Arquà Petrarca, cosa vedere nel borgo medievale dei Colli Euganei !

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Inserito nel dolce paesaggio collinare degli Euganei, Arquà Petrarca è un delizioso borgo medievale che prende il nome dal “sommo poeta” Francesco Petrarca che qui scelse di vivere gli ultimi anni della sua vita. Uno dei borghi più belli d’Italia


Tra i post dedicati ai luoghi da visitare a Padova e provincia non può di certo mancare il borgo di Arquà Petrarca sui Colli Euganei, inserita nel club de “I borghi più belli d’Italia” e che nel 2017 si è aggiudicato il 2° posto nella speciale concorso “Borgo dei borghi” della trasmissione  Kilimangiaro.

Lo dice il nome stesso, a questo meraviglioso borgo è associata la figura del sommo poeta Francesco Petrarca che qui ha vissuto negli ultimi anni della sua vita e che qui è morto il 19 luglio 1374. Ho visitato il borgo del poeta più volte e ricordo di averlo fatto anche da studente delle scuole elementari e medie, oltre che con i miei genitori, prima che, da adulto, decidessi di visitare Arquà Petrarca per conto mio.

Arquà Petrarca è un piccolo e delizioso borgo medievale di circa 1874 abitanti (fonte wikipedia) che sorge sulle pendici del Monte Piccolo e del Monte Ventolone nel complesso dei Colli Euganei.

Il borgo medievale di Arquà Petrarca. Cenni storici.

Arquà Petrarca è un borgo medievale le cui origini sono molto antiche. Nelle vicinanze e nel territorio del comune c’è il laghetto della Costa , uno dei siti palafitticoli del Nord Italia e dal 2011 nella lista dei luoghi patrimonio dell’umanità Unesco con un villaggio risalente all’età del bronzo. Successivamente la zona fu abitata dal popolo degli Eneti prima di essere annessa con la dominazione romana alla X Regio Venetia et Histria.

Il nome del paese deriva dal latino Arquatum o Arquata, modificata durante la dominazione veneziana in Arquada e poi Arqua ma solo con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia nel 1868 in Arquà Petrarca per omaggiare il sommo poeta che qui visse gli ultimi anni della sua vita.

Il borgo iniziò a sorgere in epoca medievale su una probabile linea difensiva anti-barbarica che lo collegava alla Rocca di Monselice, centro amministrativo longobardo e alla Valle San Giorgio, Cinto Euganeo e la pianura verso Vicenza ad ovest dei Colli.

Il villaggio originario fu fondato a partire dalla realizzazione di  un castello (castrum)  da Rodolfo Normanno come risulta da un documento del 985 D.C di cui oggi non rimangono tracce e costruito sulla parte alta dell’attuale borgo denominata Monte Castello. A partire da questa fortificazione si sviluppò l’intero borgo con gli edifici a mezza costa della collina; possiamo infatti distinguere una Arquà Petrarca bassa ed un Arquà Petrarca alta raggiungibile con una facile passeggiata per tutti lungo le caratteristiche vie del borgo.

Nel 1213 Arquà passò dal dominio degli Estensi al comune di Padova, città nel trecento dominata dalla Signoria dei Carraresi. Fu nel 1322 durante gli scontri tra padovani e scaligeri che il castello fu incendiato e distrutto.

Fu nel 1364 che Francesco Petrarca visitò per la prima volta Arquà quando era ad Abano per le cure termali prescrittogli per combattere la scabbia. Anche per un sommo poeta passano gli anni e con questi i malanni e problemi di saluti si fanno sempre più frequenti così l’amico Francesco il Vecchio da Carrara, signore di Padova, gli regala un appezzamento proprio ad Arquà dove si trasferisce nel 1370 dopo aver restaurato la casa preesistente dove visse per 4 anni.

«Vasti boschi di castagni, noci, faggi, frassini, roveri coprivano i pendii di Arquà, ma erano soprattutto la vite, l’olivo e il mandorlo che contribuivano a creare il suggestivo e tipico paesaggio arquatense» così Francesco Petrarca descriveva Arquà.

Successivamente il borgo nei secoli successivi non si ampliò di molto e l’impianto urbanistico rimase quello originale ad esclusione di alcune dimore realizzate da nobili famiglie aristocratiche padovane e veneziane (Contarini, i Pisani, i Capodivacca e gli Zabarella) affascinate da mode petrarchesche. Ancora oggi si possono vedere le loro splendide dimore gotiche.

Morto il Petrarca tra il 19 ed il 20 luglio 1374 e dopo i sontuosi funerali il delizioso borgo tra i Colli Euganei iniziò a diventare meta di un pellegrinaggio da parte di letterati da tutta Europa dando il via ad una sorta di turismo letterario ante litteram che portò a far vivere i Colli da scrittori e poeti di fama internazionale, tra cui Shelley, il Foscolo, Guinizelli, Ruzante fino a D’Annunzio, Zanzotto e molti altri.

Non a caso quindi, anche se di recente, è nato il Parco letterario dei Colli Euganei “Francesco Petrarca”. Ad Arquà Petrarca prima di giungere nel borgo alto è visibile la targa dedicata a Gabriele D’Annunzio che riporta un brano da “Il fuoco” in cui il poeta vate parla proprio di Arquà.

Cosa vedere ad Arquà Petrarca, il borgo del poeta

Parcheggiata l’auto nel parcheggio vicino al cimitero nella parte bassa del borgo saliamo a visitare il borgo.

Salendo a piedi lungo via Fontana tra antichi edifici e bei palazzi di pietra si notano i lavatoi di pietra e poi la fontana del Petrarca prima di giungere sul sagrato della chiesa parrocchiale di Santa Maria (in un atto del 1026 citata come pieve.

La Chiesa di Santa Maria è da vedere per gli affreschi di scuola veneto-bizantina e la pala di Palma il Giovane “L’ascensione” ed il Polittico del Trecento) nel quale si nota la tomba del Petrarca realizzata sei anni dopo la morte del poeta utilizzando il pregiato marmo rosso di Verona.
L’autore della romba del Petrarca fu il genero Francescuolo da Borsano su modello della tomba di Antenore a Padova. L’imponente palazzo gotico che si vede giungendo al sagrato è il quattrocentesco Palazzo Contarini, la famosa famiglia patrizia veneziana, mentre di fronte c’è la trecentesca Casa Strozzi, sede di mostre e di eventi culturali.

Da qui si inizia a salire verso la parte alta di Arquà Petrarca.  Seguendo via Jacopo da Arquà un’affresco sbiadito ci segnala l’Ospitale della Madonna, costruito nel 1320 per ospitare mendicanti e viaggiatori. Guardandoci attorno non possiamo non ammirare alcuni splendide case con i loro broli e giardini realizzate dalle famiglie nobili padovane e veneziane tra XIII e XVI secolo.

Girando per le vie del borgo di Arquà vedrete anche un paio di lavori di street art: sono le opere di Alessio-B, noto street artist padovano.

La salita che prosegue per poche decine di metri ci conduce nel nucleo di Arquà Petrarca di sopra che ci accoglie con le arcate della Loggia dei Vicari.

Dalla piazzetta di San Marco si nota il complesso architettonico formato dalla Loggia dei Vicari con l’attigua casa dei Vicari e l’Oratorio della S.S. Trinità. Restaurato recentemente con una moderna copertura che ne consente l’utilizzo durante le iniziative della comunità locale, la Loggia dei Vicari con la vicina Casa (ora adibita a bar) fu edificata nel XIII secolo e per secoli fu la sede dell’amministrazione locale fin da quando qui si riunivano i capofamiglia in assemblee presieduto dal “Vicario”, funzionario alle dipendenze dei signori di Padova.

Assieme a quella di Teolo, quella di Arquà era una delle vicarie, amministrazioni periferiche, più importanti della provincia di Padova e dei Colli Euganei. Il ruolo le fu assegnato da Ubertino da Carrara ed il vicario di Arquà controllava un territorio che comprendeva ben 15 villaggi fino a Lozzo Atestino e fino ai confini con Vicenza. Il vicario veniva nominato dalle più importanti famiglie nobili di Padova e risiedeva nel palazzo che poi divenne Oratorio di S.S. Trinità, adiacente alla loggia. Un “vicariato” quello di Arquà Petrarca decisamente importante per la Signoria dei Carraresi come risulta dagli scritti di Galeazzo De Gatari, storico ufficiale dei Carraresi, secondo i quali questa circoscrizione poteva mettere a disposizione della Signoria  un migliaio di fanti e 200 soldati a cavallo!

Proseguendo sulla stradina che lambisce la loggia dei Vicari e S. S. Trinità si sale sul piccolo promontorio del Monte Castello dove era situato il castello. Potete salire per godervi una bella vista sul borgo e sulle colline circostanti. Scendendo e prima di raggiungere di nuovo l’Oratorio vi propongo una sosta.

Sulla destra troverete l’Enoteca di Arquà dove potrete ristorarvi dal vostro giro nel borgo: con la bella stagione particolarmente piacevole è sedersi nella piccola terrazza interna. In questo locale, che fa parte della Strada del Vino dei Colli Euganei, potrete gustare salumi e formaggi di produzione locale, e degustare prodotti e vini della zona. In particolare da provare è lo spritz euganeo, versione di Arquà Petrarca dell’aperitivo veneto per eccellenza. Lo Spritz euganeo è fatto con vino dolce il Fior d’Arancio DOCG, un alcolico “segreto” all’arancia ed una giuggiola, prodotto bandiera di Arquà, infilzata su uno stesso al posto dell’oliva.

In giro per il borgo di Arquà Petrarca avrete inoltre notato i molti negozietti di artigianato e di prodotti tipici, in particolare alcuni di aziende aderenti alla Strada del vino dei Colli Euganei contrassegnati con cartelli che lo specificano. Tra questi segnalo l’azienda Scarpon presso la quale potrete acquistare prodotti tipici del territorio, in particolare il famoso liquore “Brodo di giuggiole”o altri liquori a base di erbe come il superbo Estregone.

Lasciando Arquà Petrarca sulla strada verso Battaglia Terme troverete sulla destra il laghetto della Costa, dal 2012 nella lista dei siti patrimonio dell’umanità perché sulle sue rive furono ritrovati reperti e tracce di un villaggio di palafitte di una comunità che li visse tra il 2800 ed il 1500 A.C.

Arquà Petrarca Casa del Petrarca , la casa-museo del sommo poeta

Per non allontanarmi troppo dalla mia chiesa, qui fra i colli Euganei, a non più di dieci miglia da Padova, mi sono costruito una casa piccola ma deliziosa, cinta da un oliveto e da una vigna, che danno quanto basta ad una famiglia numerosa, ma modesta. E qui, benché ammalato, vivo pienamente tranquillo, lontano da ogni confusione, ansia e preoccupazione, passando il mio tempo a leggere e a scrivere” (Francesco Petrarca )

Da non perdere ad Arquà Petrarca è ovviamente la visita alla casa del Petrarca. Dopo la morte del poeta nel 1374 la proprietà passo all’amato genero Francescuolo da Borsano o Brossano e succesivamente a varie famiglie veneziane fino a quando il Cardinale Silvestri donò la casa del Petrarca al comune di Padova nel 1875 con la clausola di non cedere a nessuno l’abitazione per abitarci.  Già a metà Cinquecento il proprietario del tempo Paolo Valdezocco apportò all’edificio importanti modifiche tra cui la loggetta e le scale esterne e la disposizione degli spazi interni per allestire una casa-museo. Gli interni furono decorati con affreschi raffiguranti la vita del Petrarca e scene ispirate ad alcune sue opere.

“Se solo potessi mostrarti il secondo Elicona che per te e per le Muse ho allestito nei Colli Euganei! Penso proprio che di lì non vorresti mai più andartene” – Francesco Petrarca

La casa del Petrarca fu meta di pellegrinaggi già nel tardo medioevo per via del diffondersi di una moda petrarchesca che contagiò letterati e poeti, una moda, il “petrarchismo” diffusa anche ad inizio Cinquecento per via dell’opera del cardinale e letterato Pietro Bembo che, nella figura del Petrarca, vedeva la perfezione della letteratura italiana per la poesia, mentre per la prosa aveva indicato il Boccaccio.

Il Museo è allestito e suddiviso in varie sezioni “La Casa di Francesco Petrarca”, “Iconografia del Petrarca e di Laura”, “Arquà e il territorio circostante”, “La tomba del Petrarca”, “Il mito della Casa: i registri dei visitatori”, “Il mito della Casa: le reliquie e le medaglie commemorative” al primo piano mentre al piano terra si può vedere un video che illustra la vita del Petrarca ad Arquà negli ultimi anni della sua vita oltre ad una mostra fotografica dedicata ai luoghi del Petrarca in Veneto. Curiosa anche la presenza della gatta imbalsamata del Petrarca, sarà veramente la gatta del poeta? Mah…

Per info sugli orari delle visite visitate la pagina sul sito di Padova Cultura: http://m.padovacultura.padovanet.it/it/musei/casa-del-petrarca

La festa delle giuggiole di Arquà Petrarca e le altre feste del gusto

All’interno del blog ho inserito la categoria dedicata a “sagre, fiere e feste del gusto” per parlare di quelle manifestazioni popolari in cui i prodotti tipici sono festeggiati con l’obiettivo di valorizzare come espressione dell’economia locale ma anche come elemento identitario. Il prodotto tipico ed in cui si riconosce il borgo di Arquà Petrarca è indubbiamente la giuggiola, frutto  originario della Siria ed importato in Italia dagli antichi romani. Piuttosto raro in altre zone d’Italia la pianta del giuggiolo ha trovato proprio in quest’area dei Colli Euganei, sui declivi delle colline di Arquà Petrarca l’ambiente perfetto per la sua crescita e questo grazie al terreno calcareo e al microclima dei Colli Euganei.
Le giuggiole dei Colli Euganei anzi la giuggiola di Arquà Petrarca rientra nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Si tratta di un frutto dolciastro che si può sgranocchiare da solo o utilizzare per confetture, marmellate, decotti e per distillati tra cui il famoso “brodo di giuggiole” ispirato al detto “andare in brodo di giuggiole” in riferimento ad uno stato di estasi.
E’ online sul blog un post dedicato alle giuggiole dei Colli Euganei, inserito nella categoria relativa ai “prodotti tipici” di Padova e provincia. Ogni anno nella prima e seconda domenica del mese di ottobre si svolge la festa delle giuggiole, frequentata ogni anno da migliaia di persone che invadono pacificamente Arquà Petrarca per vivere la sua atmosfere medievale ed assaggiare tutti i prodotti a base di giuggiola.

Rimanendo in ambito di feste del gusto della provincia di Padova, ad Arquà è in programma anche un’altra manifestazione importante per il territorio dei Colli Euganei e rappresentativo dello stesso vale a dire la festa dell’olio novello di Arquà Petrarca: leggi il post su questa festa: https://www.blogdipadova.it/festa-dellolio-novello-arqua-petrarca-colli-euganei/

Nel corso dell’anno non mancano inoltre iniziative dedicate anche al mondo del vino, il vino dei Colli Euganei ovviamente.

Spero questo post possa essere utile per prendere nota cosa vedere ad Arquà Petrarca in occasione di una prossima visita. E voi ci siete stati ad Arquà? Inutile dire che considero la visita ad Arquà Petrarca un must per chi da turista viene a visitare il nostro territorio le varie feste del gusto un’ottima opportunità per visitarla in un contesto di maggiore animazione nei vari periodi dell’anno!

Alberto Botton

2 commenti

  1. Peccato per i locali chiusi. Probabilmente, passato il ponte del 25 aprile la maggioranza avrà pensato di riaprire per il weekend.
    Mi fa piacere le sia piaciuto il borgo.
    Cordiali saluti

  2. Un borgo meraviglioso. Suggestivo. Peccato che i locali erano tutti chiusi. Ieri.

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