Il Castello del Catajo, la meravigliosa Reggia dei Colli Euganei

castello del catajo

Un po’ fortezza, un po’ reggia, il Castello del Catajo è oggi un luogo di storia, arte e cultura da vivere


Questo articolo è dedicato ad uno dei luoghi da non perdere sui Colli Euganei e, in assoluto, tra i posti più belli da vedere a Padova e dintorni: il castello del Catajo costruito a partire dal XVI secolo.

Cercherò di raccontarvi un po’ di storia e qualche dettaglio consapevole che le sole informazioni sbiadiranno di fronte alla bellezza a cui vi troverete di fronte una volta varcato il cancello di ingresso di tale meraviglia.

Il Castello del Catajo sorge a Battaglia Terme tra le sponde dell’omonimo canale ed i piedi del versante orientale dei Colli Euganei, proprio lungo il percorso dell’anello ciclabile dei Colli Euganei, questo per dire che è comodissimo da visitare programmando un bel giro in bicicletta. L’aspetto di questo monumentale edificio all’esterno è quello di un’imponente fortezza e lo stesso nome “castello” trae in inganno: si tratta infatti della reggia degli Obizzi, una famiglia di capitani di ventura giunti in Italia dalla Borgogna agli inizi dell’anno Mille. Fu Pio Enea I degli Obizzi a volere fortissimamente la realizzazione di un palazzo di rappresentanza che potesse esprimere il prestigio della sua famiglia e ci riuscì alla grande tra il 1570 ed il 1573, in soli 3 anni ed ampliato nei secoli successivi.

Meraviglioso è il lavoro di Giovan Battista Zelotti, uno dei primi cicli di affreschi autocelebrativi del Nord Italia, con cui ha narrato le gesta della famiglia. Altrettanto belli sono il grande parco ed i giardini!

Oggi il Castello del Catajo, proprietà privata, con le sue 350 stanze è considerata la Reggia dei Colli Euganei ed è visitabile al pubblico ed una sontuosa location per ricevimenti, matrimoni, set cinematografici e la splendida terrazza panoramica si presta per eventi all’aria aperta. Ricordo con piacere una degustazione di vini dei Colli Euganei al tramonto. Mentre il sole scendeva dietro il Monte Ceva calavano le ombre. Spettacolare!

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Storia del Castello del Catajo

Il Castello del Catajo fu realizzato a partire dalla cosiddetta Casa di Beatrice, edificata probabilmente tra fine Quattrocento ed inizio Cinquecento che divenne villeggiatura estiva ed importante salotto letterario di Beatrice Pio Da Correggio. Qui partecipò a questi incontri letterari anche l’Ariosto e Speron Speroni a cui è dedicata una bella via della vecchia Padova.

Questa località, questa casa veniva all’epoca chiamata Ca’ del Tajo (casa del taglio che segnalava probabilmente il taglio del canale Battaglia, scavato artificialmente dai Padovani tra il 1189 ed il 1201. Ed è da questo toponimo che deriva il nome Catajo…Anche se la leggenda è decisamente più affascinante. Secondo taluni, infatti, il nome deriverebbe dalla regione del Catai, il nome che Marco Polo diede alla Cina settentrionale e a cui palazzi imperiali sarebbe ispirato il castello del Catajo.

Pio Enea I degli Obizzi decise quindi di costruire il Castelvecchio, il piano nobile del Castello, ampliando così la struttura del corpo iniziale di Casa di Beatrice. E ci riuscì in 3 anni, dal 1570 al 1573 avvalendosi della competenza dell’architetto Andrea da Valle. Per le decorazioni interni decise di affidarsi a Giovanni Battista Zelotti, collaboratore di Paolo Veronese. Gli affreschi dello Zelotti fanno del Catajo e dei Colli Euganei uno dei luoghi più rappresentativi dell’arte rinascimentale in Veneto.

Nel Seicento Pio Enea II degli Obizzi volle contribuire ampliando il palazzo con il Cortile dei Giganti pensato per le rappresentazioni teatrali all’esterno ed un teatro coperto a sedici palchi, uno dei primi teatri coperti del Veneto. La sua passione per il teatro lo porterà a realizzare nel 1652 anche il primo teatro coperto di Padova, il Teatro degli Obizzi che in epoca contemporanea è noto ai padovani come Cinema Teatro Concordi, all’incrocio tra via San Martino e Solferino e via degli Obizzi, chiuso da tempo ed in attesa di una nuova destinazione d’uso.
Nel Settecento un ulteriore ampliamento da parte di Tommaso degli Obizzi fu approntata per ospitare ricche e prestigiose collezioni storiche tali da fare del Catajo, una casa museo.
Con il Marchese Tommaso, la famiglia Obizzi si estinguerà e chiuderà così la sua storia.
Il castello del Catajo fu poi trasformato in reggia ducale da parte della famiglia Asburgo-Este di Modena che lo acquisì e infine passò agli Asburgo, imperatori d’Austria, come residenza di villeggiatura imperiale.
Fu sotto Francesco IV d’Asburgo d’Este che venne realizzato il Castelnuovo, l’ala visibile più in alto, per ospitare nel 1838 gli imperatori Ferdinando I e Maria Anna di Savoia.
Per quell’occasione fu costruita anche una particolare cappella gentilizia in stile neogotico, interamente in legno con dorature e colori accesi.
Passò in seguito all’arciduca ereditario d’Austria Francesco Ferdinando che qui veniva per le battute di caccia che tanto amava. Fu lo stesso Arciduca d’Austria, il cui assassinio a Sarajevo nel 1914 accese la miccia della prima guerra mondiale.
Fu solo dopo la Prima Guerra Mondiale che il Castello del Catajo passò al governo italiano per poi essere messo in vendita. Il castello tutt’oggi e a partire dal 2016 è proprietà privata di Sergio Cervellin che fin da subito iniziò il suo restauro con l’obiettivo di riportare il palazzo al suo antico splendore e a farne la Reggia dei Colli Euganei.

Il ciclo degli affreschi dello Zelotti

Il piano nobile del Castello del Catajo è una meraviglia per via dell’eleganze delle sue sale affrescate che premiano questo palazzo come la Reggia dei Colli Euganei.

Gli affreschi della grande salone sono opera di Gian Battista Zelotti chiamato da Pio Enea I degli Obizzi nel 1571. Sul fondo della sala si nota l’albero genealogico di famiglia Obizzi, a partire dal capostipite Obicio fino a Pio Enea I stesso. Sulle parete sono illustrate alcune grandi battaglie sia terrestri sia navali e cui gli Obizzi, capitani di ventura, o mercenari, parteciparono. In particolare le Crociate!
Interessanti le raffigurazioni sul soffitto a rappresentare le principali forme di governo: la democrazia (Roma) assieme alle sue cause principali di disfatta, l’Avarizia e la Discordia, l’aristocrazia (Venezia) con le allegorie di Prudenza, Occasione, Concordia, Pace e la monarchia (la religione cattolica), con la Felicità, la Buona fortuna, la Clemenza e l’Ardire.

Allo stesso piano sono presenti altre 5 splendide sale affrescate con episodi, vicende e gesta della famiglia Obizzi con varie allegorie alle pareti.

Il Parco del Catajo ed il Giardino delle delizie

Il grande parco esterno ed i giardini impreziosiscono l’intero complesso del Castello del Catajo. Immaginate come dev’essere piacevole godersi belle giornate all’aria aperta in questi ampi spazi, a partire dall’ingresso e dal cortile dei giganti che si nota sulla sinistra appena varcato il portale.

Il consiglio è quello di non rinunciare a passeggiare nel parco e fare un giro attorno alla grande peschiera per individuare il vostro scorcio preferito per una bella foto. Tra i molti alberi spiccano diverse piante secolari di sequoia e magnolia, tra le prime importate in Europa dall’America.

Il Giardino delle delizie è davvero tale! Qui, dal 2017 è stato ripristinata la collezione di rose antiche dal XVI al XX secolo che impreziosiscono l’antico roseto.

Si aggira la dama azzurra, è Lucrezia, il fantasma del Catajo

Come ogni castello che si rispetti anche il Castello del Catajo ha il suo fantasma. La storia del fantasma del Catajo è però molto più “tangebile” rispetto a vecchie leggende del folklore che si perdono nell’alba dei tempi poiché tra queste mura si consumò uno dei fatti di cronaca nera più noti del Seicento.
Parlando di questo fatto già vi offro una chiave di lettura diversa rispetto a quella della maestosa reggia del Rinascimento in Veneto e l’atmosfera assume tinte oscure…anzi azzurre a dirla tutta.

Vi spiego. Qui nella sua camera da letto Lucrezia Dondi dell’Orologio, moglie di Pio Enea II degli Obizzi (il matrimonio si celebrò nella bellissima Chiesa di San Nicolò nel cuore di Padova) su assassinata nel 1654 con una rasoiata al collo. La donna, che spirò dissanguata su una pietra conservata e visibile all’interno del castello, fu sepolta niente meno che all’interno della Basilica di Sant’Antonio nella Cappella della Madonna Mora, praticamente ad una ventina di metri scarsi dall’arca di Sant’Antonio da Padova. Non solo. Un monumento funebre a lei dedicato è presente all’interno del Palazzo della Ragione.
Capirete che tale onori potevano essere concessi solo ad una “vip” di allora e capirete lo sconcerto e lo scandalo che provocò in città questo assassinio. L’assassino fu Attilio Pavanello, amico del marito, innamorato della donna ma respinto. Un delitto passionale, insomma. La donna poi fu vendicata da uno dei figli, Ferdinando che uccise Pavanello.

Secondo la leggenda pare che il fantasma di Lucrezia, con il suo abito azzurro, ancora si aggiri per le stanze del castello del Catajo.

Disponibile al Castello del Catajo prezzo del biglietto unico per scoprire altre meravigliose ville dei Colli Euganei

Il Castello del Catajo è visitabile tutti i weekend (sabato e domenica) dalle 10 alle 19 ed in occasione dei festivi oltre che in occasione degli eventi organizzati.

Per modalità di visita e prezzi vi suggerisco di visitare il sito web ufficiale del Castello del Catajo.

Qui ho pensato di dare risalto ad un interessante opportunità e cioè quella che è disponibile un biglietto unico che al prezzo vantaggioso di 25€ permette di visitare 3 meraviglie dei Colli Euganei, tre luoghi da non perdere come il Castello del Catajo, il giardino monumentale di Villa Barbarigo e Villa dei Vescovi!

Alberto Botton

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