Venetkens. Nel mondo dei Veneti Antichi con Mariangela Ruta!

mostra Venetkens veneti antichi a Padova

venetiantichiCiao! Due righe giusto per introdurvi ad un nuovo spazio, ad un nuovo mondo, o forse è meglio dire vecchio mondo, antico, antichissimo direi. State infatti leggendo il primo appuntamento con la rubrica di Simonetta Pirredda, archeologa e tutor dell’università di Padova per il master in Pianificazione e gestione del prodotto turistico. I temi della rubrica saranno l’archeologia e le iniziative sul territorio dedicate a questa affascinante disciplina che ci riporta alle origini della nostra storia. Spazio ora al primo post di Simonetta (leggete la sua presentazione a fondo pagina) e alla sua intervista a Mariangela Ruta, tra i curatori della mostra del momento, Venetkens, archeologa della Soprintendenza, massima esperta di Veneti Antichi, già  direttrice del Museo Nazionale Atestino di Este.  Alberto B.

Mariangela Ruta
Mariangela Ruta, archeologa

Grazie Alberto per l’ospitalità sul tuo blog! Qualche giorno fa ho avuto l’occasione di partecipare all’affollatissima inaugurazione di Venetkens, la mostra dedicata ai Veneti Antichi allestita a Palazzo della Ragione. La mostra mi ha colpito non solo per la sorprendente ricchezza dei materiali esposti, ma per lo sforzo di raccontare in modo semplice e coinvolgente un mondo come quello dei Veneti ancora poco noto al grande pubblico. Tra le curatrici vi è Angela Ruta, archeologa e per lunghi anni direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Este. Ci siamo conosciute vent’anni fa su un aereo per Izmir, l’antica Smirne, sulla costa turca e di recente abbiamo attraversato l’Egitto insieme a un gruppo di amici studiosi e appassionati di archeologia. La sera del vernissage le ho chiesto di fare quattro chiacchiere sul progetto di questa mostra  e qualche giorno dopo ci siamo incontrate nella sua accogliente casa, dove i colori e i profumi, complice la luce e il tepore della prima giornata di primavera, evocano atmosfere mediterranee care ad entrambe.

L’idea di una mostra sui Veneti antichi risale agli anni ’90 – mi racconta Angela Ruta -, ma il progetto di Venetkens, nato da un’intuizione dell’assessore alla cultura Andrea Colasio e subito condiviso dalla direzione dei Musei Civici di Padova e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, inizia il suo cammino un anno fa con questi presupposti: un anno di tempo, uno spazio già assegnato – quello  del percorso realizzato per la precedente mostra dedicata a De Chirico -, un evento per il grande pubblico. Questo è il contesto in cui si è sviluppato il progetto scientifico della Mostra, con l’ obiettivo di rappresentare l’epopea del popolo veneto nel corso del I millennio a.C., in tutto il territorio del Veneto e in tutti gli aspetti salienti della sua cultura.

mostra VenetkensIl primo grande impegno è stato sicuramente dedicato alla scelta dei pezzi – dice Angela Ruta – : circa 2000 oggetti provenienti da oltre 30 Musei, alcuni dei quali mai esposti fino ad oggi, che dovevano essere in grado di comunicare al visitatore l’idea della città, dei modi di abitare, di seppellire i propri defunti, di pregare della “gente veneta”. Oggetti scelti per la loro capacità di evocare, nel corso di un lungo viaggio dal delta del Po al Monte Summano, attraverso tanti e diversi tematismi, l’unitarietà culturale e allo stesso tempo la complessità di questo popolo.  E il tema del viaggio, nello spazio e nel tempo, fa da sfondo a tutta la Mostra che si apre con le immagini di paesaggi d’acque e un bel video che in pochi minuti racconta, soprattutto ai visitatori più piccoli, come si svolgeva la vita di un antico Veneto.

iscrizione VenetkensIl video è lo spunto per parlare con Angela Ruta, sempre molto attenta agli aspetti della divulgazione dell’archeologia, del progetto di comunicazione della Mostra. I curatori e il Gruppo ICAT, agenzia di marketing e comunicazione, hanno lavorato fianco a fianco con l’intento di realizzare una Mostra comprensibile anche ai non addetti ai lavori. La volontà di emozionare e coinvolgere pubblici diversi emerge dai molteplici strumenti di comunicazione utilizzati, grandi pannelli che accompagnano il visitatore come il testo di un libro illustrato, pannelli più piccoli di approfondimento e didascalie, video e postazioni multimediali, ricostruzioni in scala 1:1, dall’attenzione dedicata all’ideazione di visite guidate “a tema”, attività didattiche per le scuole e laboratori per famiglie, dalla campagna promozionale su carta stampata e social network.

L’ultimo tema che affrontiamo prima di salutarci è il “fuori dalla mostra” e il “dopo mostra”. Chiedo ad Angela Ruta come i riflettori oggi puntati su Venetkens possano diventare riflettori sul territorio e sui musei dai quali provengono i reperti, che invoglino residenti e turisti a saperne di più sulle proprie origini e sull’identità del territorio di cui sono ospiti.

Gli organizzatori – mi risponde – hanno pensato anche a questo e sono già in atto una serie di iniziative con i Musei prestatori. Alcuni esempi ? Le conferenze sui Veneti Antichi organizzate dal Museo di Archeologia e Scienze Naturali di Montecchio Maggiore, i Notturni d’Arte padovani con visita alla mostra e al Museo Archeologico Nazionale di Este, aperitivi e “assaggi del passato” attorno al “Salone”,  “cene venete” proposte dai ristoratori di Padova e provincia …

Insomma, venite a visitarla e raccontateci le vostre impressioni ! Per info: www.venetiantichi.it

Simonetta Pirredda

[email protected]

Simonetta Pirredda
Simonetta Pirredda

Archeologa di formazione e “turista” per passione, dopo dieci anni trascorsi tra scavi e catalogazioni, dal 2003 collaboro con l’Università di Padova, dove coadiuvo i docenti del Corso di Laurea in Progettazione e gestione del turismo culturale nell’organizzazione di seminari, conferenze ed eventi sulla promozione turistica del territorio, curo i rapporti con aziende ed enti, organizzo escursioni e uscite didattiche. Nel 2007 ho collaborato con docenti e professionisti del turismo e della comunicazione alla progettazione dei contenuti e delle attività formative del Master in Governance delle risorse turistiche territoriali e nel 2012 ne ho appoggiato l’evoluzione, contribuendo alla realizzazione di un nuovo Master in Pianificazione e gestione del Prodotto Turistico. In qualità di tutor del Master ho avuto modo in questi anni di seguire la formazione di una cinquantina di giovani: con alcuni di loro mi capita oggi di collaborare – e Alberto Botton è uno di questi ! -, con molti siamo comunque rimasti in contatto.  Direi che uno degli aspetti più belli del Master è stato proprio il crearsi di una fitta rete di relazioni interpersonali, rapporti di studio e lavoro che a volte si sono trasformati in vere amicizie! 

Il rapporto con il mondo del Turismo, con istituzioni, consorzi, agenzie, imprenditori ecc., ha molto arricchito anche la mia formazione archeologica e storico-artistica, perché mi ha permesso di guardare al patrimonio culturale con lo sguardo rivolto non solo alla tutela e alla valorizzazione, ma anche alla comunicazione e alla promozione in chiave turistica. Oggi quando entro in un Museo, visito una mostra o un’area archeologica, per prima cosa mi chiedo cosa capirebbe mio figlio di tutto ciò e per seconda chissà quanti visitatori avrà. 

Ottimista per vocazione, curiosa e chiacchierona, con una gran voglia di imparare e intraprendere avventure sempre nuove, con questo spirito ho accettato l’invito di Alberto e nel BlogdiPadova vi racconterò il mondo dell’archeologia attraverso … incontri ravvicinati con i protagonisti

1 commento

  1. ciao Alice, grazie ! il mondo è sempre più piccolo di quanto non ci faccia credere l’illusione del web !

I commenti sono chiusi.