Padova città dalle molte identità. Come un diamante dalle molte sfaccettature


Padova città è tra le più importanti del nord est dal punto di vista culturale ed economico, senza dimenticare la bellezza e l’interesse del territorio circostante come i Colli Euganei, “goccia” di smeraldo della provincia di Padova, e le Terme di Abano e Montegrotto. Chi desidera visitare Padova e scoprire questa città credo ne possa rimanere affascinato.
Nota e di grande valore per la storia dell’arte è la Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto, così come il teatro anatomico e l’orto botanico, opere fondamentali per la storia della scienza realizzate sull’onda della rivoluzione scientifica che Galileo Galilei ha intrapreso a partire dai suoi 18 anni di insegnamento all’Università degli Studi di Padova. Una città d’arte, Padova, che è piacevole scoprire passeggiando per il suo bel centro storico, tra le vie e le sue piazze come Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, da cui ammirare uno degli edifici più imponenti e singolari del medioevo italiano, il Palazzo della Ragione. Senza dimenticare lo splendido Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa su cui si affaccia l’imponente Basilica di Santa Giustina e da cui potrete già intravedere le cupole della Basilica di Sant’Antonio, entrambi luoghi di culto amati dai padovani e dai fedeli in visita.

La città di Padova è molto antica e secoli di storia e vicende hanno contribuito a favorire una realtà assai complessa. Non è quindi certamente facile comprendere Padova e racchiuderne l’immagine dentro facili schemi poiché la percezione che se ne ha non è univoca e condivisa.

In realtà sono stati in pochi, sia nel passato sia in età contemporanea a provare a descriverla con uno slogan, un “pay off”, come direbbero gli esperti di marketing. Fino a pochi decenni fa era molto popolare Padova città del Santo, considerata la notorietà del suo Santo per eccellenza, Sant’Antonio. La Basilica di Sant’Antonio da secoli esercita un grande richiamo per i pellegrini di tutto il mondo e per l’affetto dei padovani nei confronti di quello che considerano il “loro” Santo.
In tempi più recenti, da quando anche Padova si è resa conto di avere quell’attrattività turistica in grado di andare oltre il turismo religioso, pur senza snobbandolo, in pochi si sono cimentati nel provare a trovare un’alternativa.

Rimane il detto popolare di Padova città dei tre senza, orecchiabile, simpatico, ma forse poco spendibile come slogan di marketing turistico e territoriale. I Tre senza sono: il Santo senza nome (Sant’Antonio è per tutti il Santo, non occorre specificare), il Prato senza erba (il Prato della Valle un tempo era una piana di terra), il Caffè senza porte (Il Caffè Pedrocchi fino ai bombardamenti nella prima guerra mondiale) era senza porte e sempre aperto.

Lo scrittore vicentino Guido Piovene nel suo celebre “Viaggio in Italia” (1957) ha fatto emergere qualche interessante elemento del vivere padovano che ancora oggi può dire molto dell’anima della città ma forse non facilmente sintetizzabile.

Molto interessante è l’omaggio di William Shakespeare a Padova che, nel prologo della sua opera “La Bisbetica domata”, definisce Padova “nursery of arts”. “Culla delle arti” è una definizione felice perché comunica il ruolo di città d’arte di Padova e le “culle” che promuovono cultura, come l’Università degli Studi di Padova, tra le più antiche in Italia, seconda solo a Bologna, possono determinare conseguenze positive anche in altri settori.

Shakespeare a Padova

Ecco perché oggi, grazie anche all’eredità lasciata dall’incontro tra docenti, professori e studenti e quel contesto di libera espressione della città universitaria che l’Università ha favorito, nel corso degli anni si è potuta sviluppare una città in grado di esprimere molti talenti, “molte anime”.

Città d’arte e dell’affresco (grazie alla rivoluzione artistica di Giotto e alla ricchissima stagione trecentesca in cui la Corte dei Carraresi attrasse in città moltissimi artisti di ogni forma espressiva, letterati e uomini di cultura) ma anche città della scienza e della medicina a partire dalla rivoluzione scientifica di Galileo Galilei, per la quale furono fondamentali i 18 anni che lo scienziato pisano trascorse a Padova insegnando all’Università.

Per via della conformazione geografica, Padova è città d’acque, e lo era ancora di più prima del tombinamento della maggioranza dei canali del centro storico nel corso del secolo scorso. Analizzando il cambiamento ed il trend demografico, Padova può dirsi anche città multiculturale.

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padova città da scoprire

Padova città del santo, Padova città della scienza, Padova città universitaria …Padova città d’arte dalle molte anime!

Padova città della scienza e della medicina

Padova città d’arte e dell’affresco

Città Universitaria

Turismo religioso nella Città del Santo

Una città che guarda al futuro

Alberto Botton