Borgo Altinate. Nel centro storico di Padova cultura e vitalità si distinguono

Borgo Altinate Padova

Nel Medioevo la toponomastica delle città era decisamente più colorita e variegata ed anche a Padova era comune la suddivisione in “borghi”, usanza che si è un po’ persa ma che sarebbe comodo ripristinare, per poter raccontare meglio le varie zone del centro storico e, se non altro, in ottica di promozione e marketing.
Qui vi parlo di Borgo Altinate


Questo post nasce dall’idea di esplorare in modo un po’ più approfondito il centro storico, zona per zona: qui vi parlerò di Borgo Altinate a Padova, una zona centralissima, appena fuori le mura comunali o duecentesche ma all’interno delle mura rinascimentali (cinquecentesche). Le varie zone della città infatti, almeno alcune, hanno un’identità forte e si distinguono tra loro oltre che per la loro attrattiva.
La zona è interessante anche per chi desidera fare shopping a Padova: non mancano negozi e botteghe per le più varie esigenze, botteghe storiche, gallerie d’arte e librerie, caffetterie e ristorazione.

Passeggiando per le sue vie vi imbatterete in cartelli di benvenuto : furono posizionati dall’associazione dei commercianti di Borgo Altinate, qualche anno fa. Sui “social network” l’attività dei commercianti è ferma al 2015 e così, nel mio piccolo, ho pensato con questo articolo di dare spazio e visibilità alla zona.

L’area di Borgo Altinate, ed inserisco il post nella categoria “cosa vedere a Padova” e in “Strade di Padova“, nel medioevo ed epoche seguenti era chiamata anche “Contrà” o Contrada Altinate, è compresa tra Porta Altinate ad ovest, la Chiesa di Santa Sofia ad est, la Chiesa degli Eremitani a Nord e via Cesare Battisti a sud. Si tratta di un’area piuttosto ampia del centro storico un tempo compresa tra due canali, il Naviglio Interno che cingeva le mura comunali ed il Canale di Santa Sofia che scorreva lungo l’attuale via Morgagni, alle spalle dell’omonima chiesa.

La via principale è via Altinate che prende il nome dalla città romana di Altinum: lungo l’attuale via Altinate passava infatti l’antica via Annia che da Adria giungeva all’antica Patavium romana per poi dirigersi verso Altino, ai margini della laguna veneta, e poi proseguiva verso Aquileia. Camminando lungo via Altinate, così come poi proseguendo lungo via Belzoni in Borgo Portello, si possono apprezzare diversi eleganti palazzi in stile veneziano che ricordano la dominazione della Serenissima a Padova. I nobili veneziani che avevano attività ed interessi in città sceglievano infatti in primis queste strade perché si trovavano lungo il percorso che collega il centro di Padova al Portello, il piccolo “porto” da cui partivano le loro imbarcazioni, tra cui il prestigioso burchiello, dirette, lungo il canale Piovego, prima, ed il Naviglio del Brenta, poi, verso la laguna e la città di Venezia.

Tutt’oggi via Altinate è una via di attraversamento, per lo più pedonale e ciclabile, molto usata dagli studenti diretti o provenienti dal Portello, considerato il quartiere universitario per eccellenza di Padova. Non solo comunque. Borgo Altinate si sviluppa anche a nord di via Altinate e a sud ed in quest’area si trovano diversi luoghi di interesse e punti di riferimento culturale, su tutti il Centro Culturale Altinate San Gaetano, i Musei Civici agli Eremitani ma molto altro ancora. Il centro culturale sorge da un magnifico restauro dell’ex tribunale, dismesso “solo” negli anni Novanta, ecco perché nel corso degli anni, nella zona, sono proliferati gli studi di avvocati e notai. Oggi la zona è frequentata un po’ da tutti, dagli studenti che utilizzano le aule studio in zona, si rilassano nei bar e caffè, da turisti e/o frequentatori degli spazi culturali e per lo shopping a Padova. Chi ha la necessità di fare acquisti può trovare in Borgo Altinate una notevole varietà di negozi ed attività.

Borgo Altinate: cosa vedere in questa zona del centro storico?

Suddividere il centro storico di Padova in zone che abbiano una propria identità può essere un modo per concentrare l’attenzione sulle attrattive di queste, dal punto di vista culturale, commerciale e sociale. Concentriamoci dunque su Borgo Altinate:
cosa vedere in Borgo Altinate a Padova centro?

  • Porta Altinate. Si tratta di uno degli accessi principali alla Padova dell’epoca dei Comuni, una delle quattro porte dette “regales” lungo la più antica cerchia muraria della città, eretta tra il 1195 e 1210, il primo anello di mura medievali di Padova. In precedenza le difese e fortificazioni erano fatti di terrapieni e palizzate, a difesa del nucleo urbano centrale. Le mura e la porta erano lambite dal Naviglio Interno, interrato nei primi anni Sessanta, e si accedeva la porta attraverso l’antico ponte romano, ponte Altinate, oggi non visibile e sotto il livello stradale.
  • ex cinema Altino (via Altinate) . Come moltissimi cinema, piccoli e grandi, del centro storico anche il Cinema Altino, con la sua appendice il Cinema Mignon, in via Altinate, all’angolo con via Cassan, chiuse ormai diversi anni fa, soffrendo il successo dei Multisala dei quartieri e delle zone più facilmente raggiungibili in automobile. Nella fattispecie però il Cinema Altino rappresenta una vera e propria ferita aperta perché parliamo di un’architettura di pregio, progettata da Quirino De Giorgio, architetto futurista e contiene interventi di altri artisti del Novecento come il ceramista Paolo de Poli e Amleto Sartori, autore di un graffito decorativo.
    L’Altino, edificio comunque privato, è stato oggetto di varie mobilitazioni a testimonianza di come sia diffusa tra i cittadini la percezione di uno spazio prezioso che la città non può perdere, come già fatto in passato in altre situazioni (leggi il post sulla Padova Sparita).
  • Dove c’è Coin c’era l’Osteria “All’Aquila Nera” il cui nome richiama l’effige dell’Austria-Ungheria che nell’Ottocento dominava dalle nostre parti, un’osteria popolare com’erano popolari le osterie, per definizione. Tra gli avventori più illustri ci fu Ernest Hemingway che pare amasse andar per osterie quando nella primavera del 1949, mentre viveva a Venezia e frequentava spesso Cortina, venne a Padova per curare un’infezione. Delle sue serate di osteria in osteria ci racconta Silvia Gorgi, giornalista e scrittrice, in uno dei suoi vari saggi su Padova pubblicati da Newton ComptonI luoghi e i racconti più strani di Padova. Alla scoperta della città attraverso i suoi luoghi ed aneddoti più stravaganti
  • Museo della Terza Armata (Palazzo Camerini). Museo storico militare fondato nel 1956 relativo alla I guerra mondiale, in particolare dedicato alla Terza Armata impegnata sul fronte del Carso e del basso Piave.
    Il museo è allestito all’interno di Palazzo Camerini Bembo. Qui infatti visse il cardinale Pietro Bembo, il famoso umanista, scrittore e grammatico, che acquistò all’asta questo palazzo il 2 settembre 1527 per 1460 fiorini. L’edificio, costruito nel 1400, apparteneva alla famiglia Borromeo. Nel 1500 Borgo Altinate era esterno rispetto al centro città ed il verde che circondava questa palazzo lambiva le acque del canale interno. Il Bembo, restaurò il Palazzo, realizzò una grandissima biblioteca, un orto botanico e si contornò di opere d’arte, facendo di questa sua dimora, un centro di cultura, un vero e proprio museo ante-litteram. Ospitò letterati ed artisti del tempo tra cui, nel 1537, Benvenuto Cellini.
  • Centro Culturale Altinate San Gaetano (via Altinate). E’ il centro culturale principale di Padova, un moderno e bellissimo spazio inaugurato nel 2008 che vive tutti i giorni grazie alla Biblioteca civica con aula studio annessa, gli uffici dell’Informagiovani ed ancora l’agorà e l’Auditorium per gli eventi e le sale che ospitano alcune delle principali mostre temporanee organizzate in città.
    E’ stato realizzato dopo un pregevole restauro e cambio d’uso di quel che è stato il Tribunale di Padova e, in tempi più antichi il convento dei Teatini in epoca rinascimentale e degli Umiliati in epoca medievale. Ci troviamo in via Altinate, lungo quella che in epoca romana era un’importante strada che univa Adria ad Aquileia, la via Annia. Nel corso dei secoli, sono stati trovati diversi reperti di epoca romana. Nel piano interrato del centro culturale, nel mezzo del corridoio di accesso all’Auditorium si trovano dei pannelli informativi relativi ai ritrovamenti archeologici. Informazioni storiche ci sono anche nella pagina del sito web ufficiale dedicata al restauro.
  • Chiesa di San Gaetano (via Altinate). Tra gli edifici di culto della città, includendo anche quelli minori, la Chiesa di San Gaetano non è decisamente tra le più popolari. Ed è una cosa singolare poiché questa chiesa di origine medievale (l’aspetto attuale è cinquecentesco risultato del progetto di Vincenzo Scamozzi, il grande architetto considerato erede di Palladio) il cui vero nome è Chiesa dei Santi Simone e Giuda è davvero molto singolare sia per l’aspetto architettonico esterno, che ricorda gli archi di trionfo romani, sia soprattutto per l’interno a pianta ottagonale e suggestivo per la raffinatezza degli arredi, degli affreschi e delle opere di arte sacra che contiene in stile manierista e barocco.
  • Piazzetta Colonna (via Altinate). Camminando lungo via Altinate verso est vi imbatterete in una sorta di “vuoto” nella sequenza ininterrotta di edifici, piazzetta Colonna. Qui in precedenza c’era un palazzo che fu abbattuto e distrutto, formando appunto questa piazzetta. E qui viene la storia interessante, la curiosità. Qui c’era la casa di tale Francesco Santuliana abbattuta il 22 marzo 1666. La causa? Tale Santuliana era un brigante e dopo averlo cacciato dalla città in una forma di esilio permanente gli fu distrutta la casa ed eretta una colonna a perenne memoria dei suoi crimini: una colonna infame, come quella di cui parla anche il Manzoni, eretta per motivi diversi, ma sempre infame era. Negli anni la colonna scomparve, fu posizionata una stele nel 1961 per ricordare Ippolito Nievo ma poi fu trasferita in via Sant’Eufemia, poco lontana da qui, dov’era la sua casa, anche per timore che le auto, parcheggiando, potessero abbatterla. Oggi c’è una scultura contemporanea, una colonna rossa in acciaio, un’opera dell’artista Gianfranco Coccia.
    Tuttavia, nella toponomastica e nella memoria cittadina, il ricordo della colonna non scomparve mai. Per anni a pochi metri da qui, sotto ai portici, in via Altinate, ci fu una storica osteria aperta negli anni Settanta da Gino Gasparini di cui oggi rimane la bella insegna, l’Osteria “L’antica Colonna”, ritrovo di studenti, artisti e di appassionati di rugby, gioco molto popolare in città per via del Petrarca. Qui il Petrarca festeggiava i propri scudetti, qui si trovavano giocatori e tifosi. La XV della Colonna fu il nome dato ad una squadra di rugby, una selezione di giocatori veneti e qualche invitato dall’estero, fondata proprio in questa osteria, che organizzarono e giocarono per beneficienza una partita contro gli All Blacks. E Gino era per tutti Gino Della Colonna! Purtroppo l’Osteria non c’è più, c’è la bellissima insegna che spero non verrà mai tolta perché sarebbe come strappare un po’ di storia popolare della città, strappata già troppo in abbondanza da gente insipiente e che, evidentemente, non ama a sufficienza Padova.
  • Chiesa di Santa Sofia (via Altinate, angolo via Santa Sofia). Indubbiamente una delle chiese più antiche e più belle di Padova.
  • Musei Civici “Agli Eremitani” (piazza Eremitani). All’interno di quello che fu il Convento dei frati Eremitani trova spazio il corpo centrali dei Musei Civici di Padova e l’esposizione di molto del patrimonio culturale della città. Il Museo archeologico con i reperti relativi alla civiltà paleoveneta e romana, le salette Egizie, con i reperti regalati dall’esploratore padovano Giovanni Belzoni, il vero Indiana Jones della storia e la Pinacoteca con le opere d’arte e gli affreschi dal Trecento al Settecento.
  • la Chiesa degli Eremitani (piazza Eremitani). Una delle chiese più importanti della città. Conserva al suo interno le tombe di due importanti principi della Signoria dei Carraresi, come Jacopo II Da Carrara, amico fraterno del Petrarca e Ubertino, affreschi trecenteschi, parte del ciclo di affreschi riconosciuti patrimonio mondiale dall’Unesco, di Guariento e Giusto de Menabuoi. Non solo. E’ possibile ammirare una delle opere giovanili del maestro del Rinascimento, il padovano, di provincia, Andrea Mantegna…o meglio, quel che ne rimane. La Cappella che ospita infatti le sue opere fu distrutta da un pesante bombardamento nel corso della seconda guerra mondiale, gli affreschi andarono letteralmente in frantumi, ed il parziale straordinario restauro merita una menzione a sé, un altro riconoscimento Unesco.
  • Conservatorio Cesare Pollini (via Conservatorio). Fondato nel 1878 come Scuola di Musica, il Conservatorio Cesare Pollini è una delle più importanti istituzioni culturali di Padova.
  • Chiesa di Santa Caterina (via Cesare Battisti). Edificio religioso di origine medievale. Qui vi furono battezzati i figli di Galileo Galilei e qui riposa il celebre violinista Giuseppe Tartini, noto per il suo “Trillo del diavolo”, padovano (illustre) d’adozione. Quello che era il monastero (conserva i due chiostri originari) è oggi una sede universitaria del dipartimento di Statistica. Santa Caterina, patrona dei giuristi fin dal medioevo, compare nel sigillo novecentesco dell’Università degli Studi di Padova, assieme al Cristo Risorto, “Redentore”, patrono degli studi “delle arti” quali Filosofia e Medicina. Secondo uno Statuto del 1377 ed una tradizione che andò avanti secoli, giuristi e studenti di diritto erano obbligati a partecipare alla processione che da questa chiesa partiva in occasione della festa di Santa Caterina, il 25 novembre.
  • l’antica biblioteca universitaria di Padova (Via San Biagio). Istituita nel 1629 dalla Repubblica veneta a «commodo» e «decoro» e «ornamento maggiore» dello Studio patavino, l’antica Università degli Studi di Padova, è la biblioteca universitaria più antica d’Italia. La biblioteca possied  oltre 700.000 libri, questi ci sono oltre 2.700 manoscritti e 1.500 incunaboli, circa 10.000 cinquecentine e una ricca collezione di periodici dell’Ancien régime ed atti accademici. Oggi rientra, come organo periferico, nel Ministero della Cultura.
  • eleganti palazzi e targhe che ricordano personaggi illustri ed avvenimenti (Borgo Altinate). Passeggiando per le vie di Borgo Altinate, in particolare per via Altinate si possono apprezzare eleganti palazzi di varie epoche, in particolare rinascimentali. Alcuni di questi sono in evidente stile veneziano, realizzati dai patrizi veneziani durante i secoli di dominazione della Serenissima. I più attenti, coloro i quali sono abituati a guardare anche in alto con maggiore attenzione, noteranno anche qualche targa, a ricordo di fatti storici rilevanti e/o a ricordare il soggiorno, in quel palazzo, di un personaggio illustre. Troverete ad esempio in via Santa Sofia, sulla parete di Palazzo Polcastro, la targa che ricorda il soggiorno di Napoleone il 2 maggio 1797.

Negozi, locali ed attività di ogni genere

Borgo Altinate è una zona vivace ed animata anche grazie all’attività di negozi, botteghe, caffè e locali che attirano una tipologia di persone molto differente.

Coin è il celebre e ormai storico grande magazzino del centro storico di Padova e merita di essere visitato. In Borgo Altinate esistono comunque molte attività dimensionalmente più piccole ma di qualità.

Se parliamo di libri in via Altinate sorge la libreria Ibs, ma in zona sorgono librerie indipendenti che meritano una menzione speciale. Mi riferisco alla Libreria Zabarella, in via Zabarella, così come la libreria Altrevoci, in via Conservatorio, probabilmente una delle più belle vetrine della città, amabilmente allestita con libri d’arte, libri illustrati, di giardinaggio, edizioni di pregio della letteratura per ragazzi e non solo. Sempre in via Altinate, punto di riferimento per gli appassionati di fumetti e Manga è la fumetteria Banzai.

Di recente ho scoperto una deliziosa nuova bottega, Agil Nuts, via Altinate, 21, di fronte a Coin, specializzata nella vendita, sul posto ma anche online, di frutta secca da tutto il mondo, frutta disidratata, semi per muesli, creme e burri di vari gusti. Parliamo di un’ampia scelto di un alimento di qualità le cui proprietà benefiche sono sempre più note. E’ gestito da due giovani donne persiane che ho avuto il piacere di incontrare, così come di provare i loro prodotti (guardate le mie stories su Instragram).

Molto frequentato dagli studenti è il Coffee Box, bar in stile americano dove trovare eccezionali prodotti per la colazione ma anche per uno spuntino ed una pausa pranzo. La sala al piano superiore è adibita ad aula studio sicché molti studenti si fermano qui ore per studiare in vista della loro sessione di esami.

Alberto Botton

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