“Tracciati”, online la prima stagione del podcast sul paesaggio degli studenti dell’Università di Padova

podcast sul paesaggio Tracciati

“Tracciati. Storie di paesaggi in ascolto” è un podcast in 11 episodi nato tra Museo di Geografia e corso di laurea magistrale in scienze del paesaggio dell’Università di Padova.


Nell’ambito dei post dedicati al Territorio, questo il nome di una delle sezioni del blog come vedete in alto sul menu principale del blog, torno a parlarvi di uno dei temi che più mi stanno a cuore e cioè di paesaggio, nella fattispecie di “Tracciati”, un podcast sul paesaggio.
Inserisco il post nella (nuova) categoria “Patrimonio, ambiente e paesaggio.

L’iniziativa nasce all’interno dell’Università di Padova, in particolare dall’idea di Giada Peterle, responsabile scientifico del Museo di Geografia di Padova, e curatrice del podcast realizzato in collaborazione con gli studenti del Corso di laurea magistrale in scienze del paesaggio. Tracciati. Storie di paesaggi in ascolto è un podcast che si sviluppa in 11 episodi, ciascuno frutto del lavoro di uno studente, seguito e consigliato dallo staff dei propri docenti e dei ricercatori. Le puntate usciranno ogni venerdì dal 10 giugno fino al 19 agosto.

Ho già pubblicato alcuni post dedicati al paesaggio, come “Il paesaggio del Veneto non è una cartolina. Dentro al paesaggio ci siamo noi“, così come il post dedicato a “Lifes Loves Landscape, il primo festival del paesaggio di Padova“, tenutosi nel mese di giugno 2022 e che, lascia in eredità alla città e al territorio, un rete aperta di istituzioni, associazioni, singoli, desiderosi di promuovere il valore del paesaggio.
Promotori ed ideatori del festival sono lo staffe de “I giardini dell’Arena“, già protagonisti della riqualificazione degli stessi giardini storici, ed il Museo di Geografia.

Ma perché il paesaggio è così importante? Secondo me, fondamentalmente perché del paesaggio facciamo parte anche noi cittadini che, con i nostri valori, azioni, attività contribuiamo nel tempo a plasmare. I luoghi che viviamo e che abitiamo determinano una percentuale importante della nostra qualità della vita, non a caso esiste un diritto al paesaggio. Secondo l’art. 9 della Costituzione italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali“.

Pensate alla bellezza di un territorio come l’Alto Adige, con i suo prati perfettamente sfalciati, i masi con i balconi pieni di gerani, le piste ciclabili, le strade ben curate e pulite etc etc. Sono risultati che necessitano di tempo, di un impulso da parte delle amministrazioni, di promozione della cultura e del bello ma quando la popolazione, i lavoratori, le aziende vedono i benefici è possibile creare quel patto sociale che fa bene ai territori e alla tutela del paesaggio. Quando ogni singolo cittadino ha gli strumenti culturali ed anche il tornaconto economico, perché no?!, affinché sia più conveniente prendersi cura del proprio condominio, della propria casa, del giardino, del proprio quartiere etc etc, l’intero territorio può trarne giovamento.

Ma cos’è il paesaggio? Provando ad esprimerlo con parole mie il paesaggio è una ricchezza collettiva, come lo è il patrimonio culturale, che racchiude elementi fisici e naturali ed elementi antropici sia materiali come le città, le strade, le infrastrutturali sia immateriali come i valori di un dato territorio, la sua cultura, storia ed arte. Secondo la Convenzione Europea del Paesaggio, il “Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni” (Capitolo 1, art.1 lettera a).
Salvatore Settis, archeologo, storico dell’arte e studioso di paesaggio sottolinea e ne da ulteriore forza sostenendo che il “paesaggio è teatro della democrazia” e quindi, in quanto tale, il paesaggio dovrebbe orientare tutte le politiche territoriali e dovrebbero farlo sempre considerando il paesaggio come una ricchezza collettiva. Il singolo architetto, l’urbanista, il riqualificatore urbano, non dovrebbe rendere conto solo al proprio committente, quindi, ma a tutta la comunità di cittadini.

“Tracciati. Storie di paesaggi in ascolto”, il podcast sul paesaggio

Dopo tante premesse e spiegazioni ecco finalmente all’oggetto del post vale a dire al podcast sul paesaggio che ha attirato la mia attenzione sin dal suo primo lancio. Il titolo “Tracciati. Storie di paesaggi in ascolto” evidenzia la natura del paesaggio stesso. I paesaggi sono tanti (“milioni di milioni” cit.), possono esserci quelli urbani, quelli montani, costieri, collinari, quelli caratterizzati da una prevalenza di aspetti naturali ma le classificazione e le suddivisioni delle varie tipologie di paesaggio possono essere davvero molte. Mettersi in ascolto dei paesaggi significa conoscere le proprie caratteristiche, la propria evoluzione, le tensioni, se ci sono, tra diversi interessi, lo scorrere del tempo ed i cambiamenti della nostra società, oltre che dell’ambiente e dell’economia. Ed è quello che hanno fatto gli studenti del corso magistrale di Scienze del Paesaggio dell’Università di Padova con l’intento di esplorare il mondo, conoscerlo e trasmettere la sua bellezza e fragilità.

Il tema è senz’altro interessante ma allo stesso impegnativo quindi ritengo ottimale lo strumento del podcast. Che siate a casa in un momento di relax, in auto in mezzo al traffico o in viaggio su un mezzo pubblico è sufficiente collegarsi alla piattaforma anchor o a Spotify per ascoltare le varie puntate.

Buon ascolto!

Alberto Botton

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