“Il ponte della morte” di Padova, un luogo sospeso nel mistero !

Un post da “Halloween” ma una curiosità patavina da raccontare tutto l’anno: vi parlo del ponte della morte di Padova!


Ciao a tutti, quest’oggi torno a parlarvi di cultura popolare (vai alla rubrica) o meglio di un luogo della città che non molti padovani conoscono con il suo vero nome, un toponimo a dir poco inquietante e che richiama vicende funeste, il “ponte della morte”.

Si tratta di un post che pubblico e condivido specialmente in quel periodo dell’anno, tra autunno ed inverno, che fin dall’antichità nella civiltà contadina pre-cristiana veniva associato al culto dei morti e al periodo in cui, dopo aver dato i suoi frutti, la terra si prendeva la sua pausa invernale. E’ un periodo dell’anno che ben si presta quindi a parlare di misteri, miti e leggende antiche ed in cui è in programma “Veneto, spettacoli di mistero”, l’iniziativa dell’ Unpli Veneto, l’unione delle pro loco del Veneto, per recuperare e valorizzare tutto quel patrimonio culturale del folklore e delle tradizioni che altrimenti andrebbe perduto. Non solo. Io stesso sono tra i promotori dei tour di Padova Gotica, itinerari storico-letterari nella Padova dell’Ottocento, ispirati dal romanzo gotico-thriller “La Giostra dei fiori spezzati” di Matteo Strukul. Anzi, con una punta di orgoglio posso dire di esserne stato l’ideatore.

Dove si trova il ponte della morte di Padova?

Siamo tra Riviera Ruzzante e Riviera del Businello lungo il canale Santa Chiara sul cui letto in antichità correva il fiume Medoacus, l’antico Brenta, sulla cui ansa sorsero i primi nuclei abitativi in età paleoveneta. Il ponte detto “della morte” è un ponte ad un’arcata costruito per la prima volta nel 1246 in legno e che nel corso dei secoli ha subito diverse variazioni e restauri e permette di attraversare il canale da via Rudena fino al retro della Chiesa di San Daniele per poi giungere a via Umberto I.

Tra storia e leggenda. Quali sono le origini di un nome così funereo?

Il ponte della morte a Padova

L’origine del nome del “ponte della morte” di Padova è piuttosto incerta e sono tre le ipotesi che si sono tramandate nel corso degli anni e dei secoli.

La prima ipotesi deriva da una leggenda secondo la quale nei pressi di questo ponte vi era una casa fortificata abitata da ladri e loschi figuri che con il calare delle tenebre uscivano di casa per aggredire i passanti e derubarli fintanto che il Consiglio cittadino decise di muovere loro battaglia riuscendo ad arrestare 3 assassini dopo l’intervento delle truppe regolari per poi impiccarli subito dopo sul ponte che acquisì quindi questo funereo nome.

Un’altra ipotesi collega l’attribuzione del nome “ponte della morte” ad un tragico fatto di cronaca risalente al 1422 quando sotto il peso della folla assiepata, pare, per una processione, il ponte crollò e diverse persone morirono annegate.

Terza e ultima ipotesi, meno suggestiva delle altre, è che il “ponte della morte” si chiamasse così semplicemente perché a ridosso dell’antico cimitero di San Daniele, sul retro dell’omonima chiesa, oggi non più esistente.

Riviera Ruzzante Padova
Il Canale Santa Chiara visto dal Ponte della Morte

Se queste ipotesi erano di mia conoscenza, grazie al blog “Pensiero spensierato. Il mondo dei fantasmi di Lady Ghost” sono venuto a conoscenza di altre leggende legate al ponte della morte secondo cui in certe notti sotto al ponte pare si vedano tre sagome scure a ricordare la presenza degli spiriti dei tre assassini impiccati, c’è chi sente abbaiare furiosamente un cane, chi sente le campane della Chiesa di San Daniele suonare “a morto” con un lungo ritocco, dai toni bassi e lugubri….solo che non pare verosimile poichè le 5 campane della Chiesa di San Daniele non hanno questo suono.

Quale sia la storia e quale la leggenda non lo sapremo probabilmente mai ma il consiglio è comunque quello di fare una passeggiata di sera, magari in autunno, con un po’ di foschia a velare la visuale e senz’altro il luogo e l’atmosfera , ora che conoscete il “ponte della morte” si arricchirà di nuove suggestioni!

Alberto Botton

2 commenti

  1. Grazie che bello immergersi in queste antiche storie della nostra amata città grazie

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