Rapporto sul turismo dell’olio. I risultati della 1° edizione, uno stimolo anche per i Colli Euganei

Rapporto Turismo dell'Olio

Dopo il Rapporto sul turismo enogastronomico nasce anche il Rapporto sul turismo dell’olio per analizzare un settore di sicuro interesse per l’Italia. Online anche un nuovo portale che propone esperienze per gli appassionati…anche sui Colli Euganei!


Per il tag del blog dedicato al turismo enogastronomico quest’oggi vi parlo del Rapporto sul turismo dell’olio, la cui prima edizione è uscita nei primi mesi del 2024. Di certo l’interesse e le potenzialità di questo prodotto non mancano. L’olio extravergine di oliva è un prodotto iconico del nostro Paese che ben rappresenta l’identità di molti territori. E’ inoltre un elemento fondamantale della dieta mediterranea, inserita dal 2010 nella lista del Patrimonio mondiale immateriale dell’Unesco.

Roberta Garibaldi
Roberta Garibaldi, professoressa universitaria e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico
(https://www.robertagaribaldi.it/)

Il Rapporto sul turismo dell’olio è frutto del lavoro congiunto svolto dalle associazioni Città dell’Olio, Unaprol il consorzio olivicolo italiano e Coldiretti coordinate da Roberta Garibaldi, professoressa universitaria ed autrice del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano.

Oltre al Rapporto sul turismo dell’olio è stato realizzato turismodellolio.com un portale che presenta oltre 300 esperienze dedicate all’olio con tutte le informazioni a disposizione dell’oleoturista, il turista dell’olio. Non solo. Già nel 2020 è stato istituito il Premio Turismo dell’olio per dare visibilità ad oltre 350 esperienze turistiche a tema olio proposte in tutta Italia, con prevalenza assoluta nel sud Italia e nel centro.
Si sta inoltre promuovendo il Club di Prodotto del Turismo dell’Olio per favorire lo sviluppo di un’offerta esperienziale di qualità che integri ed includa anche le altre attività, turistiche e non, degli operatori delle destinazioni (ad esempio agricoltori, artigiani, commercianti, associazioni culturali etc etc ) e così facendo possa rappresentare l’identità e l’offerta complessiva dei territori.

Rapporto sul turismo dell’olio. La prima edizione

Rapporto turismo dell'olio 2024

Il Rapporto sul turismo dell’olio nasce grazie ad una sinergia nata per la valorizzazione di un settore che conta circa un milione di imprese olivicole ed un valore della produzione vicino ai due miliardi di euro l’anno. L’olivicoltura, inoltre, è basata su una straordinaria biodiversità visto che parliamo di oltre 250 milioni di piante, con oltre 550 varietà diverse e ben 43 Dop riconosciute.

L’Italia è il secondo produttore di olio in Europa dopo la Spagna ma è anche il primo importatore mondiale. Tuttavia, secondo l’Ismea il numero di aziende è diminuito di 26.622 unità in 3 anni così come è diminuita la superfice coltivata di 5.750 ettari in 3 anni.
In questo scenario il turismo potrebbe contribuire a fermare queste perdite. Secondo Roberta Garibaldi, coordinatrice del gruppo di ricerca, sostenere lo sviluppo dell’oleoturismo “può comportare, innanzitutto, vantaggi ambientali, con un maggiore utilizzo degli oli EVO locali, generando un circolo virtuoso che crea e/o rafforza circuiti di approvvigionamento locale e genera valore economico che rimane sul territorio e viene redistribuito tra tutti gli attori delle filiere“.
Non solo. Il turismo dell’olio può apportare anche benefici sociali, poiché stimola la riscoperta e una maggiore consapevolezza del valore di questo prodotto, come detto all’inizio, riconosciuto patrimonio mondiale immateriale dall’Unesco. “Le persone (non solo i turisti) vengono educate sul valore nutrizionale dell’olio e la sana alimentazione, e sono stimolate a adottare regimi e stili di vita più salutari”. Le attività turistiche possono portare inoltre entrate economiche aggiuntive per gli operatori e per le destinazioni, grazie agli acquisti in loco del prodotto da parte dei visitatori ma anche di esperienze da fare sui territori, in azienda e nei frantoi.

I risultati del Rapporto sul turismo dell’olio sono contenuti in un volume scaricabile qui composto da quattro sezioni:

  • L’analisi del comportamento e dei desiderata dei turisti“, in cui viene analizzato l’interesse dei viaggiatori e turisti in Italia nei confronti delle esperienze a tema olio;
  • Le buone pratiche di oleoturismo“, ossia i casi di successo premiati nelle tre edizioni del Concorso nazionale Turismo dell’Olio;
  • Il Club di Prodotto del Turismo dell’Olio“, progetto in essere il cui obiettivo è quello di creare un’offerta integrata in grado di soddisfare le esigenze del turista e stimolare la collaborazione tra gli operatori del settore;
  • Il futuro del turismo dell’olio“, le considerazioni conclusive che, partendo dai risultati emersi, identifica le linee strategiche per uno sviluppo armonioso del settore.

I risultati

L’oleoturismo e le esperienze turistiche legate all’olio rimangono ancora sotto a quelle dell’enoturismo , tuttavia le potenzialità di crescita, considerato l’interesse, ci sono tutte.

L’azienda ovicola rappresenta il principale interesse per i turisti dell’olio perché presso l’azienda è possibile degustare l’olio, magari al termine di una visita guidata attraverso i terreni coltivati fino al frantoio, incontrare i produttori e conoscere la storia del prodotto a 360°, acquistare i prodotti a prezzi vantaggiosi.

Dal Rapporto emerge che il 60% degli oleoturisti vorrebbe che, affiancata alla degustazione classica dell’olio, ci fosse anche la scoperta della cucina locale, avendo la possibilità di conoscere e di ascoltare aneddoti relativi all’azienda, magari direttamente dal proprietario. Questo dato certifica come i turisti italiani amino conoscere la cultura enogastronomica del luogo visitato (circa il 76%) così come la storia e gli aneddoti delle produzioni e dell’azienda visitata (il 60 %). Si tratta di una conferma ulteriore dell’importanza del Food storytelling e di come le aziende che si apprestano ad accogliere i turisti si dovrebbero preparare anche nel saper raccontare la propria storia d’impresa. Il concetto vale sia per la piccola realtà a conduzione familiare sia per l’azienda in crescita e che già vende i propri prodotti tramite il proprio e-commerce.

Rapporto turismo dell'olio 2024

E veniamo al turismo esperienziale. Un buon 54% dei turisti dell’olio gradirebbe partecipare in prima persona anche ad attività come la raccolta delle olive e la produzione dell’olio, vivendo una giornata tipo da produttore.

Per quanto riguarda le strutture ricettive agriturismi, Bed & Breakfast e alberghi sono le più richieste, anche se il livello di fruizione resta basso.

Questi sono solo alcuni dei dati raccolti nel Rapporto sul turismo dell’olio di grande interesse per i produttori ma anche per le varie realtà locali che potrebbero sostenere e trarne vantaggi dal sostenere l’oleoturismo.

Turismo dell’olio sui Colli Euganei

L’olio dei Colli Euganei, uno dei prodotti tipici di Padova e dintorni di maggior pregio, rientra nel Consorzio di tutela dell’olio extra vergine di oliva Veneto DOP. Senz’altro il territorio euganeo gode di potenzialità più che interessanti per fare la propria parte nel sostenere il turismo dell’olio in Veneto.

Due comuni del Parco Regionale dei Colli Euganei rientrano anche nella rete delle Città dell’olio. Sono lo splendido borgo medievale di Arquà Petrarca e Galzignano terme. Ogni anno, inoltre, ogni terza domenica del mese di novembre si svolge la Festa dell’olio novello di Arquà Petrarca, una bella occasione per degustare l’olio dei Colli Euganei e visitare il borgo dove visse gli ultimi anni della propria vita il poeta Francesco Petrarca.

Ecco dunque che una persona interessata a fare del turismo enogastronomico possa pensare proprio al turismo dell’olio sui Colli Euganei.
Visitare frantoi, così come partecipare a degustazioni di olio e scoprire le diverse varietà o magari, perché no, partecipare ad attività maggiormente esperienziali come la raccolta delle oliva nel tardo autunno possa essere gradito ad un appassionato, ad un turista ma anche ad un residente che desideri vivere con gusto il territorio ,perdonatemi questa sorta di neologismo.

Al momento sul portale turismodellolio.com è in vetrina un’esperienza che gli interessati all’oleoturismo o turismo dell’olio ameranno: un pic nic tra gli ulivi nella tenuta del frantoio Colli del Poeta, ai piedi di Arquà Petrarca.

Cibo, natura, salute e cultura, dunque. Nutrimento e piacere per il corpo e benessere per l’anima.

Una vacanza sui Colli Euganei e alle terme di Abano e Montegrotto. Olio, enogastronomia ma anche molto altro

La bellezza del paesaggio dei Colli Euganei, i suoi luoghi di interesse naturalistico, storico ed artistico si prestano per essere scelti come una piacevole destinazione turistica per trascorrere qualche giorno di relax e benessere.

Cosa vedere sui Colli Euganei? Giardini monumentali, ville venete, castelli, borghi medievali come Arquà Petrarca e le città murate di Monselice, Este e Montagnana, e la possibilità di percorrere numerose strade e sentieri in modalità sostenibilità camminando a piedi, facendo trekking o pedalando in bici così come i prodotti del territorio.

Del Petrarca ad Arquà, oltre a vedere la tomba, si può visitare la casa del Petrarca ed il Petrarca da anche nome al Parco letterario dei Colli Euganei, intitolato proprio a Francesco Petrarca. Dopo la sua morte, infatti, i Colli Euganei divennero una meta di turismo letterario per letterati e persone colte da tutta Europa.
Senza dimenticare che del Parco regionale dei Colli Euganei fanno parte anche i comuni di Abano e Montegrotto terme, nota ed antica stazione termale. Un’opportunità quindi, anche per rilassarsi e prendersi cura del proprio corpo con trattamenti termali e spa.

Se poi siete persone spirituali o che sentano il bisogno di un periodo di raccoglimento per trovare pace e serenità nella natura, i Colli Euganei si prestano anche per un soggiorno all’insegna del turismo religioso. Antiche pievi, chiese, monasteri e soprattutto una visita all’Abbazia benedettina di Praglia potrebbe essere da non perdere!

Alberto Botton

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