Buffalo Bill a Padova. Quando uno dei miti del “Selvaggio West” venne nella nostra città!

Buffalo Bill a Padova

Nel 1906 la seconda tournee italiana del Wild West Show, il grande spettacolo del Far West, ideato da Buffalo Bill, fece tappa a Padova.


Per la rubrica “cultura e curiosità” non potevo non parlarvi di Buffalo Bill a Padova. Voi eravate a conoscenza del fatto che il celebre cacciatore di bisonti del vecchio West venne nella nostra città, in occasione della tournee del suo grande spettacolo, il Wild West Show? Io l’ho scoperto solo pochi anni fa e, devo dire, che, una volta appresa, la notizia mi sconvolse non poco.

Parlo di “sconvolgimento” perché, per quanto spesso la realtà superi la fantasia, immaginare un simile personaggio da queste parti appare quantomeno insolito. E chissà quanto lo doveva essere per i padovani di inizio Novecento. Ebbene, accadde veramente che uno dei personaggi più famosi legati all’epopea del Selvaggio West, Buffalo Bill, venne a Padova con il suo spettacolo, il Wild West show. Parliamo di un personaggio le cui gesta sono state narrate in film, libri e racconti tali da farne davvero una celebrità.
Chi, infatti, pur non essendo appassionato di western, non ha mai sentito nominare il suo nome?! Su YouTube trovate anche il film “Buffalo Bill” a lui dedicato, del 1944, diretto da William A. Wellman con Joel McCrea ad interpretare Mr. Cody, Anthony Quinn nel ruolo di Mano Gialla ed altre star di Hollywood.

Il Wild West Show fu un’enorme rievocazione storica del Far West che viaggiò in lungo e in largo negli Stati Uniti ma anche in Europa contribuendo anche nel vecchio continente alla diffusione del mito del Selvaggio West. Un po’ rievocazione, un po’ circo, un po’ spettacolo a dirla tutta.

Buffalo Bill, con il suo spettacolo volle dare dignità e riconoscere quel rispetto che i pellirossa si guadagnarono sul campo come guerrieri ed antagonisti di valore. Il fatto che, successivamente, il grande cinema western americano dei primi tempi abbia celebrato quello che oggi viene considerato più correttamente un genocidio, è un altro discorso. Sull’aspetto storico, tra i tanti video disponibili in rete, vi suggerisco la trasmissione di Paolo Mieli con Alessandro Barbero dedicata proprio alla storia del west.

Di certo lo show di Buffalo Bill a Padova rimane una “colorata” curiosità da raccontare: a maggior ragione se qualche dettaglio rende pure l’episodio divertente. Ve lo racconterò nel corso del post.

Per chi ha superato gli anta e forse anche per qualcuno più giovane, il Far West, le vicende dei cow boy americani, la caccia all’oro, le battaglie con i pellerossa sono racconti entrati nel mito collettivo attraverso il grande cinema, in primis, ma non solo.
Uno dei fumetti, se non il fumetto più venduto al mondo è senz’altro Tex, capostipite della Sergio Bonelli Editore. E poi come non ricordati Coccobill di Jacovitti, Lucky Luke e i fratelli Dalton e molti altri. Quanti film western ho visto da piccolo! Con mio nonno, super appassionato del genere, ma anche con i miei, il mio preferito rimane “I Magnifici Sette” e poi i film di Sergio Leone, la “trilogia del dollaro”, e tutto il filone dello Spaghetti Western! Che meraviglia! E da bambini pure si giocava con i soldatini del Selvaggio West, avevo pure i Playmobil con il ranch dei cow-boy. A Gardaland, il paese dei balocchi di ogni bambino, ho un ricordo lontano ma ancora vivo degli spettacoli al villaggio western. Insomma, non lo scopro io quanto sia stata popolare l’epopea del Far West in Italia.

Wild West Show in Italia

Chi era Buffalo Bill?

Prima di parlarvi di Buffalo Bill a Padova e del suo show andiamo con ordine: chi era Buffalo Bill? Nato in una fattoria dell’Iowa nel 1846 William Frederick Cody visse una vita a dir poco avventurosa tale da conquistarsi una grande fama negli Stati Uniti come uno dei personaggi più rappresentativi di quell’epoca. Dopo la morte del fratello maggiore, si trasferì da piccolo con i genitori, nel Kansas dove fu vittima del clima persecutorio per le posizioni anti-schiaviste del padre, che fu pugnalato a morte per questo motivo.

Da giovane girò in lungo e in largo i territori dell’Ovest lavorando come Pony Express a cavallo. Quando morì anche la madre, nel 1863, decise di arruolarsi nell’esercito, nel 7º Cavalleggeri del Kansas per la precisione, prendendo parte alla Guerra di secessione americana con gli Stati dell’Unione. Ricevette la “Medal of Honour”, la più importante onorificenza militare degli Stati Uniti per aver dimostrato “coraggio in azione”.

Al termine della guerra civile fu assunto come guida dell’esercito proprio quando iniziò l’epoca di conquista dei territori inesplorati dell’Ovest, un’invasione di coloni provenienti dall’Europa attratti dall’idea di avviare una nuova vita in un paese che prometteva terre e libertà: il mito della frontiera. Fu in questa fase che gli americani si resero conto che quelle terre non erano disabitate e fecero conoscenza con i pellerossa.

Il nome Buffalo Bill gli venne dato in questo periodo poiché come guida dell’esercito divenne anche un celebre cacciatore di bisonti (“Buffalo” non sta per bufalo, infatti, ma bisonte per cui la diffusa italianizzazione di Bufalo Bill non sarebbe affatto corretta, nonostante il titolo della canzone di De Gregori), procacciando carne a volontà per gli operai che stavano costruendo la ferrovia ed i soldati dell’esercito. Pare che tra il 1868 ed il 1872 William Cody si guadagnò tale “ambito” nomignolo, tra altri cacciatori, uccidendo oltre 4000 bisonti.

Altri episodi gli diedero una grande fama nazionale come quando sostenne di aver preso lo scalpo di Mano Gialla, un guerriero Cheyenne per vendicare la morte del generale Custer al Little Big Horn esclamando “Ecco il primo scalpo per Custer!

Qui sotto vi metto una bella biografia a fumetti, pubblicata sul canale YouTube “Storia e Mitologie Illustrate”.

Il Wild West Show, il primo grande spettacolo dedicato al vecchio West

Dopo questi “meriti” sul campo, Buffalo Bill divenne una celebrità anche come uomo di spettacolo. Inizialmente, a partire dal 1873, e per oltre dieci anni, interpretò come attore il ruolo di se stesso nel corso di una tournée teatrale in giro per gli States basata sui racconti di Ned Buntline, uno scrittore popolare autore di diversi racconti che avevano Mr. Cody come protagonista.

Successivamente, compresa la potenzialità commerciale del mito del West, si cimentò, e con successo, come impresario di una colossale impresa di tipo circense: il Wild West Show. Nato nel 1883, il Wild West Show di Buffalo Bill era uno spettacolo circense, o rievocazione del mito del Selvaggio West, a cui partecipavano centinaia di figuranti nel ruolo di soldati, cow boys, fuorilegge, indiani con tanto di cavalli e bisonti al seguito. Molto successo aveva in particolare la rievocazione western della battaglia di Little Big Horn, la famosa battaglia in cui perse la vita il Generale Custer ma non solo. Anche le rievocazioni degli assalti alla diligenza da parte di gruppi di “indiani” a cavallo, di caccia al bisonte ed altro ancora erano molto applauditi. Della compagnia facevano parte anche altre “star” del west come veri cowboy e nativi americani come il leggendario capo Sioux Toro Seduto, Calamity Jane e Alce Nero.

Il Wild West Show ebbe un grande successo e girò in lungo e in largo per gli Stati Uniti d’America ma non solo: tutto il carrozzone di figuranti, di eroi del west e con cavalli e bisonti al seguito, fecero anche tre grandi tournée in Europa per un’attività che si protrasse per oltre vent’anni. Il wild west show fu una delle attrazioni principali a Londra durante il Giubileo d’Oro della Regina Vittoria nel 1889 e all’Esposizione Mondiale di Chicago del 1893.
Buffalo Bill in Italia ci venne in due occasioni nel corso del secondo e terzo tour europeo portando il suo spettacolo in diverse città italiane. Nel 1890 e poi successivamente nel 1906. Fu, proprio in occasione del secondo tour in Italia che si tenne lo spettacolo di Buffalo Bill a Padova.

Tra una tournée e l’altra William Cody ebbe modo di partecipare nuovamente alle operazioni militari contro i Sioux con il grado di colonnello. Morì nel 1917 all’età di 70 anni e fu seppellito, come da lui richiesto sulla Lookout Mountain in Colorado, a est della città di Denver.

Buffalo Bill in Italia. Una lunga tournée per celebrare il mito del Selvaggio West

Buffalo Bill in Italia ci venne in due occasioni: nel corso della tournée europea del 1890 e in quella del 1906. Giornali locali dell’epoca, fotografie e racconti di testimoni raccontano di come anche nel nostro paese fossero in molti ad essere stati colpiti dalla “Febbre del West”. Il prezzo del biglietto variava tra le 2 e le 9 lire, a seconda dei posti, circa tra i 9 e i 40€ di oggi.

Il tour del 1890 giunse in Italia con ben 4 treni speciali per un totale di 51 vagoni che trasportavano centinaia di persone ed animali. Quell’anno però il tour si limitò a poche rappresentazioni risalendo l’Italia da Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Milano, Venezia. Nel 1906 furono ben 119 le rappresentazioni con una partecipazione di persone e mezzi ancora più ampia e furono toccate molte più città italiane. Buffalo Bill in Veneto giunse con il suo Wild West Show a Padova, Verona, Vicenza e Treviso.

Notoriamente massone, nel 1890 colse l’occasione per andare a visitare il Papa, Leone XIII che lo ricevette il 3 marzo nella Cappella Sistina, assieme ad una rappresentanza di pellerossa con i segni colorati sul volto ed armati di asce. Nell’articolo “Buffalo Bill in the Vatican” pubblicato sull’ “Herald Tribune”, il reporter descrive il ricevimento come “uno degli eventi più strani che si siano mai visti all’interno delle venerabili mura del Vaticano”. Leggete altri dettagli sull’articolo dell’Avvenire.
E chissà se questa visita abbia avuto un ruolo nella scelta, avvenuta negli ultimi anni della sua vita, di convertirsi al cattolicesimo. Il giorno prima di morire Buffalo Bill si fece battezzare nella cattedrale di Denver.

Pochi giorni dopo, l’8 marzo 1890 pare che Buffalo Bill perse una scommessa, senza pagare la somma pattuita, con il Duca Caetani.
Si sfidarono i cow boys di Buffalo Bill ed i butteri italiani guidati dal capo mandriano delle tenute dei Duchi Caetani, Augusto Imperiali per vedere chi era più bravo a domare i cavalli selvaggi.
L’esito della sfida, in realtà, non è così netto visto che ci furono testimonianze contrastanti. Buffalo Bill riuscì comunque a montare i cavalli portati per la sfida anche se Augusto Imperiali fece comunque un’ottima figura domando un mustang americano compiendo un giro di campo tenendo le redini con la mano destra e sventolando il cappello con la sinistra.

Questo e molti altri aneddoti ed immagini li potete trovare sull’articolo dedicato a Buffalo Bill in Italia pubblicato su Farwest.it, la comunità italiana di appassionati di storia del west americano.

Buffalo Bill in Italia
Buffalo Bill sfida i butteri

Buffalo Bill a Padova con il suo Wild West Show!

E finalmente arrivo a parlarvi di Buffalo Bill a Padova. La carovana del Wild West Show giunse a Padova nel 1906, nel corso della seconda tournée italiana. In questa tournée le date in programma sono state davvero molte. Lo spettacolo di Padova era in programma il 14 aprile 1906, dopo quello di Ravenna. L’arrivo di Bufalo Bill in Veneto prevedeva inizialmente le tappe di Padova e poi Verona. Successivamente lo spettacolo proseguì a Cremona, Piacenza, Pavia, Alessandria…Buffalo Bill tornò in Veneto e nel nord-est a conclusione del tour con gli spettacoli di Vicenza, Treviso, Udine e Trieste nelle prime due settimane di maggio.

Ebbene lo spettacolo di Padova si tenne in quella che venne chiamata “Piazza d’Armi”, nei pressi del scalo ferroviario di Campo Marzio. Le cronache del tempo raccontano come moltissime persone giunsero da tutto il Veneto cariche di entusiasmo, bambini in primis, ma allo stesso tempo che il Wild West Show fu in genere piuttosto snobbato in Veneto. Anche a Padova l’allestimento fu grandioso e ben organizzato giunto in città con 4 treni speciali, 500 cavalli, 850 uomini pronti ad una doppia esibizione con uno spettacolo alle 14,30 ed un altro alle ore 20. La ricostruzione della battaglia di Little Big Horn era il pezzo forte dello spettacolo ma non mancarono evoluzioni e prove di sparo di fucile al galoppo, esercizi di cattura al laccio di cavalli selvaggi ed altro ancora. A Padova si esibì anche il famoso tiratore scelto Johnny Baker soprannominato “Cowboy Kid” e considerato la controparte maschile di Annie Oakley, una delle star più acclamate del Wild West Show, anche lei una delle tiratrici scelte dello spettacolo.

All’inizio del post vi avevo preannunciato che ci sarebbero stati degli aneddoti divertenti riguardo Bufalo Bill a Padova. Nello specifico trovo divertenti o meglio molto indicativo l’atteggiamento con cui fu accolto in città questo “eroe del West”. Indicativo perché dice molto, secondo me, di una certa vena dissacrante dei padovani più ruspanti e “veraci”, che si può ritrovare ancora oggi. Il cronista del Gazzettino, infatti, all’indomani, racconta certe impietose reazioni del pubblico padovano per cui i pellirossa, con i loro segni colorati sul volto, i capelli lunghi ed unti, i copricapi di piuma, venissero additati con commenti di derisione del tipo “Varda che brute vecie”. Lo stesso reporter scrive “Certe americanate non si possono dimenticare così presto, quindicimila persone hanno assistito a una buffonata, a proposito il pubblico non lo chiama più Buffalo ma bruffolo, si sono spese 5 o 8 lire per vederlo…”. Povero William Cody!

Gli spettatori degli spettacoli di Vicenza e Treviso furono più benevoli apprezzando i costumi variopinti dei pellirossa e l’abilità a cavallo dei cow-boys.

La gita di “indiani” e cowboys a Venezia

Dopo lo spettacolo di Treviso e prima di rimettere in marcia tutta la colonna di treni speciali in direzione Friuli-Venezia Giulia, dove si sarebbe conclusa la tournée, William Cody, con l’amante, detta Missy e cinque indiani vollero fare una gita a Venezia. Noleggiarono una carrozza e si presentarono all’imbarcadero…chissà le facce che avranno fatto i veneziani dell’epoca alla vista di tale compagnia. Insomma pare che Missy fu spaventata dall’idea di salire in barca e, assieme ad un indiano a farle compagnia, rinunciò al giretto in gondola fermandosi in un’osteria.

Buffalo Bill, invece, assieme agli altri 4 indiani fu portato da un gondoliere ad ammirare dall’acqua la vista di piazza San Marco e del campanile. Curiosità nella curiosità, nell’immagine vedete un campanile di San Marco “photoscioppato”…il campanile nel 1906 non poteva apparire così, visto il crollo del 1902 e che l’inaugurazione del nuovo campanile sarebbe avvenuta solo nel 1912. Il fotografo avrà pensato di non poter consegnare alla storia una foto così “iconica” con sullo sfondo una piazza San Marco senza il suo campanile!

Dopo aver ascoltato dalla voce del cicerone veneziano che li accompagnava la storia della città e dei Dogi, paragonati da Mr. Cody ai Presidenti Usa, la combriccola fece ritorno all’osteria dove Missy e l’altro indiano stavano aspettando. Altro aneddoto che raccontano le cronache del tempo è che uno degli indiani abbracciò una donna veneziana spaventandola e che Buffalo Bill estrasse la Colt per intimare all’indiano di lasciarla andare. Questo si scusò in ginocchio e gli animi tornarono alla calma. Il gruppetto pranzò all’osteria con una frittura di pesce e poi, ripresa la carrozza ed i cavalli, fecero ritorno per raggiungere il resto della comitiva circense.

Buffalo Bill a Venezia

Alberto Botton

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