Storia di Padova


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Un po’ di storia di Padova prima di rimandarvi a qualche link…Padova città è antichissima e sotto al livello delle strade che oggi calpestiamo si trovano, stratificati, i resti di un passato lontanissimo.
Secondo la leggenda, Padova è stata fondata da Antenore, condottiero in fuga da Troia così come lo fu Enea per Roma.

Si narra che Antenore dopo aver risalito il Mar Adriatico e, al comando di un gruppo di veneti antichi provenienti dall’Illiria o Asia Minore, sia penetrato nel territorio dalla laguna giungendo in una zona vicino ad un fiume dove vi fondò Padova.
Virgilio pubblicò nell’Eneide: « Qui egli pose la città di Padova e la sede dei Teucri, e diede un nome alla gente, e l’armi appese di Troia: ora riposa composto in placida pace»

In realtà è assodato come questo sia da considerare un falso storico, un mito fondativo per dare lustro alla città come altri ve ne furono per altre città. Al di là della fantasia, sono l’archeologia e la scienza a confermare l’antichissima storia di Padova visto che i primi insediamenti abitativi sono stati accertati fin dal XI-X secolo A.C e che quella dei veneti antichi fu una civiltà autoctona che nei secoli assorbì l’arrivo di genti provenienti da altre zone d’Europa. Padova, era una delle città più importanti della civiltà veneta, un territorio che già all’epoca si presentava come una rete di centri urbani all’interno di un territorio aperto a scambi commerciali con l’esterno.

I primi nuclei abitativi sorsero sull’ansa del fiume Medoacus che doveva essere un fiume con una portata d’acqua importante in posizione in una porzione di terreno leggermente rialzata per scongiurare il pericolo di frequenti esondazioni. Resti di capanne furono rinvenute in occasione di scavi in occasioni della distruzione dell’Albergo Storione presso l’attuale via 8 febbraio. All’esterno dell’insula abitata e sull’altra sponda del Medoacus che scorreva lungo le attuali riviere c’erano le necropoli, tombe del passato preistorico di Padova furono ritrovate in zona Portello. Curioso il fatto che in diverse tombe siano stati ritrovate ossa appartenenti al cavallo del morto a testimonianza dell’importanza che i cavalli avevano per gli antichi veneti, noti in tutto il mondo allora conosciuto come allevatori di cavalli di grande corsa e resistenza.

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Con la crescita dell’egemonia dei Romani, fu dal  226 a.C è da registrarsi un’alleanza di Veneti con i Romani contro i Galli Cisalpini e via via un processo di romanizzazione incruento facilitato dagli scambi commerciali (anche e soprattutto per gli allevamenti dei cavalli) tra quelli che erano due popoli distinti facilitarono l’integrazione a tal punto che in età augustea Patavium divenne parte della X Regio che aveva per capitale Aquileia collegata attraverso la via Annia che da Adria o più a sud, giungeva a Padova nei pressi del Prato della Valle, risaliva l’attuale via Umberto I e via Roma e poi seguendo l’attuale percorso di via Altinate proseguiva verso est.

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Durante l’epoca imperiale la Patavium romana divenne molto ricca ed importante grazie alla lavorazione delle lane provenienti dai pascoli dell’altopiano di Asiago. Dalla città passavano (o partivano) numerose strade che la congiungevano con i principali centri romani dell’epoca: la via Annia che la congiungeva con Adria e Aquileia, la via Medoaci che portava alla Valsugana e all’altopiano di Asiago, la via Astacus che la congiungeva con Vicentia, la via Aurelia che portava ad Asolo, la via Aponense che la collegava ai centri termali dei Colli Euganei. Sia a nord che a sud della città vi erano estese centuriazioni.

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In epoca romana, Padova fu patria di Tito Livio, insigne storico romano (nello stesso periodo, diede pure i natali ai letterati: Gaio Valerio Flacco, Quinto Asconio Pediano, Trasea Peto, di cui vi è ancora ricordo nella toponomastica cittadina. La presenza di spazi per la cultura davvero maestosi come il Teatro Zairo (sorgeva nella zona dell’attuale Prato della Valle) e ll’Anfiteatro o Arena delle dimensioni simili a quella di Verona e Pola, confermano il ruolo e l’importanza della città. Sotto all’ex Albergo Storione ci sono resti delle terme così come è conosciuta la posizione che doveva avere il foro romano, tra le piazza ed il Municipio.

Nel 452-453 la città fu devastata e saccheggiata dagli Unni di Attila e da li iniziò un lungo periodo di decandenza della città. Dopo la caduta dell’Impero (476), con la rotta del 589,ci fu anche un avvincendamento dei fiumi visto che il Brenta cambio corso sostituito dal Bacchiglione. In seguito alla guerra tra Bisanzio e i Goti alleati dei Franchi, dal 535 al 553, la città passò sotto ai primi nel 540 ed in seguito ai secondi con Totila, Padova fu presa poi da Narsete, generale di Giustiniano.

Nel 601 fu conquistata e rasa al suolo dai Longobardi di Agilulfo che, secondo la tradizione entrò in città dall’attuale Ponte della Morte davanti a via Rudena (ossia “Rovina”). Successivamente anche Monselice cadde sotto ai Longobardi e alcuni abitanti della zona cercarono scampo nella Laguna, contribuendo successivamente a quella che sarebbe diventata Venezia.

Soltanto dopo la fine del regno dei longobardi, attorno all’anno 1000, Padova iniziò la risalita dalla decandenza in cui era caduta. 

La storia di Padova è assai lunga: Vai su wikipedia per avere una panoramica completa: http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Padova