“Cipolle rotte”, il primo romanzo della padovana Lia Bonfio, millenial con la valigia in mano

libro Cipolle Rotte di Lia Bonfio

Libro Cipolle Rotte di Lia Bonfio, Alise editore (2021). Brillante affresco di una generazione, quella dei millennial, in un racconto divertente ed emozionante.


Per la rubrica del blog “Padova città che legge” vi parlo del libro Cipolle rotte, primo romanzo di Lia Bonfio, padovana che da qualche anno vive e lavora a Doha capitale del Qatar, libro uscito in libreria nel giugno 2021 e pubblicato da Alise Editore.

Laureata in Comunicazione all’Università di Padova e diplomata all’Accademia Teatrale Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto, come molti giovani di quest’epoca Lia Bonfio (clicca e vai alla sua pagina facebook) ha vissuto esperienze all’estero prima di espatriare in Qatar. Non a caso il sottotitolo di questo romanzo è “Noi millennial, giovani adulti con la valigia in mano“. Passione per la scrittura, propensione al viaggio e comunicazione “digital” avevano spinto già da qualche anno Lia a creare e a curare una pagina facebook molto seguita, “The Italian Expat“.

Ma parliamo di “Cipolle rotte”, let’s talk about broken onions! Che dire? Mi è piaciuto molto! Quando ho avuto il libro fra le mani, consapevole di più di qualche impegno, pensavo “E adesso? Chissà quanto mi ci vorrà per leggerlo per poi raccontarlo sul blog” ma appena ho iniziato a leggerlo ho capito che avrei fatto davvero presto, ed infatti, impegni o meno, ci ho messo due giorni. Insomma per me tempi da record olimpionici a testimonianza che la storia è davvero scorrevole e coinvolgente. L’impatto infatti è stato davvero più che positivo, personaggi ben delineati e presentati fin dall’inizio e che personaggi…Lo zio Jerry, donnaiolo dall’aria un po’ svagata, con il suo cappello ed il suo accento italo-irlandese oltre a diventare una star televisiva e del web può diventare anche una star letteraria!

Il romanzo è il racconto della protagonista Didone Piccardi e delle peripezie che la portano a fare esperienza e a crescere, in questo possiamo parlare di romanzo di formazione, un racconto divertente, emozionante e coinvolgente. E’ una storia leggera ma che fa pensare proprio perché racconta di esperienze di vita in cui molti oggi della sua generazione, quella dei millennial, si potranno riconoscere e fare un sorriso. Didone risulta molto simpatica ed affronta le difficoltà sempre con molta ironia ed autoironia, senza piangere mai. Il motivo non è certo la sua insensibilità ma un segreto che il lettore scoprirà solo alla fine del romanzo.
Didone, quasi trentenne dal nome impegnativo, ha vissuto all’estero, lavora in uno studio televisivo ad un programma per anziani, ci tiene a condurre uno stile di vita etico ed ecologico, è molto legata alla propria famiglia e alle proprie amicizie e tra i vari personaggi ha questo zio, lo zio Jerry che ogni estate arriva in città a trovare la sorella, la mamma di Didone, è a dare brio alla loro quotidianità. La svolta nella sua vita arriva con “Cipolle rotte”, uno show su YouTube di cui, lei stessa, come qualche centinaia di migliaia di persone, è una fan.

Ah dimenticavo…la storia è ambientata a Padova così, voi, anzi noi padovani, possiamo immaginare i personaggi del romanzo come nostri amici e conoscenti muoversi tra luoghi e situazioni conosciute, tra Abano e Padova, Teatro Verdi, Piazza Capitaniato, Piazza dei Signori etc etc e Bassanello…e pure Sottomarina! E’ la stessa scrittrice a dire che questo romanzo testimonia il suo affetto per Padova, città natia lontana fisicamente ma vicina al cuore. Sulla sua stessa pagina facebook “The Italian Expat”, menzionata all’inizio di questo post, racconta con un video, lo stupore di quando ha scoperto che ad inventare il pianoforte è stato un padovano, Bartolomeo Cristofori, di cui io stesso parlo sul blog.

Insomma, tornando a noi, a leggere il libro Cipolle Rotte ci si diverte con leggerezza ma allo stesso tempo si percepisce la cura e la qualità della scrittura di Lia Bonfio. Una lettura piacevole e non banale!.

Buona lettura e buon divertimento!

Alberto Botton

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