Galileo Galilei, icona di Padova città della scienza

Galileo Galilei Padova città della scienza

Galileo insegnò all’Università degli Studi di Padova dal 1592 al 1610. “Consumai li diciotto anni migliori di tutta la mia età” (dalla lettera a Fortunio Liceti a Padova, Arcetri, 23 giugno 1640).


Con questo post vi parlo di un personaggio illustre quale è Galileo Galilei, icona di Padova città della scienza.
Padova è una città dalle molte anime e dalle molte identità e la scienza è senz’altro una di queste, in primis grazie a Galileo, che all’Università di Padova insegnò per ben 18 anni, a suo stesso dire “i migliori anni della vita mia” e all’eredità che la sua rivoluzione scientifica ha lasciato.
Di recente è uscito un libro che riguarda proprio i 18 anni padovani di Galileo Galilei: “I 18 anni migliori della mia vita” pubblicato da Castelvecchi editore (2021) e scritto da Alessandro De Angelis, astrofisico e professore ordinario dell’Università di Padova.

Tramite il perfezionamento del cannocchiale, i suoi calcoli matematici e le sue osservazioni al cielo Galileo Galilei riuscì a vedere come le teorie di Copernico, di cui era sostenitore, fossero vere. Un’invenzione e scoperte di una portata tale da sovvertire il mondo così come lo si era sempre concepito nei precedenti 2000 anni, un mondo perfetto con la Terra e quindi l’uomo al centro, con una visione aristotelica  e geocentrica del creato fatta in sintonia con la Chiesa che ovviamente mise in moto la macchina dell’Inquisizione. Tuttavia, anche se fu costretto ad abiurare, le sue scoperte erano circolate e la riabilitazione era solo una questione di tempo. Papa Alessandro VII ritirò nel 1664 il decreto con il quale nel 1616 venne messo all’indice il “De revolutionibus” di Niccolò Copernico.

Studioso di matematica e fisica Galileo era comunque una persona dai molti interessi e talenti. Il padre musicista gli trasmise la passione per la musica e Galileo pare fosse un ottimo suonatore di liuto oltre ad essere un ottimo scrittore dallo stile limpido e chiaro. Galileo stesso dichiarò di amare l’Ariosto per il suo stile chiaro mentre non ammirava il Tasso per il suo modo di scrivere manieristico e di difficile comprensione.

Bellissimo lavoro di divulgazione sulla vita di Galileo dal quale emerge anche la personalità dello scienziato toscano è  lo spettacolo Itis Galileo di Marco Paolini, assolutamente da vedere in quanto bellissimo esempio di divulgazione. Dal lavoro di Paolini emerge come Galileo fece scoperte rivoluzionarie ma di certo la sua indole non era rivoluzionaria, era un uomo del suo tempo, colto, curioso, appassionato di molti temi e amante del buon vino e delle belle donne. Dotato di fervida immaginazione era però assolutamente concreto e fu il suo pragmatismo, l’urgenza di verificare i suoi studi con gli esperimenti, le osservazioni dirette a fare di Galileo il capostipite della scienza moderna.

Galileo Galilei a Padova

Qualche anno fa, il 2009, proclamato dall’Onu Anno Internazionale dell’Astronomia, si è celebrato il quarto centenario dalle prime osservazioni astronomiche galileiane e Padova, presso la cui Università e Galileo Galilei insegnò per ben 18 anni (1592-1610) e che non poteva non ricordare questo rivoluzionario e fondamentale avvenimento, indicato come l’avvio della scienza moderna.

cattedra di Galileo Galilei Università di Padova
La Cattedra di Galileo nella Sala dei Quaranta del Palazzo del Bo

Su wikipedia potete trovare un’approfondita biografia di Galileo Galilei con le vicende della sua vita, la sua vita, le sue scoperte, le pubblicazioni, i problemi con la Sacra Inquisizione.

Galileo Galilei è personaggio che oggi dà lustro all’Università degli Studi di Padova e alla città tutta e che a questa ha consegnato una fondamentale eredità quale il riconoscimento ed il valore dell’attività di ricerca scientifica.
Galilei insegnò a Padova matematica e fisica per ben 18 anni, come detto, ricordati dallo stesso scienziato stesso come i più belli. Le sue lezioni erano molto apprezzate per la semplicità e la chiarezza dell’esposizione a tal punto che gli venivano tollerati ritardi ed assenze.

Accedendo alla visita del Palazzo del Bo, sede storica dell’Università di Padova, è possibile vedere, all’interno della Sala dei Quaranta, la cattedra dalla quale teneva le sue lezioni.
Gli anni si vedono tutti: un podio formato da assi di legno grezzo degradato dal passare del tempo ma pensare che da lì insegnava il padre della scienza moderna è indubbiamente un’emozione.

Una curiosità è la presenza, all’interno della prestigiosa Aula Magna, di un’urna con una “vertebra di Galilei” all’interno! Una “L5”, in particolare…Fu trafugata nel 700 da Antonio Cocchi, docente di Anatomia quando fu riesumata la salma per essere poi trasferita nella Chiesa di Santa Croce a Firenze. Dall’aspetto rugoso di questa vertebra lombare se ne intese che il nostro, probabilmente,  soffrisse di artrite. Una reliquia laica!

I luoghi galileiani di Padova

Di Galileo Galilei è da sconfessare la leggenda metropolitana secondo la quale le sue famosi osservazioni con il cannocchiale venissero fatte dalla torre della Specola o dalla sommità di Porta Molino, come la falsa targa del Leoni (una delle molte)indica.

Borgo Vignali Padova - casa di Galileo Galilei a Padova

Le osservazioni alla volta celeste di Galileo nei suoi anni padovani avvenivano dal giardino della casa in cui visse dal 1601 al 1610 (prima era ospite da amici sempre nella zona) in quella che un tempo si chiamava via  dei Vignali ben cosiddetto , ora via Galileo Galilei,  inserita in quella che era un tempo nota come contrada Antenore o Borgo Vignali. I luoghi “Galileiani” a Padova sono comunque diversi, tale da poter costruirci un itinerario turistico ma la casa è senz’altro un luogo importante. La casa, oggi appartenente alla famiglia Bressanin, era di notevoli dimensioni e comprendeva anche un pollaio ed una cantina. Sul giardino infatti c’erano delle vigne e si produceva vino! Le sue molte stanze permettevano a Galileo di “arrotondare” il suo stipendio da “precario” ospitando altre persone e studenti a tal punto che non si sposò mai nonostante i 3 figli che le diete la sua donna, Marina Gamba, che continuò a vivere a Venezia. A casa sua aveva accolto Marcantonio Mazzoleni, un artigiano meccanico che lo aiuta a realizzare strumenti di precisione per gli studenti, compassi militari, lenti in grado di far salto di qualità al cannocchiale.

Se è vero che Galileo non compiva le sue osservazioni dalla Torre della Specola è anche vero che la visita al Museo dell’Osservatorio Astronomico alla Specola è da inserirsi in un itinerario galileiano a Padova così come la visita al Musme, Museo della Storia della Medicina, per scoprire come le scoperte di Galileo ebbero un’influenza positiva anche nel campo della medicina.

casa di Galilei a Padova

Proveniente dall’Università di Pisa, appena giunto a Padova, Galileo andò a vivere a casa in via del Santo n. 127 a casa di Gianvincenzo Pinelli, l’amico umanista che lo ospitò per quasi dieci anni. E’ questa la prima casa in cui Galileo dimorò a Padova, dal 1592 al 1601. Nella biblioteca Pinelli Galileo preparò la sua prima lezione per l’Università di Padova.

Successivamente si trasferì poco distante, nella via che oggi porta il suo nome. All’epoca, la zona era piena di giardini ed orti e dall’orto di casa sua Galileo puntava il cannocchiale al cielo. E’ qui che scoprirà le lune di Giove! Ora questo orto è nascosto dietro ad un Palazzo che, se non fosse segnalato come la “Casa di Galileo”, probabilmente passerebbe inosservato.
L’abitazione di fronte era in realtà la scuderia della sua residenza. Ovviamente nel corso dei secoli la casa ha subito molte modifiche (guardate il video) ma interessante il fatto che dal giardino di Galileo Galilei ci fosse una porticina (successivamente murata) che conduceva all’Odeo Cornaro.
L’Odeo Cornaro era un complesso un complesso culturale edificato dall’umanista Alvise Cornaro per gli spettacoli di musica e teatro nella prima metà del XVI secolo. Qui si esibiva anche il famoso drammaturgo padovano, Angelo Beolco detto Ruzzante.
Galileo era un grandissimo estimatore di Ruzzante  e volle imparare la parlata in Pavano, la lingua dei contadini di allora, tant’è vero che il “Dialogo sui massimi sistemi”, l’opera che gli creò i problemi con l’Inquisizione era una grandissima opera letteraria e filosofica, scritta in lingua volgare, in forma di dialogo. Di fatto una commedia teatrale in cui personaggi si prestano a confutare la teorie tolematico-aristoteliche.Fu proprio con la scoperta della porta di collegamento con l’Odeo Cornaro che fu certificata che quella era la residenza di Galileo Galilei ed in quell’occasione, nel 1959 fu posta la targa sull’esterno del palazzo. Per approfondire visitate questo sito internet ricco di informazioni e documenti.

Nei 18 anni padovani, Galilei ebbe modo di apprezzare, oltre agli spettacoli del Ruzzante anche i piaceri della tavola ed oltre ad essere un buon consumatore di vino, pare apprezzasse moltissimo il “bollito alla padovana, un piatto già all’epoca conosciuto e che andava accompagnato con mostarde, salse e senape e della gallina padovana.

Il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica

Il Premio Letterario Galileo, giunto alla sua 15° edizione, promosso dal Comune di Padova premia infatti i migliori libri di divulgazione scientifica selezionata da una prestigiosa giuria scientifica, prima, e votata da una giuria popolare dopo. La giuria popolare è composta da studenti universitari di tutta Italia e dagli studenti delle scuole superiori di secondo grado rappresentative delle 110 province italiane. Allo scienziato pisano è intitolata l’Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti, un tempo Accademia Patavina, erede della “Accademia dei Ricovrati”, costituitasi il 25 novembre 1599 e che ha sede presso il trecentesco palazzo dei Signori da Carrara, alla Loggia Carrarese. La Scuola Galileiana di Studi Superiori di oggi è stata istituita nel 2004 con la collaborazione e sul modello della Scuola Normale Superiore di Pisa.

Premio Galileo 2014-news

Vi saluto con il video dello spettacolo “Itis Galileo” di Marco Paolini:

Alberto Botton