Torcello abitata, archeologia e turismo nella laguna veneta

visita all'isola di Torcello - progetto Torcello abitata

Con questo post vi parlo di Torcello, isola della laguna di Venezia, che ho visitato recentemente dopo moltissimi anni dalla prima ed unica volta: l’occasione è stata l’invito ad un evento del progetto archeologico Torcello abitata, iniziativa che l’Università veneziana di Ca’ Foscari porta avanti assieme a molti altri partner.

Come mai un post su un’isola della laguna veneta in un blog di Padova? Anche se, ovviamente, questo blog è dedicato principalmente a Padova e provincia, quando ho la possibilità di scrivere di altri luoghi del Veneto, la prima regione turistica d’Italia, non riesco a dire di no! E cerco di farlo in punta dei piedi perché esco comunque dal mio territorio ed è una bella occasione per incontrare e conoscere operatori culturali e turistici di altri territori e di apprezzarne il loro lavoro.
Inserisco quindi questo post all’interno del tag “#Veneto” che raccoglie gli articoli dedicati alle altre province venete.

Ecco quindi che l’obiettivo di questo post è quello di invitare chi legge a scoprire l’isola di Torcello ma non solo. La visita a Torcello infatti, può essere inclusa in un programma più ampio che preveda anche un’escursione nella natura della laguna veneta settentrionale e la visita al sito archeologico dell’antica città romana di Altino. A dare struttura ed interesse alla visita a Torcello è anche il progetto archeologico di Torcello Abitata in grado di ricostruire il rapporto che, da sempre, anche in quest’area della laguna veneta, unisce uomo e natura.

Se amate assaporare i ritmi lenti immergendosi nella bellezza della natura e nella storia dei luoghi, potrete davvero innamorarvi di Torcello.

Da Altino a Torcello, un itinerario alla scoperta delle origini di Venezia

Ascoltando l’archeologo Diego Calaon in occasione di un’iniziativa del progetto “Torcello Abitata” ho innanzitutto compreso il perchè di questo nome. Come detto all’inizio Torcello oggi ha meno di 10 abitanti ma è sempre stato così? Evidendemente no! Gli scavi svolti a partire dal 2012 hanno svelato e confermato che in realtà nel suo passato medievale Torcello era decisamente più abitata e soprattutto questi studi hanno infranto il mito delle origini di Venezia. Non so voi ma io avevo sempre sentito dire che Venezia e le isole della laguna erano state popolate dalle popolazioni venete in fuga da Attila o dai barbari. In realtà questa si è dimostrata essere una realtà del tutto marginale.

Torcello fu abitata e si sviluppò come porto nuovo dell’antica città romana di Altino, il cui vecchio porto iniziò ad insabbiarsi per via dei detriti portati dal fiume Sile. Torcello funzionò come porto tardoantico ed altomedievale: non si sa esattamente come fosse la conformazione geografica del territorio all’epoca ma di sicuro l’antico corso del fiume Sile arrivava a lambire Torcello. Durante la campagna di scavi fatti nei dintorni furono trovati i magazzini portuali e attorno a questa attività si sviluppò probabilmente quello che era un quartiere periferico di Altino fino a diventare un nuovo importante centro a tal punto che il vescovo decise di erigere qui la splendida Basilica di Santa Maria Assunta testimonianza dell’influenza bizantina nell’area. Probabilmente è dall’isola di Torcello che la laguna iniziò ad essere colonizzata e non da Venezia ed ecco perché raggiungere Torcello partendo da Altino ha decisamente senso nell’ottica di un itinerario turistico.

Oggi Torcello appare come un’isola verde, rurale e, come detto, quasi del tutto disabitata ma nel Mediovo arrivò ad essere abitata da oltre 20.000 abitanti e conservò la sua egemonia sulla laguna veneta per circa 1000 anni quando, in seguito ad un’epidemia di malaria, la popolazione fu decimata ed il potere si trasferì a Venezia.

Torcello quindi può essere visitata e pensata connessa alla storia dell’antica città romana di Altino. E qui possiamo trovare dei collegamenti anche con Padova ma non solo. Altino infatti era raggiungibile percorrendo la celebre strada romana della via Annia che, a partire da Adria, passava per Este, Monselice, la zona delle Aquae Patavinae, e cioè le Terme di Abano e Montegrotto per poi raggiungere Padova e dirigersi verso Altino, Concordia ed arrivare ad Aquileia. Un itinerario archeologico che i musei regionali comunicano e spiegano nelle loro sale.

Ecco quindi che facendo riferimento alla via Annia si possono mettere in rete importanti centri storici con i loro musei archeologici: il Museo archeologico di Adria, il museo archeologico nazionale di Este, il Museo archeologico dei Musei Civici agli Eremitani di Padova e una visita al sito archeologico di Altino e al Museo archeologico di Quarto d’Altino potrebbe essere inserito in una proposta di tour archeologico che comprenda anche la visita all’isola di Torcello.

Da Altino a Torcello, un affascinante itinerario storico e naturalistico alla scoperta delle origini di Venezia

Alla luce delle scoperte archeologiche del progetto Torcello Abitata ed altri scavi recenti è tra Altino, Torcello e la laguna Nord che vanno ricercate le origini di Venezia. Il sito archeologico di Altino con il suo museo nazionale rientrano nel sito UNESCO “Venezia e la sua laguna”, patrimonio dell’umanità.

Seguire l’itinerario classico delle isole della laguna veneta per visitare Murano, Burano, Torcello partendo da Venezia è un’ottima opportunità per dedicare un’intera giornata a queste splendide isole, magari acquistando il biglietto giornaliero ACTV a 20€ che vi consente di scorrazzare per la laguna sui vaporetti per 24 ore.  In questo post pensavo però di sottolineare un’opportunità alternativa, forse l’unica che va nella direzione di proporre la diversificazione dei flussi turistici che intasano Venezia e che, per altro, poggia la sua validità su quei riscontri storici di cui vi ho parlato.

Il team di Torcello Abitata stesso propone di collegare le proposte di Torcello a quelle di Altino: chi infatti partecipa alle iniziative culturali legate agli scavi ottiene un coupon per visitare anche il nuovissimo Museo archeologico di Altino, edificio avveniristico e all’avanguardia come percorso espositivo e didattico.

Se è vero che non esistono vaporetti della linea pubblica dell’ACTV in partenza da Altino e diretti a Torcello è anche vero che è da poco stato inaugurato un nuovo servizio di linea proposto dalla società Laguna Fla e che vi consente di raggiungere Torcello, Burano e, volendo, anche l’isola di San Francesco del deserto. In questo modo potreste visitare il Museo Archeologico di Altino in mattinata prima di imbarcarvi verso Torcello seguendo così un ideale itinerario che ripercorre la storia dei primi insediamenti abitativi della laguna.
Per info sul collegamento Altino-Torcello-Burano-San Francesco del Deserto visitate il sito ufficiale di Laguna Fla: https://www.lagunaflaline.it/

Cosa vedere a Torcello

E ora parliamo di cosa vedere e cosa fare a Torcello, isola piccola ma che ritengo meriti il giusto tempo per essere visitata con tranquillità per coglierne l’atmosfera ed il fascino antico.

Appena scesi dal vaporetto vi renderete conto che Torcello è un’isola prevalentemente rurale, molto verde, con i suoi orti e le sue vigne e che, effettivamente, le abitazioni si contano sul palmo di una mano. Sbarcare a Torcello, conoscendone la storia, lascia un po’ interdetti…Qui nel Medioevo, fino al XV secolo, abitavano migliaia di persone, ovviamente su case di legno, sparite con il tempo, poi quest’isola divenne florida grazie al commercio, prima di Rialto e di Venezia, ma ad un certo punto iniziò un inesorabile declino che portò l’isola ad essere un luogo isolato e semi abbandonato.

Percorrendo il vialetto che conduce al “centro” dell’isola, affiancato da un piccolo canale, detto “rio”, dopo qualche centinaio di metri si iniziano a vedere le abitazioni ma soprattutto i bed & breakfast e le osterie con le sue pergole all’aperto dove poter gustare ottime fritture di pesce, sempre fresco. Celebre è la Locanda Cipriani a Torcello, amata e frequentata da Ernest Hemingway e da diverse star di Hollywood. Raggiunta una piazzetta dove troverete qualche bancarella, vi troverete nella zona turistica di Torcello, con la Basilica di Santa Maria dell’Assunta e di Santa Fosca, il Museo archeologico di Torcello, gli scavi.

Basilica di Santa Maria dell’Assunta. E’ il principale luogo di culto di Torcello e luogo di interesse culturale dell’isola oltre ad essere il più antico tempio di tutta Venezia e delle sue isole. Fu eretta nel 639 come nuova cattedrale della diocesi di Altino, attiva fino al XI secolo, poi la sede della diocesi divenne proprio Torcello che la mantenne fino al 1818. Ora è una Basilica Santuario facente parte della parrocchia di Burano.

Il complesso della basilica è tipico dell’epoca paleocristiana, anche se fu restaurata, ampliata, e riedificata nel corso dei secoli ma l’importanza ed il valore della Basilica di Santa Maria dell’Assunta è dato dai suoi splendidi mosaici che potete ammirare all’interno che testimoniano sia l’influenza ravennate e bizantine sia l’affrancamento dell’arte veneziana da queste influenze. Tra il XI ed il XII secolo questa basilica ospitò il più grande ciclo di mosaici dell’Italia settentrionale. Se volete approfondire vi rimando a wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santa_Maria_Assunta_(Torcello)

Quando sono entrato sono rimasto estasiato, davvero una meraviglia che merita di essere vista! Peccato sia vietato fare foto ma se cercate su Basilica di Santa Maria dell’Assunta eccovi le immagini! D’altra parte non ho proprio resistito ad un “piccolo crimine” ed una foto l’ho fatta comunque! Merita anche la salita al campanile per poter godere dall’alto un bel panorama su tutta Torcello e la laguna circostante. La visita alla Basilica e la salita al campanile costano complessivamente 9€, altrimenti potete scegliere di visitare solo la Basilica o limitarvi a salire sul campanile, opzioni che escluderei, poi fate voi, non ditemi che non vi avevo avvisati.

Chiesa di Santa Fosca. A fianco della Basilica di Santa Maria dell’Assunta questa antica chiesa fu inizialmente eretta come parte del complesso della cattedrale nel ruolo di martyrion, per ospitare i corpi di un martire, come si usava in epoca paleocristiana nei territori dell’Esarcato bizantino. L’aspetto attuale risale al XII secolo quando fu riedificata per accogliere le spoglie dei martiri Fosca e Maura da Sabratha, in Africa. Per saperne di più vi rimando a wikipedia, sempre un buon punto di partenza per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Fosca_(Torcello)

Museo di Torcello. Premetto che non l’ho visitato perché sono stato a Torcello di lunedì, giorno di chiusura. Tuttavia è il museo dell’isola di Torcello e se siete interessanti a scoprire la storia dell’isola ritengo sia interessante visitarlo. Trovate tutte le informazioni e la presentazione del museo sul sito ufficiale: http://museotorcello.servizimetropolitani.ve.it/il-museo/

Trono di Attila. Davanti al museo di Torcello troverete un trono di pietra chiamato trono di Attila. In realtà gli Unni non arrivarono mai a Torcello ma si fermarono un po’ prima, nei pressi di Aquileia. Inoltre essendo un popolo della steppa è improbabile si sarebbe spinti a raggiungere un’isola lagunare. In ogni caso, pur smentendo questa leggenda, il “Trono di Attila” è pur sempre del V secolo, contemporaneo all’epoca in cui si formò la prima comunità di abitanti a Torcello. Questo trono, infatti, pare venisse usato come seggio del “magister militum”, il governatore dell’isola, durante il Consiglio e quando amministrava la giustizia.

Ponte del Diavolo. Altra leggenda di Torcello è quella del Ponte del Diavolo, che è il primo che incontrate camminando dal vaporetto verso il centro dell’isola. Come per le leggende e storie antiche nel corso del tempo nascono e si sovrappongono più versioni: c’è chi dice che Diavoli fosse il nome di una famiglia locale chi sostiene che il diavolo in persona fosse protagonista di una leggenda. Leggetela qui: http://www.venezia.net/leggenda-ponte-diavolo-torcello

Scavi di Torcello Abitata. Gli scavi del progetto Torcello Abitata, di fianco alla Basilica di Santa Maria dell’Assunta rappresentano un museo a cielo aperto. Una prima presentazione la trovate sui pannelli illustrativi installati vicino ma è proprio l’approccio nonché obiettivo del progetto stesso di trasmettere i risultati alla comunità locale e ai turisti attraverso eventi ed iniziative pubbliche.

Il progetto Torcello Abitata, archeologia condivisa con la comunità locale

Il progetto “Torcello Abitata” così come varie campagne di scavo nell’isola è in essere da qualche anno e prosegue un’attività di ricerca e di studio iniziata nel 2012, il tutto possibile grazie a finanziamenti europei i fondi diretti dell’Università Ca’ Foscari, promotrice del progetto.

Si tratta di un progetto archeologico innovativo che vuole coinvolgere le istituzioni e la comunità locale. E’ coinvolto il comune di Venezia che ha messo a disposizione gratuitamente il terreno, la Soprintendenza, Archeologica, Belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e la laguna, il Museo Archeologico di Torcello, il complesso monumentale della Basilica di Santa Maria Assunta, il Centro Studi Torcellani e, attraverso una serie di iniziative culturali, come visite guidate, incontri, “aperitivi archeologici” anche i cittadini di Torcello, di Venezia e di tutto il territorio.

L’obiettivo è quello di trasmettere agli abitanti e di restituire loro i risultati di questa importante ricerca che propone nuove riflessioni sulle origini di Venezia, più complesse della leggenda secondo la quale Venezia fu fondata dalle popolazioni in fuga dai barbari.

Gli scavi fin qui effettuati, attraverso lo studio delle varie stratigrafie hanno, tra le varie cose, confermato l’esistenza di un nucleo abitativo di case in legno, probabilmente a due piani, databile tra il IX e XII secolo e di alcuni magazzini tra cui un edificio porticato del VII secolo. Questo antichissimo edificio pare sia contemporaneo ai primi insediamenti di Torcello quando il porto della città di Altino, per via dell’interramento provocato dai detriti  del fiume Sile, divenne inservibile e fu necessario realizzarne un altro, a Torcello, per l’appunto.

Acqua, terra e legno quindi, i materiali di riferimento nella ricerca degli archeologi impegnati nel ricostruire l’abitato di Torcello e i delicati equilibri ecologici. Si studiano infatti anche i cambiamenti nella conformazione della laguna che nel corso dei secoli è cambiata: un tempo le isole erano molto più numerose, ad esempio. La particolarità di Torcello Abitata è che gli scavi sono multidisciplinari visto che vede archeologi, archeometri e restauratori lavorare fianco a fianco.

Grazie al progetto Torcello Abitata, l’isola di Torcello è diventata un parco archeologico aperto che cerca uno scambio continuo con l’ambiente esterno, con i molti partner anche da altre università del mondo, e, come detto, con la comunità locale.

Per restare aggiornati sul progetto e sulle iniziative organizzate vi invito a seguire la pagina facebook Torcello Abitata: https://www.facebook.com/TorcelloAbitata/

Alberto Botton

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