Le trattorie di Padova della “vecchia scuola” con menu per lavoratori. Tradizionali ed economiche!

trattorie di Padova - trattorie economiche di Padova

Inizio a scrivere questo post non sapendo quando esattamente lo concluderò: ho intenzione infatti di suggerirvi qui le vecchie trattorie Padova vecchia scuola o “old school” scusandomi per l’inglesismo, in un post che va dritto nella categoria Padova popolare“.

Io ho scelto di andare a provare, in primis, le trattorie Padova con i menu a prezzo fisso per lavoratori. Innanzitutto perché nessuno mi paga e non è che possa svenare andando a mangiare nei ristoranti stellati solo per scriverne qui. E poi perchè l’idea è proprio quella di dare visibilità e di premiare quelle osterie e trattorie tradizionali che hanno scelto di rimanere orgogliosamente tali senza inseguire “fighettismi” ne soffrire, ingiustificatamente per altro, complessi di inferiorità con i locali più modaioli.

Tuttavia direi tutte queste trattorie di sera e durante i fine settimane da versione per trattorie diventano comunque ottimi posti dove mangiare a Padova spendendo poco con menu più ampio e anche prezzi diversi, seppur economici.

Ecco una mia versione di camionisti in trattoria, se vogliamo…

Nelle trattorie Padova cucina economica, casalinga, genuina e generosa

Le trattorie di Padova “vecchia scuola” cui faccio riferimento io sono quelle che “se nel parcheggio davanti ci trovi i camion se magna ben”,  quelle con le tovaglia a scacchi bianchi e rossi, con la sedie impagliate, i piatti del buon ricordo alle pareti e dove magari ci trovi il tavolo da biliardo ed un tavolo dove si trovano i pensionati a “battere di carte” o comunque in primis quelle scelte dai lavoratori per una pausa pranzo rigenerante.

Insomma, questo post sta a me come il programma “Camionisti in trattoria” sta a Chef Rubio. Non si tratta assolutamente di una categorizzazione spregiativa, tutt’altro. Parliamo di locali, spesso storici, da tutelare come i panda visto che non è facile il ricambio generazionale o cambi di gestioni che garantiscono una certa continuità nello stile e considerato il fatto che specie nel centro storico e nelle immediate vicinanze sono rimaste davvero in poche. Il centro storico di Padova per quanto riguarda la ristorazione ed i locali ha sempre strizzato l’occhio al contemporaneo piuttosto che valorizzare gli aspetti tradizionali, salvo alcune eccezioni si intende. Ultimamente poi sono molte le attività di “cibo di strada” che hanno aperto, la ristorazione etnica e nuove proposte, tutte attività che contribuiscono ad arricchire l’offerta (personalmente ritengo che la liberalizzazione delle licenze non sia necessariamente un bene…leggete qui dal sito del Gambero Rosso).

Ma veniamo a noi, alle vecchie trattorie di Padova, dalla cucina semplice e casalinga, a pranzo spesso piene di lavoratori che preferiscono un buon piatto caldo e sostanzioso ad un panino veloce al bar.

Come detto è un post che verrà aggiornato man mano che proverò nuovi locali, senza fretta. Ho in mente due o tre posti da inserire piuttosto rapidamente e poi gli altri li aggiungerò nel corso dei mesi, anche ascoltando eventuali vostri suggerimenti.

Trattorie Padova. “All’Appiani” – (zona Prato della Valle)

Inizio questo tour delle vecchie trattorie di Padova dalla mitica Trattoria Appiani, un nome a dir poco evocativo per i padovani “pallonari” perchè il nome ricorda il vecchio stadio cittadino, lo Stadio Appiani, nelle vicinanze. La Trattoria Appiani o “All’Appiani” si trova in Corso Vittorio Emanuele, 239 a poche decine di metri dalla Fermata Diaz e Fermata Cavalletto del tram quindi nei pressi del Prato della Valle.

Appena si entra in questo luogo di fronte al bancone fanno bella mostra alcuni quadri con fotografie d’annata di formazioni e momenti di gioco del Calcio Padova degli anni che furono. Alcune foto del Padova dei primi anni Ottanta mi fanno ricordare la mia infanzia quando mio papà mi portava a vedere le mie prime partite all’Appiani e già questo per me regala emozioni.

Ad emozionare anche i piatti della cucina della Trattoria Appiani che è il motivo principale di questo post. Ambiente e cucina semplici come ci si aspetta da una trattoria tradizionale, clientela mista di lavoratori, dagli operai in tuta da lavoro, ai professionisti in giacca e cravatta di qualche ufficio della zona, alla persona sola qui per una pausa pranzo genuina. Tra i piatti proposti (un paio di primi e due o tre secondi piatti), ci sono stato l’ultima volta in un giorno invernale (alcune delle foto risalgono invece all’estate scorso) ho scelto i caserecci con pancetta e funghi ed il pollo arrosto alla birra, un piatto di spinaci ed un quartino di vino rosso. Tutto molto buono, altro che una pausa pranzo con panino veloce al bar!! 14€ il costo del menu fisso.

Dopo aver pagato “ho attaccato bottone” con il titolare! Due parole con Paolino Masiero che mi racconta che la Trattoria all’Appiani fu aperta dal 1962 dal padre e che ora continua sempre a gestione familiare assieme alla moglie Francesca e al figlio Mirco e di come la trattoria fosse in passato frequentata dagli stessi giocatori del Calcio Padova, dal mitico panzer Humberto Rosa, recentemente scomparso, da un giovanissimo Alessandro Del Piero, dal mitico Ezio Vendrame (chi segue un po’ il calcio ricorderà), Mastro Cerilli, Emilio Da Re, dagli allenatori  e tanti giocatori di un tempo. Chissà se i giocatori del Calcio Padova di oggi frequentano altre trattorie di Padova o che non riscoprano la Trattoria all’Appiani!

Trattoria da Pippo

In questa lista di trattorie di Padova non può mancare la Trattoria da Pippo situata in via Gattamelata, 80. Anche in questa occasione ci sono tornato a pranzo così come la prima volta che ci andai assieme a dei colleghi di lavoro. Si tratta di una piccola trattoria tradizionale aperta da molti anni dall’ottimo rapporto qualità prezzo: uno di quei posti dove si può mangiare bene spendendo poco.

A pranzo è frequentatissima dai lavoratori, nell’ora di punta se non avete prenotato farete fatica a trovare posto visto che l’ambiente è piccolo e per quanto lo spazio sia ottimizzato per far stare più tavoli possibile la disponibilità è ridotta. Una volta guadagnata la vostra postazione potrete godervi la vostra pausa pranzo in un ambiente piacevole, serviti dalla proprietaria e dal personale con cordialità e simpatia. La clientela mi è sembrata molto varia, dagli operai che lavorano alla sistemazione del marciapiede di fianco, ad alcune tute blu di una fabbrica della zona industriale ma anche personale del vicino ospedale, forse dello Iov che è proprio nelle vicinanze. Senz’altro la vicinanza all’Ospedale rende la Trattoria da Pippo comoda da raggiungere per medici, infermieri e magari anche persone giunte a Padova costrette ad un turismo sanitario che nessuno di noi ci terrebbe a provare.

E veniamo al dunque, parliamo di cibo! Che dire? Davvero ottimo! Anche questa volta ho scelto il menu fisso per lavoratori che prevede comunque una possibilità di scelta piuttosto ampia tra tre, quattro primi piatti, altrettanti secondi e contorni. Tra i piatti proposti quel giorno io ho scelto tortellini panna e prosciutto, scaloppine con i funghi ed un piatto di cavolfiori come contorno. Davvero tutto buonissimo, in particolare i tortellini, slurp! Si tratta di una cucina semplice, casalinga ma come per l’altra volta ero rimasto molto contento, basta che guardiate le recensioni su Tripadvisor e anche su facebook e capirete che gli elogi per questo posto sono diffusamente e meritatamente positivi. 11€ il costo del menu fisso: un primo, un secondo, un contorno, un quartino di vino ed un caffè.

Trattoria Isoletta

Un’altra delle trattorie di Padova tradizionali con il menu a prezzo fisso per lavoratori è la Trattoria Isoletta di via San Pietro, 46, angolo via Rolando da Piazzola. Siamo in centro storico nei pressi del ponte San Leonardo in una zona della Padova vecchia poco frequentata da turisti e poco di passaggio per i padovani stessi e che forse proprio per questi motivi ha mantenuto una sua autenticità d’altri tempi. La zona faceva parte del borgo medievale Santa Lucia, in grandissima parte raso al suolo nel Ventennio per bonificare una zona degradata (anzichè recuperarla…sob ) e alcuni edifici medievali si possono notare proprio di fronte a questa trattoria. Siamo prossimi anche al Ponte San Leonardo e a quello che era l’omonino borgo, che fu il primo insediamento delle comunità ebraiche in città.

Era la prima volta che provavo questo posto e ci sono andato appositamente per scriverne qui: l’ho scelto per la location interessante e perchè comunque mi aveva incuriosito quando ero passato davanti. Appena entrato ho dovuto attendere qualche minuto, il locale era davvero pieno, pieno di lavoratori in tuta da lavoro o quasi, in assoluta la Trattoria più “working class” tra quelle provate finora: probabilmente operai, imbianchini, idraulici e tecnici vari (o “tennici”…)

Il menu fisso proponeva un’ampia scelta di primi, secondi e contorni: personalmente, visto che quella mattina avevo fatto una colazione misera, ho scelto piatti sostanziosi: una bella pasta e fagioli come primo piatto e stinco di maiale con patatine fritte come secondo, accompagnate da una bottiglia di acqua naturale e un generoso calice di vino rosso per chiudere con un caffè. 11€ il costo del menu fisso. Se prendete solo un primo, bibita e caffè il costo scende da 7€!

Premesso che, come per le altre trattorie, anche l’Isoletta è aperta di sera per cena, io ci sono stato a pranzo ed di questo parlo. Il pranzo mi ha soddisfatto: anche qui piatti semplici senza tante sofisticherie ma questo ci si aspetta da una trattoria: tra le trattorie di Padova anche l’Isoletta insomma fa la sua buona figura con la sua cucina veneta ed i piatti tipici locali e la cordialità del personale. Guardandomi intorno, ho notato che gli avventori che hanno scelto un piatto di spaghetti o una pasta al ragù si sono visti portare un piatto stra-abbondante con la pasta che andava ben oltre l’orlo del piatto. Del resto la clientela mi sembrava appunto di lavoratori che bruciano calorie e che non se ne stanno tutto il giorno seduti in ufficio davanti ad un pc.
L’Isoletta ha a inoltre un suo bel sito web dove trovare tutte le info: http://www.trattoriaisoletta.it/

Trattoria Basso Isonzo

Altra tappa di questo tour delle trattorie di Padova con menu per lavoratori è quella alla storica Trattoria Basso Isonzo, in via Monte Pertica, 1, proprio lungo il Bacchiglione nei pressi del Ponte del Bassanello, trattoria talmente storica che ha dato il nome a tutta quella zona sulla sponda sinistra del Bacchiglione nei pressi del Bassanella, subito dopo la confluenza con il canale Battaglia. Abitando relativamente vicino, questa trattoria ha per me rappresentato sempre l’idea delle classiche trattorie di una volta e personalmente c’ero stato una sola volta, anni fa, con alcuni colleghi di lavoro. Ci torno ora, da “blogger” con il preciso intento di inserire questo locale in questa lista di suggerimenti per chi fosse interessato ad un pranzo per lavoratori, o, semplicemente un’alternativa al cucinare a casa propria o il prendersi un panino al bar.

L’atmosfera familiare ti fa sentire a casa e la Trattoria Basso Isonzo sembra essere una delle trattorie di Padova preferite della working class locale: molti i lavoratori in tuta da lavoro, operai e tecnici vari ma anche altri lavoratori più o meno habituè del locale. Anni fa ricordo il campo di bocce all’esterno con il pergolato, ora dismesso, utilizzato per pranzare all’aperto nella bella stagione, quadri e foto storiche, ritagli di giornale, che fanno percepire la storicità del locale e la sua popolarità. C’è un’unica pecca: in un angolo, appesi alla parete, tra i gagliardetti di varie squadre di calcio, oltre al gagliardetto del Calcio Padova, ci sono quelli di Juventus, Inter (Milan non ricordo) ma il vero pugno in occhio è il gagliardetto del Vicenza Calcio…no dai, siete seri? Toglietelo!

Si tratta di un’attività ultracentenaria. Un tempo qui si fermavano a mangiare i barcari o i cosiddetti “sabbionari” che scavavano il letto del Bacchiglione e qui davanti attraccavano agli argani posti lungo le sponde del fiume. Ci sono stati anni in cui l’atmosfera familiare e la buona cucina attirava anche intellettuali ed artisti fin quanto sul finire degli anni Novanta la vecchia osteria fu abbattuta e ricostruita rispettandone l’architettura storica ma migliorandone il confort. C’è anche una curiosità storica, appresa leggendo un ritaglio di giornale alle pareti, e cioè che ad inizio Novecento pare venissero da tutta Italia per sfidare al gioco delle bocce Antonio Mazzucato detto “Tony dea Marta”, considerato uno dei più forti giocatori d’Italia. Pare che anche Gabriele D’Annunzio abbia voluto vedere un suo incontro al campo di bocce del Basso Isonzo.

Ma arriviamo alla cucina di questa nota trattoria padovana. Cucina semplice, casalinga, tradizionale, senza fronzoli; questi sono un po’ gli aggettivi che si trovano nelle recensioni online e devo dire che concordo. Per essere un menu fisso per lavoratori la scelta è comunque piuttosto ampia: personalmente ho preso un piatto di bigoli al ragù, accettabili ma si può fare di meglio, un baccalà, questo si, eccezionale, bravi bis, con un contorno di verdure ed un quartino di vino. Ho speso 14,90€.

Continua… (?)

Alberto Botton

2 commenti

  1. Fantastiche recensioni già provato Pippo spettacolareaspetto altre gustose recensioni
    Grazie

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