Spritz: Padova capitale dell’aperitivo veneto divenuto cocktail internazionale

spritz Padova aperitivo veneto

Lo spritz a Padova è ormai diventato un’icona protagonista soprattutto degli aperitivi tra giovani e giovanissimi.


Con questo titolo magari attirerò un po’ di risentimento dalla gente veneta di altre città e paesi ma è innegabile che, per storia e diritto acquisito, la nostra città possa esse considerata la capitale dello spritz, l’aperitivo veneto ormai noto in tutto il mondo, o quasi e che quindi lo spritz a Padova abbia un posto significativo nella sua storia.

E’ indubbiamente la bevanda ufficiale degli studenti dell’Università, e non solo, anche se va detto che le possibilità di fare aperitivo a Padova non si esauriscono con lo spritz…ovviamente.
Inserisco però questo post sullo spritz nella sezione del blog “Mangiare a Padova” che vuol essere un po’ il mio piccolo food blog patavino e nella categoria dedicata al cosa mangiare e bere a Padova.

Cenni storici sullo spritz in Veneto

Oggi, pensando allo spritz viene in mente quello color arancione o rosso, a seconda dell’uso dell’Aperol o del Campari ma in origine lo spritz era rigorosamente bianco. Quali sono dunque le origini dello spritz, come nacque questo aperitivo? Le cose andarano più o meno nel seguente modo. Pare che i soldati dell’Impero Austriaco che nell’Ottocento dominava sul Lombardo-Veneto, abituati a consumare in grande quantità birra dalla bassa gradazione alcolica mal sopportassero i vini veneti, belli carichi e dalla gradazione alcolica piuttosto elevata, e così si diffuse l’abitudine di spruzzare (in tedesco-austriaco “spritzen”) nel bicchiere un po’ di acqua frizzante o di seltz, chissà, magari cercavano di avvicinare il gusto di questo vino a quello della loro birra.

Questa usanza austriaca di aggiungere semplicemente acqua al vino continua ad essere diffusa ancora specie in Trentino e nei piccoli minori del Veneto fino a Trieste e persino a Milano si ricorda l’uso del termine vin sprizato. Se volete assaggiare questo spritz a Padova, lo spritz delle origini, ordinate uno “spritz bianco”.

Secondo alcune fonti (wikipedia) lo spritz iniziò a prendere colore e a diffondersi come cocktail tra gli anni venti e trenta del Novecento quando al vino “spruzzato” con acqua frizzante e/o seltz si pensò di aggiungere l’Aperol della ditta padovana dei Fratelli Barbieri, presentato nel 1919 alla prima fiera campionaria d’Italia, quella di Padova, o il Select prodotto dai fratelli veneziani “Fratelli Pilla & co”. Secondo altre, pare che i veneti avessero iniziato a colorare di rosso lo spritz come segno di avversione nei confronti dei soldati austriaci già all’epoca dei moti del 1848. Dell’8 febbraio 1848 di Padova e di quanto successe quel giorno ho già scritto un post.

Fin da subito lo spritz divenne popolare a Padova e a Venezia, così come in altre zone del Veneto. Fu con la diffusione della pubblicità a partire dagli anni Cinquanta prima e nei decenni successivi che l’Aperol, riuscì a diffondere lo spritz in tutta Italia settentrionale facendolo diventare l’aperitivo veneto di riferimento. Basta vedere alcune foto, ormai storiche, della Padova degli anni Cinquanta e si notano come fossero moltissimi i cartelloni pubblicitari di liquore e di bevande alcoliche in genere, per le vie della città e anche allo stadio di calcio Appiani.
E fu la pubblicità a fare dell’Aperol, con la sua riconoscibile bottiglia in stile Art Nuveau, una delle icone dell’Italia del boom economico e la frase pronunciata da uno “smemoratissimo” Tino Buazzelli “Ah Aperol” pronunciata in televisione negli anni Sessanta al “Carosello” venne per anni adottata dagli italiani al bar. Tuttavia l’ascesa dello spritz doveva ancora compiersi del tutto.

L’Aperol e lo spritz. Da Padova alla conquista del mondo

Come detto sopra l’Aperol fu presentato nel 1919 in occasione della Fiera Campionaria di Padova, la prima in Italia. Tuttavia ci volle qualche anno prima che si concretizzasse quella sorta di identificazione dell’Aperol con lo spritz in tutto il nord italia ed oltre. Decisiva in questo senso fu la campagna pubblicitaria lanciata a partire dagli anni Cinquanta.

A Padova non c’era bisogna di molta pubblicità visto il successo immediato, anche se nella nostra città come nel resto del Veneto non sono mai mancate le alternative all’Aperol come ingrediente da spritz come lo spritz al Campari, al Select ma anche con il Cynar, la China Martini e negli ultimi anni a Padova anche con il bitter della Luxardo.

Piacevolissima novità degli ultimi anni è invece lo spritz euganeo ideato e brevettato da Pino Cesarotto dell’Enoteca di Arquà. Buono, leggero lo spritz euganeo è uno spritz bianco preparato utilizzando il moscato fior d’arancio, un aperitivo segreta in grado di smorzare il sapore dolce del fior d’arancio ed una giuggiola al posto della classica oliva, altro prodotto tipico del territorio di Arquà Petrarca.

La ditta Fratelli Barbieri passò nel 1991 alla Barbaro 1891 ma ha iniziato a proporsi come una star mondiale dopo il passaggio al Gruppo Campari nel dicembre 2003.  Potrebbe bastare la storia dell’Aperol ad assegnare a Padova lo scettro di capitale dello spritz ma ritengo non basti.

Cosa successe nei primi anni 2000 a Padova che spinse la Campari ad acquisire la Fratelli Barbieri e l’Aperol e soprattutto a puntare così forte con campagne pubblicitarie su scala nazionale ed internazionale per valorizzare ulteriormente l’Aperol Spritz?
Siamo nel campo delle ipotesi o delle sensazioni: così come Dylan Dog avvertirebbe qualche fenomeno paranormale tramite il suo “quinto senso e mezzo”, io ho la sensazione che ho un po’ di merito lo abbiamo avuto anche noi, giovani universitari e non dei primi anni 2000, oggi più oltre ai quaranta che ancora nelle decadi degli “enta”, che popolavamo tutte le sere o quasi Piazza delle Erbe con i nostri bicchieri di carta del “bar degli spritz” o del Bar Nazionale.
Era bellissimo incontrarsi, dopo una giornata di studio e/o di lavoro, in una piazza gremita che avrebbe dato fastidio a molti, come testimoniato dai titoli dei giornali di quell’epoca, che parlavano di “Popolo dello spritz” di guerra dello spritz tra universitari e residenti che diede iniziò ad una sorta di repressione all’insegna del “decoro urbano”. Per noi era semplicemente una gioia per il cuore e per gli occhi quella piazza sempre piena! Ricordo anche una famiglia di turisti australiani estasiati che una volta mi chiesero informazioni su quella piazza, su quella piazza che fisicamente era Padova ma che in realtà accoglieva centinaia di studenti fuorisede da tutta Italia e studenti Erasmus dall’estero. Piazza delle Erbe stava all’Italia come il fenomeno del “botellon” stava alla Spagna: così bello e divertente per chi lo viveva così scomodo e fastidioso per residenti che preferiscono una maggiore quiete e pulizia delle strade. “Spritz.it” era anche il social network padovano prima di facebook: una community online di persone che si trovava in piazza. Un amico mio ha trovato moglie su questo sito! 🙂
E ho la sensazione che il “popolo dello spritz” di Padova e che quella che i giornalisti chiamavano “guerra degli spritz” servì per anni ad attirare giovani da tutta la provincia se non da altre province del Veneto ed oltre. Per lo spritz una bella operazione di marketing gratuita! Padova è la capitale dello spritz anche per questo!

Dal 2011 lo spritz è cocktail ufficiale dell’ Iba (International Bartenders Association) con il nome di “spritz veneziano”….eh Venezia è di per sé un marchio globale, c’è poco da fare, forse un giorno dovremmo parlare di Venezia ®.

Dove bere uno spritz a Padova

Oggi non è in corso più alcuna “guerra”, lo spritz è diventato un cocktail nazionale, e i giovani all’ora dell’aperitivo bevono anche altro ma lo spritz a Padova rimane un “must”, un’aperitivo che rimane indissolubilmente legato alla città. Sarà che da noi lo chiamiamo ancora aperitivo che il prezzo è ancora contenuto, dai 3€ ai 3.50€, a volte 4€ per i locali più “chic” ma mai come in altre città d’Italia che lo considerano un cocktail a tutti gli effetti e lo vendono anche a 7-8€ e forse più…accetto testimonianze da chi legge da fuori del Veneto!

Personalmente, rispetto a qualche anno fa, sono un po’ uscito dal giro di amicizie che portavano ad uscire e a fare aperitivi, aperitivi “lunghi” che diventavano cene o le assorbivano, 4/5 giorni la settimana e questo, oltre ad essere un toccasana per la salute lo è anche per il portafoglio.

Questo per dire che, forse, non sono la persona più indicata per segnalarvi le ultime novità, le tendenze, i locali più cool dove trovare lo spritz migliore di Padova. Magari aggiornerò il post prossimamente, farò una lista come per le migliori gelaterie di Padova (secondo me!) o per il post su dove bere birra artigianale a Padova.
Nel frattempo me la cavo dicendo che, in linea di massima, tranne le enoteche più “dure e pure”, lo spritz lo trovate in tutti i bar di Padova. Personalmente però ritengo che la differenza la faccia la compagnia  e la location: uno spritz seduto ai tavolini di uno dei bar di Piazza delle Erbe o Piazza della Frutta penso sia un’esperienza da fare a Padova.

Come preparare uno spritz

Volete prepararvi uno spritz per accogliere degli amici? Volete semplicemente sapere come fare uno spritz per bervelo da soli? La procedura è la stessa.
Per fare uno spritz tradizionale e quindi un’aperitivo come lo intendiamo in Veneto la ricetta è semplice:

  • 1/3 di vino bianco;
  • 1/3 di acqua frizzante;
  • 1/3 di bitter (Aperol, Campari, Cynar, Luxardo, Select, etc etc)
  • stuzzicadente con oliva

Ultimamente si è però diffusa in Italia e, nel mondo l’idea dello spritz come cocktail tanto è vero che fuori dal Veneto i barman lo fanno pagare come un cocktail. Del resto, lo spritz è appunto inserito nella lista dell’ Iba (International Bartenders Association) come già detto sopra.

La ricetta del cocktail Spritz è invece la seguente:

  • 3 parti di prosecco;
  • 2 parti di Aperol;
  • uno spruzzo di seltz/soda
  • ghiaccio, fettina di arancia, oliva

Procedimento:

Versare prima di tutto il ghiaccio in un calice grande da vino o in un bicchiere rock, poi il prosecco, spruzzare seltz o soda e poi l’Aperol, avendo l’accortezza di versarlo facendo fare alla bottiglia un movimento circolare. Utilizzare un cucchiaio di tipo bar spoon per mescolare il tutto e decorare con mezza fetta di arancia e/o un oliva.

Alberto Botton

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.