianto di raffreddamento e riscaldamento a basso consumo energetico.

Programma del Teatro Maddalene Padova. Una nuova rassegna di teatro e di incontri all’insegna della sperimentazione e dell’innovazione

Riprende dunque l’attività del Teatro Maddalene Padova che rientra nella programmazione del Teatro Stabile del Veneto, così come il Teatro Verdi, ovviamente, e lo fa con una rassegna ambiziosa, un contenitore di 4 format teatrali originali ed innovativi dal titoloSolo risposte sbagliate. Gli spettacoli andranno in scena dal 15 febbraio al 31 maggio.

A curare la rassegna è Lorenzo Marangoni, regista, attore, performer, poeta, campione mondiale di “poetry slam”, sulla ribalta nazionale in un programma popolare come “Italia’s got talent” (cliccate qui se volete vedere come ha conquistato la giuria). L’obiettivo è quello di cercare, sperimentare, trovare nuovi linguaggi teatrali coinvolgendo giovani artisti. Il titolo, ironico ed irriverente, sottolinea come il filo conduttore degli spettacoli sarà quello di aprirsi a nuove strade, anche sbagliando, mettendo semmai l’accento sulla capacità di farsi domande, il tutto cercando l’incontro ed il confronto con il pubblico che non avrà un ruolo passivo di semplice spettatore.

A certificare ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, lo spirito di ricerca e di innovazione, c’è anche la collaborazione con il TEDxPadova, il noto format internazionale di talk brevi ed efficaci sul tema dell’innovazione in tutti gli ambiti e che a Padova, grazie all’impegno e alla passione del team locale, è attivo da oltre dieci anni.

Dalla collaborazione tra Teatro Stabile del Veneto, TedXPadova e la compagnia Amor vacui nasce il primo dei 4 format della rassegna: Fratelli, esercizi di coesistenza“. 20 serate dal 15 febbraio al 12 marzo (ore 19,00, prezzi a partire da 6€) che non sono uno spettacolo. Non uno spettacolo tradizionale quindi ma un’occasione senz’altro curiosa e stimolante. Esperti di varie discipline proporranno vari temi di attualità: psicologhe, ricercatori, imprenditori, attivisti cercheranno il confronto su temi quali la coesistenza nel mondo, a partire da quello della relazione tra fratelli e sorelle: come si dividono, da piccoli, i giocattoli, la torta e l’amore dei genitori? E da grandi, come si dividono un appartamento, un luogo di lavoro, un pianeta, le risorse? 7 attori in dialogo tra loro e con il pubblico saranno impegnati in performance sceniche e di improvvisazione come reazione al confronto con il pubblico e l’esposizione dei Tedx talks.

Solo risposte sbagliate teatro Maddalene Padova

Storia del Teatro delle Maddalene di Padova

Il Teatro Maddalene Padova è ospitato all’interno dell’Oratorio delle Maddalene. Si tratta di quel che era la chiesa di un complesso conventuale del XIV secolo. La fondazione del convento noto come “delle Maddalene” risale al 1395 da parte dei padri Gerolimini della congregazione del beato Pietro Gambacorta da Pisa.
L’aspetto attuale della chiesa risale al 1649 in seguito a diversi rifacimenti. Esisteva un edificio sacro dedicato a Santa Maria Maddalena già nella seconda metà del XIV secolo, un oratorio che apparteneva al convento dell’ordine delle “Convertite” presenti qui già nel 1304. Un secondo oratorio, dedicato a San Barnaba, del 1363, anch’esso delle “Convertite” e poi ceduto ai frati, giunti a Padova nel 1395 e riconosciuti come ordine nel 1420, che iniziarono quasi subito la costruzione del nuovo convento. Il complesso si sviluppò, attraverso ricostruzioni, demolizioni e ampliamenti, fino alla soppressione dell’ordine monacale, tra il 1771 e il 1772.

Il convento venne in seguito riutilizzato con varie funzioni. Fu sede della scuola universitaria di veterinaria dal 1773 al 1819, il cui museo e infermeria continuarono a funzionare fino al 1824. Divenne ospedale dei Fatebenefratelli dal 1824 al 1898, poi ospitò degli ambulatori dell’ospedale civile dal 1902 al 1911 e ospedale militare dal 1915 al 1917. Fu sede dell’Opera nazionale Balilla e della scuola tecnica “Alberto Cavalletto” dal 1917; dal 1922 fu sede dell’istituto tecnico “Galileo Galilei”.

Dal 1934 la chiesa iniziò a essere utilizzata come palestra. L’oratorio nel corso del tempo venne completamente spogliato all’interno degli arredi e dei decori architettonici, inclusi gli altari, lasciando una grande aula vuota. L’interno, prima della sua spoliazione avvenuta dalla fine del settecento fino al 1929, era riccamente decorato, con quattro altari e numerosi dipinti, il pavimento lastricato a quadri bianchi e rossi in terracotta (anch’esso rimosso nel 1929).

Dopo la seconda guerra mondiale l’ex convento venne occupato dall’istituto tecnico industriale “Leonardo da Vinci”.

Vi fu un restauro statico-conservativo nei primi anni ottanta. Il complesso conventuale ha subito dunque numerose modifiche funzionali e riconversioni, compromettendone notevolmente l’assetto originario. Sono sopravvissuti due chiostri e la grande chiesa, mentre andati perduti gli orti, occupati dagli edifici della scuola.

L’Oratorio delle Maddalene fu utilizzato come palestra di boxe, poi come sala polivalente comunale, fino al 1995 quando il comune di Padova ha affidato la gestione dello spazio alla compagnia teatrale Tam Teatromusica, che ha realizzato in collaborazione con il comune nuovi impianti scenotecnici (graticcio, inquadratura con quinte e cieli, nuovo assetto della gradinata per il pubblico) per migliorare il lavoro delle compagnie ospitate e l’accoglienza del pubblico. Questo prosegui fino al 2012 quanto in seguito ad alcune scosse di terremoto fu dichiarato inagibile.

Alberto Botton

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